L’edera, appartenente alla famiglia delle araliaceae, è una pianta perenne molto rustica che si adatta a diverse condizioni climatiche offrendo un manto folto di foglie.
Il significato della pianta dell’edera
Molto spesso dietro al nome di una pianta si cela un significato particolare, che si rifà proprio ad una leggenda. Anche per l’edera possiamo dire che è così: infatti, questa pianta è raccontata in una delle tante leggende mitologiche. La stessa è citata in occasione della nascita del dio Dioniso: la pianta si generò per proteggerlo dal fuoco che bruciava il corpo della madre per via di un fulmine lanciato da Zeus.
Le specie di edera più conosciute per la coltivazione
La pianta può crescere in giardino o nel balcone. Ne esistono molte specie e varietà. Qui di seguito le più diffuse:
- Hedera Helix: è la più comune, può raggiungere fino i 30 metri di altezza e ha foglie verde lucido con macchie color argento sulle nervature;
- Hedera Himalaica o Nepalensis: cresce a 1000-3000 metri sul livello del mare e raggiunge sempre i 30 metri di altezza con foglie lunghe 15 cm e fiori gialli;
- Hedera Canariensis: è originaria delle Canarie e si presenta con foglio verde-bronzo e qualche foglia bianca;
- Hedera Colchica: è tipica dell’Iran ed ha foglie molto grandi che possono essere lunghe 25 cm e larghe 20 cm;
In generale, la pianta è considerata altamente velenosa in ogni singola parte, incluse anche le bacche che produce in tarda età.
La coltivazione in giardino dell’edera
Se si è interessati a coltivare l’edera è sempre meglio partire da una talea della pianta già esistente: infatti, basta collocare questa parte direttamente in piena terra o in vaso, eliminando le foglie poste maggiormente in basso. Nel giro di qualche settimana spunteranno dei nuovi germogli in sostituzione delle foglie vecchie. Naturalmente, il momento migliore per eseguire una talea e piantare l’edera in giardino è in primavera. La temperatura migliore per il benessere della pianta è intorno ai 18°C durante la primavera-estate, mentre in inverno è necessario fare attenzione che la temperatura non scenda mai al di sotto dei 7°C.
La coltivazione in vaso dell’edera
La coltivazione dell’edera in vaso è possibile. Ricordiamo che il rinvaso dell’edera è suggerito ogni 2-3 anni: in pratica è necessario selezionare un vaso leggermente più grande rispetto al precedente. L’operazione di rinvaso è da svolgersi in primavera.
Il terreno migliore per l’edera
Questa pianta apprezza particolarmente i terreni soffici e ricchi di sostanze nutritive, meglio ancora con sottofondo calcareo. Se si desidera coltivare la pianta in vaso, invece, è meglio prediligere un tipo di terriccio suggerito per piante verdi e palme. In questa maniera, la pianta si può sviluppare al meglio.
L’irrigazione dell’edera
L’edera in giardino deve essere bagnata in maniera regolare le prime settimane che viene messa a dimora: in questa maniera, il terreno potrà essere idratato correttamente e mantenersi a lungo umido. Successivamente, quando la pianta inizierà a svilupparsi, si possono diminuire le annaffiature. Se si è deciso di sistemare l’edera in vasi sul balcone è importante essere regolari nelle annaffiature: questa pianta non apprezza periodi prolungati di aridità o troppa acqua stagnante.
L’esposizione preferita dalla pianta dell’edera
L’edera è una di quelle piante che apprezza aree esposte al sole (meglio durante le ore centrali della giornata) o a mezza ombra. Per aiutare la crescita dell’edera, magari lungo un muretto, potrete aggiungere dei sostegni in legno utili a creare un angolo davvero molto curato.
La concimazione da svolgere per l’edera
Per prendersi correttamente cura dell’edera è necessario pensare anche alla concimazione. Si può effettuare con compost oppure un fertilizzante liquido. La regola vale sia per le piante in piena terra sia per le piante coltivate in terrazza in un vaso. In questo caso, è suggerito darlo due volte a settimana, facendo una sospensione di 6-8 settimane durante la stagione invernale.
La potatura dell’edera
I primi anni della coltivazione dell’edera non si assiste a chissà quale crescita, tanto che è reputato superfluo potare la pianta. Il suggerimento è di praticare la potatura dal momento in cui la pianta inizia a crescere in maniera rigorosa: in questo modo, si può avere sotto controllo la forma dell’edera. Il momento migliore per occuparsi della potatura dell’edera è tra luglio e agosto, meglio quando il tempo è fresco e nuvoloso. Le piante più anziane possono richiedere un ulteriore potatura tra ottobre e aprile. Una potatura completa, invece, è suggerita solo con la pausa invernale.
Le problematiche per l’edera
Come avviene per molte piante, anche l’edera teme alcuni parassiti: si tratta degli afidi e del ragnetto rosso. Gli afidi vanno a intaccare le foglie più giovani provocando il deperimento e la formazione di melata che, a sua volta, può far emergere ruggine. Il ragnetto rosso, invece, provoca l’ingiallimento e disseccamento delle foglie, nella zona della punta. Anche le malattie fungine possono intaccare l’edera: la maculazione delle foglie porta a far seccare e staccare la stessa dalla pianta.