Sono le startup cleantech le protagoniste del numero di Green&Blue in edicola domani con Repubblica. I racconti di 72 aziende innovative e dei loro giovani creatori che hanno deciso di investire conoscenza, lavoro e soldi alla ricerca di modi possibili per combattere il cambiamento climatico. I settori sono tanti: si va dalla decarbonizzazione all’energia, dalla moda sostenibile alla mobilità dolce, dall’economia circolare all’agrifood. Idee e progetti, spesso già diventate solide realtà imprenditoriali, nati nelle università o dalle esperienze di vita dei fondatori tutti mirati a provare a fermare la crisi climatica che rischia di travolgere il Pianeta.
E allora c’è chi come Ogyre ha messo insieme flotte di pescatori in diverse parti del mondo per ripulire gli oceani dalla plastica e poi traformare questo rifiuto in costumi da bagno e borse. Altri, come Planet Farms si sono inventati la fattoria verticale più grande d’Europa, e le loro colture di insalate e basilico crescono risparmaiando acqua, energia e senza usare pesticidi. Oppure chi come Electra Vehicles allunga la vita delle batterie delle auto e chi costruisce barche a vela riciclabili e bio come Northern Light Composites che per altro con il suo scafo ha pure vinto i campionati italiani.
Esperienze diverse ma tutte accomunate dal fare qualcosa per il Pianeta e, per aiutare chi vorrebbe concorrere al cambiamento, nel numero in edicola c’è anche una mappa con suggerimenti e consigli per iniziare il percorso che porta alla creazione e al finanziamento della propria startup ambientale.
Un tema ecologico ma anche economico. Come scrive nel commento Enrico Deluchi, general manager del PoliHub del Politecnico di Milano: “Decarbonizzare è un dovere non solo perché ‘la nostra casa sta bruciando’, ma anche perché siamo di fronte a una gigantesca occasione per essere protagonisti di una nuova rivoluzione industriale. Dove chi si muoverà prima e con maggior convinzione acquisirà vantaggio competitivo e tecnologico di cui beneficeranno tutti i cittadini”.