Batterie molto più piccole e quindi veicoli elettrici meno cari. E il bello sta nel fatto che avranno un’autonomia teoricamente senza fine. Il miracolo avviene grazie a quelle strade di nuova generazione che permettono di ricaricare la macchina mentre le si percorre, meglio poi se si sono vie trafficate di città dove la velocità media è piuttosto bassa. Le costruisce l’israeliana Electreon, che ha appena stretto un accordo di collaborazione con le giapponesi Toyota e Denso. Ha all’attivo sei progetti dei quali uno in Italia, all’Arena del futuro di Stellantis, circuito di prova non lontano da Brescia, e fornisce tecnologia per la ricarica wireless sia in movimento sia statica, al posto delle tradizionali colonnine in pratica.

“Bisogna pensare in primo luogo alle flotte di autobus o a quelle di taxi”, racconta Keren Alleson-Gerberg da Tel Aviv, che cura la commercializzazione di Electreon. “Attualmente la nostra tecnologia di ricarica wireless fornisce energia ai veicoli che va oltre quella necessaria per il movimento. Questo vuol dire che non solo permette che procedano senza dover attingere alla batteria, ma che la stessa batteria viene ricaricata”. Ecco perché i tratti urbani a bassa velocità sono quelli che offrono i risultati migliori, dato che si procede a velocità ridotta e, quindi, si consuma meno e si spende più tempo sulla strada. Il costo è di circa un milione di euro per chilometro e alla Electreon sostengono si possa realizzare un tratto di questa lunghezza in appena una notte.

Secondo Giovanni Mantovani, fra i maggiori esperti di trasporto pubblico su ferro che fra le altre cose ha lavorato per il comune di Firenze e di Roma, una linea tranviaria può costare fra i 12 e i 40 milioni di euro per chilometro, mentre la metropolitana va dagli 80 ed oltre 200 milioni di euro. Dunque la soluzione della ricarica wireless, specie per gli autobus, sulla carta sembra avere dei vantaggi. Senza dimenticare la riduzione delle dimensioni delle batterie, che incidono per oltre un terzo sul costo dei veicoli elettrici.   

 

“È un sistema rivoluzionario perché permette ad un veicolo elettrico di non doversi più fermare per la ricarica né c’è quindi bisogno delle colonnine”, ha spiegato al Financial Times Michele Mueller, del dipartimento dei trasporti del Michigan che sta anche sperimentando la tecnologia per quanto riguarda il trasporto pubblico.

Fact checking

Le auto elettriche non inquinano come quelle a benzina

di Carlo Canepa (Pagella Politica)

Il primo tratto di strada con ricarica wireless aperto al pubblico è però in Germania, a sud di Stuttgart, nella cittadina di Balingen. È ovviamente dimostrativo, così come gli altri progetti in Svezia, Stati Uniti e Israele. Lo stesso accordo con Toyota prevede che alcuni dei veicoli futuri della multinazionale giapponese avranno a bordo la tecnologia necessaria per sfruttare questo tipo di ricarica, ma ancora non si sa quanti e quali. Verrà poi sviluppato un dispositivo da installare sulle macchine elettriche già in commercio, anche qui però i dettagli sono pochi. “È nostro interesse che costi il meno possibile”, spiega Alleson-Gerberg. “Per noi è fondamentale rendere questa tecnologia accessibile”.   

Stando alla IDTechEx, azienda specializzata in indagini di mercato, nel 2032 ci saranno circa 700mila veicoli elettrici che avranno a bordo la ricarica wireless e saranno soprattutto auto di fascia alta. Ma ci sarebbero anche 180mia furgoni per le consegne. “Gli autobus sono buoni candidati”, sottolinea il rapporto. Siamo però ancora lontani da questo scenario, al di là delle previsioni, perché manca la definizione di uno standard unico che permetta ai diversi costruttori di sviluppare e implementare il sistema di ricarica wireless evitando le incompatibilità. Per un’adozione su larga scala bisognerà quindi aspettare.