Non c’è solo il piano “Cor Tauri”, che prevede l’elettrificazione di tutta la gamma con investimenti per 1,8 miliardi in cinque anni, e il primo modello totalmente elettrico nella seconda parte del decennio. La strategia di Lamborghini sulla strada della sostenibilità prevede infatti già da anni interventi sul tema e contempla fra l’altro impianti di trigenerazione, edifici in classe energetica elevata, logistica su ferrovia e parchi di querce, oltre a un impianto a biometano che verrà completato entro fine anno e consentirà di coprire il 65% del fabbisogno annuo di gas dell’azienda, grazie ai liquami degli allevamenti circostanti. Interventi che si rivelano ancora più preziosi adesso, in tempi di rincari dell’energia, visto che comunque nel 2022 la bolletta di Lamborghini dovrebbe crescere del 103%, da 8 a 17 milioni.
La fabbrica di Sant’Agata Bolognese è del resto “CO2 neutrale” fin dal 2015, un risultato mantenuto anche quando lo stabilimento è raddoppiato nel 2018 per il lancio del terzo modello, il suv Urus. “Non guardiamo solo alla fabbrica, ma abbiamo una visione allargata a tutto l’ecosistema legato a Lamborghini”, sottolinea il direttore industriale Ranieri Niccoli.