Se per ora i secolari alberi del bosco di Mariposa Grove sono salvi, se la memoria millenaria delle grandi sequoie è rimasta in piedi, lo si deve anche al fuoco buono. Sembra un paradosso ma è così: in questi giorni gli alberi monumentali dello Yosemite, minacciati dalle fiamme, sono stati protetti dall’arrivo dei roghi grazie all’uso di un fuoco prescritto, applicato preventivamente per eliminare arbusti e possibili fonti combustibili, una sorta di gioco d’anticipo sull’arrivo del “grande inferno”.
Con le ondate di calore che stanno attraversando negli ultimi anni gli States, soprattutto in California, da tempo si attendeva il possibile sviluppo di quello che è chiamato washburn fire, un inferno di fiamme che tutto devasta e che nelle ultime ore ha già spazzato via migliaia di ettari di boschi.
Fra le zone minacciate dal fuoco c’era anche il Mariposa Grove, l’area boschiva che ospita alcune delle sequoie più grandi del mondo, con alberi eccezionali come il simbolico Grizzly Giant, fra i più maestosi in assoluto, anche lui considerato a rischio.
A settembre 2021 nella stessa area a preoccupare fu il Generale Sherman, l’albero più grande del mondo con i suoi 84 metri di altezza, le cui immagini fecero il giro del Pianeta: avvolto in coperte ignifughe fu salvato, ma circa 2000 sequoie colpite dagli incendi non furono così fortunate. L’anno prima, nel 2020, si stima che i grandi roghi si siano portati via il 14% delle sequoie monumentali e nella Sierra Nevada si prevede che inevitabilmente, a causa delle fiamme, si potranno perdere tra il 3 e il 5% della popolazione dei secolari.
Eppure, racconta il ricercatore forestale e professore dell’Università Statale di Milano Giorgio Vacchiano, in vista di un futuro sempre più bollente (come i 50 gradi che sfiorerà l’Europa a metà a luglio) quella che arriva dal piccolo bosco di Mariposa Groove negli States è una grande lezione di sopravvivenza, che ci ricorda come “il fuoco cattivo può essere combattuto anche con il fuoco buono”. Vacchiano racconta infatti che se in questo luglio 2022 molte sequoie sono state salvate è grazie alla prevenzione, come quella attuata da oltre 500 pompieri e forestali in California.
“Le sequoie – spiega – sono alberi fortemente resistenti al fuoco che hanno una corteccia più spessa di tutti gli altri. Hanno sempre sperimentato fuochi frequenti e sono cresciute solitamente tra una vegetazione rada. Poi però le politiche di fire suppression applicate nei parchi statunitensi, ovvero la soppressione del fuoco a tutti i costi, hanno portato la vegetazione non più bruciata da piccoli roghi a crescere in maniera incontrollata. Adesso, a causa dei cambiamenti climatici e ondate di calore, quella parte di bosco cresciuta è pronta a bruciare rapidamente, questo anche a causa della siccità che in California per alcuni è la peggiore degli ultimi 500 anni. Se unisci questi fattori ottieni un verdetto: quando arriva un incendio oggi è molto più potente”.
Negli ultimi 15 anni, circa l’85% dei boschi di sequoia gigante in Sierra Nevada sono stati percorsi dal fuoco rispetto a solo il 25% percorso negli ultimi 100 anni. “Dati che sono sintomi chiari sia della crisi climatica che della fire suppression praticata ovunque in modo maniacale” spiega Vacchiano. Però il Mariposa Grove ci insegna che è possibile un’altra via per preservare la memoria degli alberi.
Yosemite: il vasto incendio ripreso da un turista
“Una gestione intelligente, quella applicata lì, da emulare: in quella zona con così tanti alberi monumentali da proteggere è stato applicato fuoco di intensità bassa che le sequoie sopportano. In questo modo vengono ridotte le quantità di combustibili che brucerebbero in caso di incendi veri e propri. Si tratta di una azione di prevenzione, fatta con diradamenti e fuoco prescritto. Il risultato è chiarissimo: fuoco cattivo che viene sconfitto con fuoco buono. La lezione che arriva da quell’angolo di California è dunque anche questa: per preservare i nostri boschi, per proteggere gli alberi secolari delle nostre foreste, dovremmo portare un fuoco buono, prescritto, come sistema di prevenzione”.
Laddove questo avviene, come nel Mariposa grove, oltretutto “si aiuta addirittura la riproduzione delle sequoie e la crescita delle piccole piantine eliminando la vegetazione concorrente a livello del terreno”, mentre dove non c’è prevenzione “i grandi incendi dilagano e rischiano – come avvenuto già per un quinto di tutte le sequoie – di far scomparire per sempre alberi che vivono da millenni”.