L’immaginario collettivo, almeno per molti, alla parola impollinatori associa l’immagine di un’ape. Eppure, pianta che vai impollinatore che trovi. Così per esempio, se parliamo di rovi di more nel sud dell’Inghilterra, il titolo di impollinatori doc spetterebbe alla falene: sono estremamente produttive. Questi insetti diurni, infatti, sarebbero più bravi a impollinare i fiori dei rovi di more rispetto agli insetti diurni. La scoperta arriva dalla University of Sussex, in Inghilterra, grazie al lavoro di tre ricercatori che hanno aver osservato il comportamento di insetti diurni e notturni su alcuni rovi di more.
“Le falene sono impollinatori importanti, ma sono molto poco apprezzate e poco studiate – ha spiegato Max Anderson, primo autore del paper – La maggior parte delle ricerche sull’impollinazione tende a concentrarsi sugli insetti che volano di giorno, con poca attenzione a ciò che accade di notte”. E invece, quando si va a studiare ciò che accade di notte si scopre che, in alcuni casi, ci sono impollinatori particolarmente attivi, anche se visitano meno i fiori rispetto agli impollinatori diurni come le api. È il caso appunto delle falene, di cui i ricercatori hanno seguito il comportamento nel giro di tre giorni, monitorandolo grazie all’utilizzo di alcune telecamere, che riprendevano i voli degli insetti sui fiori di alcuni rovi nel sud-est dell’Inghilterra.
Per distinguere le impollinazioni effettuate da api o falene i ricercatori hanno utilizzato dei sacchi per mettere al riparo i fiori in momenti diversi: in alcuni casi erano lasciati liberi solo di giorno in altri solo di notte. Altri fiori invece venivano tenuti al riparo durante i tre giorni di campionamento, così da utilizzarli come controllo. Passati questi tre giorni i fiori sono stati campionati, sono stati estratti gli stigma – la parte del fiore deputata ad accogliere il polline – e in laboratorio i ricercatori hanno misurato quanto polline contenessero. In questo modo, mettendo insieme questi dati con le immagini catturate dalle videocamere, e calcolando il tempo di esposizione dei fiori agli insetti, hanno potuto stimare l’efficienza dei diversi impollinatori.
I risultati hanno mostrato prima di tutto una ricca varietà di insetti durante le ore di luce, mentre di notte a farla da padrone sono soprattutto le falene. Ma sebbene la maggior parte delle visite avvenisse di giorno, da parte di insetti diversi, le falene come impollinatori notturni erano più efficienti. La quantità di polline depositata per ora era maggiore nei fiori esposti di notte, scrivono gli autori su Plos one.
I risultati del lavoro dicono essenzialmente due cose: da una parte servono appunto a riscattare l’immagine delle falene, importanti impollinatori, aiutata anche dalla produzione di nettare da parte dei rovi di more, più ricca di sera. Dall’altra, commentano gli autori, sottolinea anche l’importanza dei rovi per gli insetti notturni: “Ora che sappiamo che anche le falene sono importanti impollinatori, dobbiamo fare in modo di incoraggiare la crescita di alcuni rovi e altre piante di macchia fiorita nei nostri parchi, giardini, nei bordi delle strade e nelle siepi”, ha ripreso Anderson. E, in un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui gli insetti sono ormai da tempo in declino, concludono gli autori, è quanto mai importante per evitare che la situazione peggiori ancora di più.