Fermare l’erosione con un filo d’erba, con radici sottili, profonde e forti come l’acciaio, con prati che trattengono il terreno meglio di quanto facciano opere ingegneristiche in metallo e cemento. Anche questa è una rivoluzione verde, che parte dall’Italia e sta contagiando il mondo. Tutto è iniziato una ventina di anni a Milano fa quando Claudio Zarotti, ex ingegnere del Cise (il Centro informazioni studi ed esperienze, dalla fine degli anni Sessanta inglobato dall’Enel), decise di trasformare in un business la sua idea apparentemente folle: usare le erbe per il contenimento dei terreni a rischio.