La storia che raccontiamo è antica, antichissima. La conoscono tutti anche se, ascoltandola e riascoltandola, ci sembra sempre di non verla sentita mai. La storia è questa: sulla Terra, da milioni di anni, ci sono gli animali e le piante. Tra i tanti animali, ad un tratto, si è aggiunto l’uomo. Animali e piante da secoli, da millenni, convivono e si scambiano “favori”.

Cos’è successo poi? È successo quel che tutti ben sappiamo. È successo che son passati gli anni, i secoli, i millenni e gli animali (uomo compreso) hanno calpestato il pianeta in lungo e in largo seguitando a “collaborare” con le piante. Collaborare e poi sfruttare. Ecco, l’animale uomo – non importa quando ha cominciato, non importa da dove, né è necessario snocciolare nomi e cognomi – in un dato momento ha principiato a “sfruttare” un po’ troppo. Col trascorrere del tempo le piante, gli alberi, i “polmoni” che respirano e danno respiro ai Continenti di cui sopra si sono assottigliati, cadendo sotto i colpi della nostra scure o soffocando a causa dei cambiamenti climatici, dello smog, dell’incuria.

L’uomo, tuttavia, è un animale intelligente. Ogni tanto, è vero, si lascia prendere la mano, esagera e dimentica di essere – anche – un animale responsabile. Poi però si ridesta, anche questo succede spesso. Così succede che si corre ai ripari, perché la Terra è la nostra casa; la Terra deve respirare e noi con “lei”. L’animale intelligente negli anni, nei secoli, nei millenni ha imparato a costruire, ad illuminare, a scaldarsi, a muoversi velocemente, a volare… Ha imparato poi ad ordinare ed archiviare dati, immagini, informazioni riuscendo, infine, a “muovere” tutto questo scambiandolo con i propri simili per ogni dove impiegando poche frazioni di secondo.
Abbiamo inventato tutto ciò e, tra le altre cose, abbiam fatto nascere l’E-Commerce.

La tecnologia, la comunicazione, il progresso; l’uomo. Poi gli alberi, ancora loro. Quelli che respirano e ci fanno respirare. Cosa manca alla fine di questa storia? Manca l’inizio. Meglio: manca “il” buon inizio. Ma c’è già stato; sì, abbiamo cominciato – e non da ora – ad occuparci degli alberi, del loro benessere (che coincide con il nostro). Di più: abbiamo deciso anche di ripiantarli lì dove non ci sono più.
Tutto questo si fa (lo facciamo) in tutti i Continenti. Tutto questo lo facciamo noi: io, tu, lei, loro. Tutto questo possiamo farlo, da oggi, effettuando un ordinativo in MSI Store.

MSI (Micro-Star International) è una multinazionale leader nel settore hardware presente in tutto il mondo. Progetta, sviluppa e fornisce hardware (desktop, monitor, schede video, schede madri, periferiche, laptop, infotainment per auto, server ecc.).

A partire dal 3 ottobre e fino al 31 dicembre, MSI Italia, in partnership con OneTreePlanted – nota Associazione no-profit fondata negli Usa da Matt Hill che, in sinergia con enti, aziende, scuole contribuisce finanziariamente o con il volontariato alla riforestazione globale – lancia la campagna “MSI Green Days 2022”. Per ogni ordine effettuato, MSI Italia s’impegna a donare un albero per favorire la biodiversità e la lotta all’inquinamento. Ogni anno perdiamo quasi 60mila kmq di foreste; un numero impressionante. Un numero che deve farci riflettere. Riflettere e agire.

“Collaborare con OneTreePlanted è motivo di grande orgoglio – ha detto Luca Bonaiti, Marketing Manager di MSI Italia –. Siamo consci del nostro impatto sull’ambiente e abbiamo così deciso di fare la nostra parte, invogliando la nostra community a fare altrettanto”.