Qual è la vostra strategia contro la crisi energetica?
LEGGI: KyotoClub
La transizione ecologica ed energetica è uno dei tre pilastri (accanto al Lavoro e ai Diritti) della nostra visione per l’Italia del 2027. Abbiamo formulato una serie di proposte che coniugano sostenibilità, nuova occupazione, innovazione. Tra queste: il raddoppio delle fonti rinnovabili (al 2030), che porterà 500 mila nuovi posti di lavoro, la diffusione delle Comunità Energetiche, un grande Piano nazionale per il risparmio energetico e il clima (aggiornando il PNIEC ai nuovi obiettivi europei) e una Riforma fiscale verde.
Siete favorevoli a una legge per il clima?
LEGGI: Italy for Climate
Nel nostro programma, la Legge quadro sul clima è prioritaria, perché abbiamo bisogno di una visione trasversale che permei tutte le politiche pubbliche sulla crisi climatica. Dobbiamo cambiare il nostro modello di sviluppo ma anche prevenire e reagire ai danni prodotti dai cambiamenti climatici sul nostro territorio. Ciò significa dotarsi anche di un Piano nazionale di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici, mettendo al centro le comunità locali, le Regioni e le città.
Siete pronti a prendere posizione sul gas e promuovere le rinnovabili?
LEGGI: EarthDay
Non si tratta di coraggio ma di razionalità. La strada europea è tracciata e condivisa da tutti. Il presente e il futuro del nostro sistema energetico dovranno sempre più fondarsi sulle energie rinnovabili e sempre meno sul gas. È una trasformazione che mette insieme necessità ambientali ed efficienza economica, rendendoci autonomi, in una prospettiva di lungo periodo, dalla dipendenza del gas. Vogliamo aumentare significativamente la produzione di energia da tutti le fonti disponibili, accelerando i tempi di installazione e sbloccando rapidamente il decreto FER2 sulle fonti più innovative.
Vi impegnerete per ridurre la dipendenza dal gas?
LEGGI: Greenpeace
Non vanno confuse le emergenze immediate, con le strategie di lungo periodo. La priorità è aumentare rapidamente la produzione di energia da fonti rinnovabili e lo sviluppo di progetti industriali sulle rinnovabili, semplificando le procedure su repowering e nuove installazioni. Vogliamo sostenere le Comunità energetiche, che possono essere una grande occasione, sbloccando i decreti attuativi e emanando il Bando del PNRR per i Comuni sotto i 5000 abitanti. Certo, va azzerata la burocrazia, riconoscendo opportuni incentivi alle imprese che installano rinnovabili sui loro capannoni e nelle aree produttive, con un’attenzione specifica alle pmi.
Ridurrete la burocrazia che frena le rinnovabili?
LEGGI: Legambiente
Partiamo dalla fine: tutte le articolazioni territoriali delle Soprintendenze devono essere pienamente partecipi dell’obiettivo di accompagnare lo sviluppo delle rinnovabili nel nostro Paese. Questa è la nostra visione. La Soprintendenza speciale, istituita dal Governo Draghi, deve rispondere alla necessità di velocizzare le opere dalla transizione ecologica. Il che significa anche aggiornare le Linee guida in materia di autorizzazioni di energie rinnovabili applicate dalle Soprintendenze e dalla Regioni, oggi ferme al 2010, in rapporto ai nuovi target europei da raggiungere entro il 2030.
Cosa farete per evitare speculazioni sulle aree idonee alle rinnovabili?
LEGGI: Elettricità Futura
Nella nostra visione, tutte le misure che consentono di sviluppare velocemente le rinnovabili sono da accogliere. Sulle Aree idonee, tocca adesso al MITE emanare il decreto attuativo per consentire alle Regioni di completare l’individuazione delle Aree idonee entro fine 2022. Quanto alla proposta di fissare dei tetti al prezzo dei terreni che ricadranno nelle Aree idonee, è una misura che può evitare effetti speculativi, e dunque ritardi, riguardo a infrastrutture energetiche strategiche per la transizione ecologica del Paese. A maggior ragione in un uno scenario inflattivo come quello che viviamo.
Come intendete conciliare rinnovabili e tutela del paesaggio?
LEGGI: Italia Nostra
La recente introduzione, nella nostra Costituzione, del principio della tutela dell’ambiente ci ricorda che quando parliamo di ambiente, in tutti i suoi aspetti, dobbiamo sempre preservare una visione olistica e sistemica. Il filo rosso che deve guidare la protezione dell’ambiente, inclusi i paesaggi, è la tutela di un bene, da noi custodito, ma che appartiene alle prossime generazioni. L’individuazione delle Aree idonee (Dlgs 199/21) e il coinvolgimento del MIC e delle Regioni risponde proprio all’importanza riconosciuta dalla Costituzione alla tutela del paesaggio.
Cosa farete per sostenere le imprese nella transizione ecologica?
LEGGI: Fondazione Symbola
Su questo tema sono diverse le iniziative che ci vedono impegnati. A livello europeo chiediamo l’istituzione di uno strumento (“SURE 2”) espressamente focalizzato sul sostegno al lavoro nei settori coinvolti dalla transizione verde. A livello nazionale vogliamo replicare l’esperienza di successo dell’Emilia Romagna e cioé avviare un Forum nazionale per il lavoro e per il clima e la costruzione di patti territoriali ambientali per la piena occupazione.
Come intendete usare il fondo Automotive per la transizione energetica?
LEGGI: Motus-E
Dopo la stagione degli incentivi a sostegno della domanda, la politica incentivante del futuro dovrà seguire una tendenza orientata al sostegno della promozione delle nuove motorizzazioni. Inoltre occorrerà mettere a regime una politica industriale basata su tre assi: a) ricerca e sviluppo sulla nuova mobilità (sistemi elettrici, ma anche guida autonoma), b) formazione e qualificazione del personale che deve affrontare la transizione, c) aiuti alle imprese per la riconversione verso la nuova mobilità. Questo utilizzando sia le risorse del PNRR sia gli 8.7 miliardi appostati con la legge 34/2022.
Incentiverete l’innovazione nelle imprese per la transizione energetica?
LEGGI: Coordinamento FREE
Nel nostro programma proponiamo una serie di strumenti volti a sostenere le imprese nella transizione ecologica. Significa immaginare leve fiscali verdi per incentivare investimenti in efficienza energetica, ma anche azzerare la burocrazia per chi investe e rafforzare le politiche e gli stanziamenti per la riconversione delle imprese e la riqualificazione dei lavoratori nei settori “hard to abate”. Va fatto un passo in più rispetto al PNRR, estendendo il Piano Transizione 4.0 agli investimenti in transizione ecologica per tutte le filiere produttive a sostegno delle energie rinnovabili, delle batterie di accumulo, dei bio materiali in edilizia per orientare sempre più il settore verso l’efficienza energetica.
Che ne pensate di realizzare un istituto pubblico dedicato al Futuro per aiutare i giovani?
LEGGI: ASviS
Siamo tra quanti hanno sottoscritto il documento ASviS “Dieci idee per un’Italia Sostenibile in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU”. Siamo consapevoli che occorre spingere i nostri giovani verso competenze e mestieri dedicati alla sostenibilità, per costruire politiche pubbliche lungimiranti. Abbiamo fortemente voluto nel PNRR la clausola di condizionalità per l’occupazione giovanile e siamo favorevoli alla creazione di un patto strutturale per creare opportunità di lavoro per i giovani, puntando sulle nuove competenze necessarie alle transizioni ecologica e digitale, oltre a promuovere e sostenere la formazione delle ragazze nelle discipline STEM.
Quali investimenti prevedete per le nuove aree protette?
LEGGI: Wwf
Intendiamo ridare centralità al grande tema della tutela e valorizzazione della biodiversità all’interno del Ministero della Transizione ecologica, destinando risorse adeguate per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia europea sulla biodiversità e dell’Agenda2030 ONU. Vogliamo realizzare l’obiettivo di incremento al 30% di territorio protetto entro il 2030 rafforzando il sistema dei Parchi nazionale e regionali e delle Aree marine protette, e mettere in atto un piano di ripristino degli ecosistemi terrestri e marini, tenendo conto della Relazione annuale sul capitale naturale.
Come vi impegnerete per la biodiversità riguardo a ripristino della natura e pesticidi?
LEGGI: Lipu – BirdLife Italia
Lasciateci ricordare che è grazie all’iniziativa del PD che è stata approvata finalmente una legge per la tutela dell’agricoltura biologica. La crescita del biologico e della biodiversità, la riduzione dell’uso dei pesticidi e degli antibiotici e la lotta allo spreco alimentare sono parti qualificanti del nostro programma. La nostra stella polare è sempre l’Europa del Green Deal: la Strategia europea sulla biodiversità; l’approvazione della legge europea per il ripristino della natura; la legge dell’UE sulla salute del suolo.
Come pensate di gestire acqua e suolo per un’agricoltura sostenibile?
LEGGI: Slow Food
Abbiamo dedicato alcuni punti specifici del nostro programma all’idea di un Piano nazionale per l’acqua, il contrasto alla siccità e e al dissesto idrogeologico e la proposta di una legge contro il consumo di suolo agricolo con l’impulso a maggiori investimenti su agricoltura di precisione e agricoltura rigenerativa, la decarbonizzazione della filiera agroalimentare, lo sviluppo di politiche di gestione forestale.
Sosteniamo le Food Policies locali e la nascita di biodistretti e distretti del cibo. Vogliamo etichette trasparenti e digitali per tracciare i prodotti, promuovere l’educazione alimentare ed una mensa scolastica approvvigionata da prodotti locali e bio in ogni scuola primaria. Una nostra specifica proposta riguarda poi il cosiddetto Reddito alimentare.
Quali misure per una politica integrata che coniughi economia ed ecologia del mare?
LEGGI: Marevivo Onlus
L’Italia è anche il mare che la circonda. Vogliamo tutelare il mare per il suo valore ambientale e per le sue importanti potenzialità economiche. Va attuata una strategia sulla plastica in mare, rafforzando anche con il ruolo dei pescatori la raccolta attiva dei rifiuti e lo sviluppo delle strutture logistiche nei porti, lavorare sull’efficienza delle infrastrutture idriche. Vogliamo sostenere la “pesca verde”, competitiva e digitale attraverso una riqualificazione del comparto.
Proponiamo un Piano nazionale delle spiagge italiane con interventi di contrasto all’erosione delle coste, di adattamento dei litorali ai cambiamenti climatici e alla piena accessibilità delle spiagge.
Che ne pensate di un piano per efficientare le scuole e le case aiutando le fasce più deboli?
LEGGI: Fridays For Future
Nel nostro programma uno specifico punto è rivolto agli investimenti nell’efficientamento degli edifici scolastici esistenti e nella costruzione di scuole sostenibili, accessibili, innovative e sicure, con finanziamenti pluriennali. Abbiamo proposto un nuovo “bonus rigenerazione casa” con un orizzonte temporale certo, fino al 2030, e percentuali di incentivo compre-se tra il 70% e il 90%, in base alle soglie ISEE. Ci impegniamo a rendere disponibili 500.000 nuovi alloggi di case popolari, sostenibili e sicure, entro i prossimi 10 anni, partendo dalla riqualificazione energetica e sismica di tutto il patrimonio di edilizia residenziale pubblica esistente.