La chiamano “capitale tedesca delle cicogne“, perché da nessun’altra parte in Germania c’è una concentrazione così alta di nidi di questi uccelli sui tetti. A Uehlfeld, in Baviera, nel 2023 sono arrivati a essere 53: nel mondo delle cicogne deve essersi sparsa la voce che in questa piccola località della Franconia, 3000 abitanti, si sta proprio bene. D’altronde, in gran parte della Germania la popolazione di cicogne è in crescita, come racconta Kai-Michael Thomsen, esperto di cicogne del Naturschutzbund Deutschland, la più grande associazione ambientalista tedesca.

Giornata internazionale degli uccelli migratori e del birdwatching

Il paese delle cicogne: storie di un’amicizia che non conosce ostacoli dalla Turchia alla Calabria

di Pasquale Raicaldo

Arrivati quasi all’estinzione nel Paese, ora quasi 10.000 di questi uccelli migratori sono tornati a riprodursi sui tetti tedeschi, soprattutto nella Germania occidentale, in particolare nel Baden-Württemberg e in Bassa Sassonia. Sembrano essersi disamorati solo del Meclemburgo-Pomerania occidentale. Il motivo di questo fenomeno è ancora difficile da spiegare dal punto di vista scientifico, dicono gli esperti. Secondo Wolfgang Fiedler, ornitologo del Max Planck Institute, l’aumento delle colonie di cicogne potrebbe essere legato anche al cambiamento del loro comportamento migratorio. È cresciuto infatti il numero di cicogne che scelgono la rotta occidentale per raggiungere i quartieri di svernamento, che nella maggioranza dei casi non sono più in Africa come accadeva in passato.

Circa due terzi delle cicogne “tedesche” ora vanno a trascorrere i mesi più freddi in Spagna, dove nelle discariche trovano facilmente cibo e dove hanno maggiori possibilità di sopravvivenza rispetto a quelle che scelgono la via migratoria del Levante che, con migliaia di chilometri in più sulle ali, in certi casi le porta fino in Sudafrica. Da quando il numero di uccelli che migrano verso la Spagna è cresciuto, ci sono sempre più paesi tedeschi dove le cicogne decidono di nidificare. Soprattutto nel sud e nel sud-ovest della Germania le località che contano più di dieci coppie di cicogne sui tetti non sono più un’eccezione. Eccezionali – per ora – sono solo i casi come quello di Uehlfeld dove all’ingresso del paese è stato scherzosamente apposto un cartello con la scritta “Attenzione! Cicogne in volo a bassa quota!”, che poi tanto fantasioso non è, visto che qualche camionista si è trovato davanti uno di questi uccelli quasi ad altezza occhi.

 

Ma non sono tutte rose e fiori: se l’incremento di popolazione degli uccelli che nell’iconografia popolare portano i bambini ha assicurato al paese della Franconia un bel flusso di turisti con il binocolo in mano per osservare l’insolito spettacolo, i problemi non mancano. Quando le cicogne hanno deciso che un posto è la situazione ideale per sistemare il proprio nido è difficile dissuaderle, e la cosa si complica quando il luogo prescelto è inadatto, come nel caso di camini in funzione. Qualche anno fa nella “capitale delle cicogne” bavarese una coppia di uccelli ha fatto il nido sull ciminiera di una birreria, bloccandone la produzione. Un’altra ha scelto il camino di una pensione, impedendo l’utilizzo del riscaldamento, e costringendo gli ospiti ad andare a letto con maglione e calze di lana.

Foto NABU
Foto NABU 

In alcune località, i vigili del fuoco hanno dovuto rimuovere i nidi che ostruivano i camini facendo rischiare l’avvelenamento da monossido di carbonio a chi viveva in casa. E poi c’è il problema delle tracce di feci e dell’intasamento delle grondaie. Con sempre più cicogne che scelgono la rotta breve per tornare in Germania dopo lo svernamento, la corsa alla situazione migliore per sistemare il nido è destinata a diventare sempre più competitiva e secondo Thomsen il problema del sovraffollamento sui tetti  è destinato a presentarsi con sempre maggiore intensità in futuro. Ci sarà anche una stabilizzazione naturale, ma a un certo punto la competizione tra gli uccelli sarà così grande che aumenteranno le lotte tra loro, con uova reciprocamente buttate fuori dai nidi. E lo stress diventerà tale che la riproduzione si ridurrà, riportando meno esemplari sugli stessi tetti dopo lo svernamento al caldo.