Il lago dei Sassi neri e il Castello di Bardi, il paese fantasma di Lavacchielli e la pietra di Bismantova: il tratto emiliano romagnolo dell’Appennino bike tour Ciclovia dell’Appennino è costellato da decine di luoghi, spesso nascosti o sconosciuti, imperdibili per una visita. Così come i piccoli comuni tappa dell’Emilia Romagna dove sostare per il pernotto, Bardi, Corniglio, Ventasso, Lama Mocogno e Gaggio Montano. Piccoli borghi che il team di ciclisti di Legambiente e Vivi Appennino, organizzatori insieme a Misura della campagna itinerante Appennino Bike tour, in questi giorni hanno attraversato in sella alla bici. Prima tappa il borgo di Bardi, in provincia di Parma, lungo la Via Francigena e dominato dalla mole del suo imponente Castello, al cui interno ha sede il Museo della civiltà valligiana e il Museo del bracconaggio e delle trappole. Tra le tante bellezze del piccolo comune anche la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Addolorata costruita nel 1934 in stile ravennate, che custodisce un’opera giovanile del Parmigianino lo Sposalizio mistico di Santa Caterina, databile intorno al 1522.
La pedalata di Appennino Bike tour è poi proseguita a Corniglio, piccolo centro montano della provincia di Parma, situato tra la Val Parma e la Val Bratica, fa parte del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e svela la propria origine medievale nell’imponenza del suo castello. Nel corso di questa tappa, il sindaco Giuseppe Delsante ha anche mostrato la grande frana che colpì il paese nel 1996 e oggi è diventata elemento di interesse per un turismo scientifico e per chi vuole approfondire tematiche legate al dissesto idrogeologico. Prima di arrivare a Ligonchio, per il team di ciclisti di Legambiente e Vivi Appennino breve sosta culturale per ammirare la Pietra di Bismatova, massiccio roccioso dall’inconfondibile ed isolato profilo a forma di nave che contraddistingue il paesaggio dell’Appennino Reggiano. Grazie alle guide del Parco dell’Appennino Tosco Emiliano e al circolo di Legambiente Appennino Reggiano è stata organizzata anche una visita all’Eremo e al Museo, entrambi appena restaurati e simboli della bellezza di un territorio unico e prezioso. A Ligonchio momento magico sulla Big Bench, “la grande panchina” inaugurata nel 2019 e nata dal dall’idea di un architetto americano, Chris Bangle, che, insieme alla moglie Catherine, ha dato il via nel 2010 all’installazione di panchine sovradimensionate come spunto per sostenere le comunità locali, promuovere il turismo e le eccellenze artigiane in territori fragili.
La pedalata di Appennino Bike Tour è poi proseguita a Ventasso, in provincia di Reggio Emilia, nato dalla fusione degli storici Comuni di Ramiseto, Busana, Collagna e Ligonchio, con sede amministrativa a Cervarezza, per poi spostarsi tra le valli dei torrenti Scoltenna e Mocogno, dove si trova il borgo di Lama Mocogno in un territorio suggestivo dal punto di vista ambientale. Si tratta di un vero e proprio balcone sull’Appennino modenese e reggiano. Nel corso di questa tappa è stato premiato come ambasciatore dell’Appennino Dario Biondi, presidente Via Germanica Imperiale e vice presidente Federcammini per “avere creato nuove occasioni di promozione e crescita del territorio grazie alla realizzazione della Via Germanica e alla messa in rete dei cammini”.
Appennino Bike tour è poi arrivata a Gaggio Montano, in provincia di Bologna, dove è stata organizzata una visita al Faro dei caduti della montagna e all’azienda del Parmigiano Reggiano; e per finire tappa a Porretta Terme per incontrare e conoscere i ragazzi diversamente abili della cooperativa Csapsa che hanno recuperato bici abbandonate, restaurandole e dando loro nuova vita; queste sono le bici che lo staff dell’Appennino utilizza per le pedalate nei borghi.
“In Emilia – spiega Alessandra Bonfanti, portavoce nazionale Legambiente – Appennino Bike Tour ha unito tre parchi: Parco Tosco Emiliano, Parco del Corno alle Scale e Parco dei Cento Laghi passando per paesaggi e borghi ricchi di risorse naturali e di acqua proprio nei giorni delle ordinanze per la crisi idrica. Questi luoghi oggi al centro delle sperimentazioni delle green community devono vedere riconoscere le risorse che offrono alle città come servizi ecosistemici, cioè aver indietro le giuste risorse economiche per il capitale naturale che viene messo a disposizione”.
Innovazione tecnologica – Ma l’Emilia Romagna ha anche un valore aggiunto in più in questo progetto legato ad Appennino Bike Tour. L’itinerario ciclabile più lungo d’Italia ha una particolarità tipica del Nord Europa, Paesi dove il cicloturismo è una realtà molto più consolidata. È l’unico a essere attrezzato con stazioni di assistenza ai cicloturisti – made in Cesena, romagnole DOC – nei 44 comuni tappa che scandiscono il tracciato di ben 3100 km, dalla Liguria alla Sicilia. L’itinerario ciclabile più lungo d’Italia ha una particolarità da “Nord Europa”, Paesi dove il cicloturismo è una realtà molto più consolidata. È l’unico a essere attrezzato con stazioni di assistenza ai cicloturisti – made in Cesena, romagnole DOC – nei 44 comuni tappa che scandiscono il tracciato di ben 3100 km, dalla Liguria alla Sicilia.
L’idea è di Misura, il marchio italiano partner di Appennino Bike tour che con Legambiente e Viviappennino ha voluto dare un contributo molto concreto a questo ambizioso progetto di mobilità sostenibile. Sono così nate le postazioni ciclo-officina posizionate nei 44 comuni tappa di Appennino Bike Tour, delle isole verdi che frutto di un progetto tutto italiano che vede la collaborazione tra lo studio di architettura romano Insula che ha ideato le rastrelliere e il design della postazione e Clorofilla, un’azienda emiliana di Cesena che partendo dalla passione per la bicicletta del proprietario ha creato le colonnine di assistenza, dotate degli attrezzi necessari per riparare una bici in caso di foratura e di 4 prese per ricaricare le e-bike.
“Il cicloturismo, soprattutto quello che valorizza le aree interne del paese è un volano straordinario per sostenere la nostra economia”, spiega Massimo Crippa, Direttore Commerciale di Misura. “L’Appennino è un territorio unico al mondo e come azienda italiana, da sempre votata al mangiar sano e al benessere delle persone, crediamo fortemente in questa idea che promuove un turismo slow e green in aree ancora poco frequentate, creando lavoro e occupazione per le attività già presenti e un’opportunità per l’insediamento di nuove imprese, anche giovanili.”
Le postazioni sono pensate per essere una piccola oasi per assistere il cicloturista anche con informazioni sul tracciato, con i numeri utili della zona e anche con dei consigli a pedali per conoscere in pillole i benefici che si hanno andando in bicicletta e anche quali regole è importante osservare per viaggiare in punta di piedi in armonia con l’ambiente circostante. Un consiglio particolarmente importante visto che la Ciclovia dell’Appennino attraversa ben 56 parchi tra nazionali, regionali e riserve.
Barberino del Mugello e Pratovecchio Stia
Dopo l’Emilia Romagna, la campagna itinerante di Appennino Bike tour questa settimana si è spostata in Toscana facendo tappa a Barberino del Mugello (Fi) e Pratovecchio Stia (Ar). A metà strada tra Firenze e Bologna, Barberino di Mugello è borgo medievale sorto ai piedi dell’antico Castello dei Cattani. Passeggiando nel centro storico, si incontrano l’antica Pieve di San Silvestro, bei palazzi signorili e il Palazzo Pretorio – oggi biblioteca e sede della collezione permanente Giuliano Vangi, artista di fama internazionale nato a Barberino nel 1932. Il territorio di Barberino è attraversato inoltre dalla Via degli Dei, meta amata dagli escursionisti.
Altra tappa a Pratovecchio Stia tra i paesaggi inconfondibili del Casentino, boschi e luoghi di fede carichi di spiritualità e bellezze del luogo. Tra i monumenti la Pieve e il castello di Romena, simboli del trascorso medievale della valle. Anche qui l’altra grande protagonista è la natura con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Come sempre Appennino Bike tour nel corso delle varie tappe ha presentato l’app CicloAPPennino realizzata da Misura con oltre 300 punti di interesse, eventi e notizie, premiato gli ambasciatori dell’Appennino, ovvero quelle persone che con generosità si dedicano quotidianamente alla valorizzazione del territorio e incontrato amministratori e aziende che lavorano e promuovono prodotti e attività locali e presentato la guida ciclo turistica “Appennino Bike Tour” curata da Sebastiano Venneri ed edita da Mondadori.
Segui il viaggio di Appennino Bike Tour, dal 21 giugno al 21 luglio dalla Liguria alla Sicilia, sui social di Appennino Bike Tour e Piccola grande Italia.