Un po’ insegnante, un po’ naturalista. Pedagogo, esperto di scienze naturali e di ecologia, guida escursionistica e pure divulgatore. Niente è più attuale della figura dell’educatore ambientale. Nuova perché la materia Sviluppo Sostenibile è da poco entrata nei pro grammi scolastici di ogni ordine e grado, innovativa perché finalmente anche durante le ore di Educazione civica, da settembre 2024 si parla anche di rispetto della natura con la stessa dignità con cui viene spiegata ai ragazzi la Costituzione. Temi che prima erano lasciati alla discrezionalità e sensibilità dei singoli docenti oggi sono diventati obbligatori e termini come “sostenibilità”, “biodiversità”, “raccolta differenziata” e “spreco alimentare” anche per gli alunni più piccoli, sono oggi familiari. Perché, si sa, quando si parla di educare i bambini le parole contano quanto il buon esempio.

DOSSIER Lavori green

“Il linguaggio è importante per spiegare qua li sono i comportamenti che fanno bene all’ambiente”, spiega Martina Alemanno, responsabile dell’Ufficio Educazione e Formazione per il Wwf Italia. In pratica, definisce la strategia educativa dell’organizzazione e ne coordina l’attuazione a livello nazionale. Un ruolo complesso, visto che si tratta di preparare studenti e insegnanti ad affrontare sfide future come il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale. Tanto per citarne un paio.

“Educare è come piantare un seme”

Tenendo anche in conto che ciò che bambini e ragazzi vedranno fare a scuola sarà riportato in famiglia. ”Per questo sono convinta che l’educazione ambientale è come piantare un piccolo seme. All’inizio, può sembrare una cosa da poco, ma con il tempo e le giuste cure può crescere e diventare forte” spiega ancora Alemanno. Bello, ma quanta responsabilità? ”Per fortuna, insegnanti e alunni hanno accolto questa novità con entusiasmo. Certo, ci sono ancora delle sfide da affrontare, come la mancanza di risorse e di supporto, ma la passione e l’impegno non mancano, e i risultati si vedono”, racconta la manager del Wwf che per far capire la professione dell’educatore ambientale porta l’esempio di quanto hanno realizzato i ragazzi di un liceo di Ceccano, in provincia di Frosinone.

L’esempio dei ragazzi di Ceccano

Un progetto nato e condotto a scuola durante le ore di Educazione ambientale e che poi ha vinto anche il Contest Urban Nature Wwf 2023-2024. Tema del lavoro dei ragazzi, l’importanza degli insetti impollinatori per l’ambiente. Prima, hanno chiesto al dirigente scolastico di evitare lo sfalcio delle erbe selvatiche in un angolo del cortile, per incrementare la presenza degli impollinatori, poi hanno avviato il loro studio. ”Questi ragazzi non solo hanno presentato un progetto ben strutturato, con interviste, azioni concrete intraprese, ma hanno anche continuato proponendo al Comune dove è ubicata la scuola di praticare lo sfalcio selettivo anche negli spazi verdi del territorio, richiesta tra l’altro accolta. Per noi è stato un grande successo, vedere ragazzi che diventano interlocutori attenti e propositivi con gli enti e U che praticano la cittadinanza attiva e consapevole”.

“Mostrare le azioni positive”

Insegnare dunque non basta, bisogna saper coinvolgere i ragazzi e i bambini. Perché niente come questa materia ha bisogno di una parte pratica: mostrare piccole azioni, come ad esempio evitare di sprecare l’acqua, non usare la plastica, fare la raccolta differenziata sono importanti. Ma c’è anche un altro aspetto: riuscire a trasmettere ai cittadini di domani valori come il rispetto per la natura, la solidarietà e la consapevolezza di quanto le proprie azioni sia impor tanti anche per la comunità. ”Ecco perché gli educatori ambientali devono possedere una solida preparazione sia scientifica che pedagogica – sottolinea Martina Alemanno – e non basta ancora, perché è fondamentale avere una profonda passione per l’ambiente e la sostenibilità, oltre la capacità di coinvolgere gli studenti. Per questo al Wwf orientiamo i nostri sistemi educativi su tre momenti interconnessi: insegnare la natura; l’educazione in natura e l’educazione attraverso la natura. L’obiettivo? Fornire a ognuno gli strumenti in grado di prende re decisioni consapevoli”.

Come diventare educatore ambientale

Per diventare educatore ambientale ci sono diverse strade: ci si può iscrivere alla facoltà di Scienze Ambientali o Agraria, oppure frequentare un master post laurea di Scienze ambientali. ”’importante, però, è non smettere mai di imparare. Soprattutto dai più giovani”.