Eco eroine come la giovane Greta che ha risvegliato le coscienze e scatenato la “rivoluzione climatica”, le donne svizzere, che non hanno paura a definirsi anziane, lottano contro il loro governo. Un’associazione Senior Women for Climate Protection Switzerland (KlimaSeniorinnen) ha denunciato il governo svizzero alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo.
Ritengono che la loro salute sia minacciata dalle ondate di caldo aggravate dalla crisi climatica. Secondo l’associazione, sono le donne in là con gli anni a soffrire più degli altri per gli effetti del riscaldamento globale. “Ma non lo facciamo solo per noi, è importante che questa lotta vada a beneficio anche delle generazioni più giovani e future – spiegano – gli obiettivi climatici del governo sono ben distanti dalle richieste minime per evitare le conseguenze catastrofiche del riscaldamento dell’atmosfera e per questo violano la Costituzione. Con questo processo legale, stiamo solo combattendo per i nostri diritti umani”.
A Strasburgo con Greenpeace
“Speriamo che la Corte europea tenga conto del dovere della Svizzera di proteggere le nostre vite e la nostra salute dalle conseguenze negative del cambiamento climatico”, spiega Rosmarie Wydler-Wälti. Insieme ad Anne Mahrer hanno navigato sul Reno da Basilea a Strasburgo a bordo di una nave MV Beluga-II messa a loro disposizione da Greenpeace per consegnare di persona simbolicamente il proprio ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. All’esterno dell’edificio del tribunale è stato esposto un grande festone composto da centinaia di bandierine disegnate da persone che sostengono l’appello delle donne anziane per la protezione del clima in Svizzera.
L’udienza davanti alla Grande Camera della Corte di Strasburgo è prevista per il 29 marzo. Dal loro sito lanciano un appello: “Sarebbe molto bello se tante donne si riunissero pacificamente davanti al Tribunale in questo giorno per sostenerci”.
“Siamo anziane, ma combattiamo l’odio”
“Noi donne anziane – racconta Elisabeth Stern una delle attiviste del KlimaSeniorinnen che confessa di ricevere insulti e mail di odio – siamo le persone che statisticamente andranno via da questo pianeta comunque tra dieci anni. Per questo, ci consideriamo doppiamente ‘vulnerabili’. Da un lato, stiamo soffrendo per gli effetti diretti del cambiamento climatico, come le ondate di caldo, e dall’altro, stiamo soffrendo per la nostra visibilità pubblica a causa delle nostre lamentele sul clima. Prendiamo la colpa e ci lasciamo insultare e denigrare”.
Indomite, vanno avanti a testa alta. “Se dovessimo vincere alla corte di Strasburgo, una politica climatica aiuterà a migliorare la vita dei nostri figli e nipoti – spiega ancora Stern – E devo ammettere che per noi è sempre stato importante fare qualcosa che avesse anche un effetto positivo sulle generazioni più giovani. Loro sono il futuro, non noi. Se, a causa della nostra particolare vulnerabilità, possiamo ancora contribuire alle condizioni necessarie per un ambiente in cui i nostri figli e nipoti possano prosperare, questo mi rende semplicemente felice”.
“Difendiamo i giovani attivisti”
Raccontano che a farle infuriare sono le iniziative legali contro i giovani attivisti che mettono a segno azioni non violente per il clima. Tiene a sottolineare Elisabeth Stern: “Quelli che tifano per la crisi, continuano a finanziare l’estrazione di combustibili fossili e rastrellano profitti osceni. Non c’è da stupirsi che i giovani in Svizzera vedano il proprio futuro sotto una luce sempre più cupa. Si preoccupano del clima (insieme alla guerra) e si chiedono se le persone, inclusi loro stessi, abbiano abbastanza tempo per adattarsi ai cambiamenti climatici. Sanno che la natura alla fine si riprenderà. Mi fanno domande del tipo: ‘Puoi darmi consigli su come convincere anche mia madre e mia nonna ad agire?’. Questo è quello che mi hanno chiesto recentemente, quasi disperati, i giovani studenti”.
Per la prima volta la Corte europea dei diritti dell’uomo sarà messa nella condizione di giudicare le misure di protezione del clima di uno Stato membro. E se l’azione per il clima per proteggere i cittadini sia un diritto umano fondamentale.