Fatto il pieno di presenze e consolidata la notorietà internazionale, Langhe, Roero e Monferrato mettono a punto un modello di turismo fedele ai principi di sostenibilità dell’Agenda 2030. Dalle terre di paesaggi vitivinicoli Unesco – il riconoscimento è stato assegnato nel 2014 – di vini, tartufi e castelli celebri in tutto il mondo parte una “rivoluzione verde”.

Non più località prese d’assalto e a poca distanza borghi dimenticati, ma una ridistribuzione dei flussi turistici, calcolando il massimo impatto che ogni paese può sostenere; premi per i turisti virtuosi nell’uso dei trasporti, progetti per sostenere il rilancio dei vecchi mestieri e ripopolare paesi abbandonati, massima attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità. Sono alcune delle indicazioni che arrivano dalla ‘progettazione partecipata’ avviata dal nuovo cda dell’Agenzia turistica locale Langhe Monferrato Roero.

I vigneti delle Langhe e il castello di Grinzane Cavour sullo sfondo

I vigneti delle Langhe e il castello di Grinzane Cavour sullo sfondo

 

Un programma che ha coinvolto la base ma anche leader in campo accademico e istituzionale, con la partecipazione di Enit (agenzia nazionale del turismo), Unwto (agenzia delle Nazioni Unite per il turismo), Consulta delle fondazioni bancarie del Piemonte e della Liguria, Regione Piemonte e Visit Piemonte. E’ stato costituito anche un comitato scientifico.

“Pensiamo a quello che sarà il turista del 2030, quando nel mondo, stando alle previsioni attuali, viaggeranno 1 miliardo e 800 mila persone, contro le 980 milioni di adesso. Vogliamo orientare il modello dell’offerta essendo concreti nella direzione dell’Agenda 2030”, spiega Bruno Bertero, direttore dell’Atl.

La ‘progettazione partecipata’ ha coinvolto 120 persone, amministratori pubblici, operatori del turismo, stakeholders, “con l’obiettivo – spiega Mariano Rabino, presidente dell’Atl – di individuare elementi e strategie che portino alla sostenibilità in campo ambientale, etico ed economico.

“L’enogastronomia resterà il cuore della nostra offerta – precisa Bertero – ma secondo una fruizione del territorio sempre più lenta e consapevole, di una responsabilizzazione di cittadini, operatori e turisti”

Il progetto proseguirà con una serie di incontri “per disseminare sul territorio” le informazioni.