È appena ritornato in sede, Marco De Biasi, carico di frutta, verdura, salumi, latticini. Due volte a settimana, con il furgone di ScamBioLoGiCo, fa il giro delle aziende lucane che riforniscono l’emporio nato negli spazi in disuso delle Ferrovie dello Stato, dietro la stazione di Potenza Superiore, nel capoluogo lucano.
Prodotti alla spina, da forno, verdure di stagione, leccornie locali e frutta che “sa davvero di frutta”, sottolinea De Biasi, ex presidente di Legambiente Basilicata e ora amministratore unico di Energaia srl, l’impresa sociale che gestisce ScamBioLoGiCo. In quello che un tempo era lo scalo merci della stazione del quartiere Santa Maria, oggi è nato un vero e proprio supermercato a chilometro zero in cui ci si può rifornire di prodotti lucani o del commercio equo e solidale.
Si trova in uno dei 450 immobili delle Ferrovie dello Stato dati in comodato d’uso gratuito a enti o associazioni per iniziative sociali, frutto di un progetto di recupero del patrimonio inutilizzato e dismesso. In tutta Italia stazioni e depositi sono stati trasformati in case di accoglienza, campi da bocce o pinacoteche ma solo a Potenza, grazie a un accordo tra Legambiente, Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana ha preso vita la prima green station d’Italia.
A partire dal 2014, l’ex scalo merci è stato completamente ristrutturato e convertito in classe energetica A4 e da ottobre 2016 accoglie ScamBioLoGiCo. Nell’edificio, in legno e metallo, tutti gli elementi originari sono rimasti intatti, come gli antichi portoni in ferro battuto. Alla ristrutturazione hanno partecipato anche nove richiedenti asilo, tra i 20 e i 30 anni, ospiti in strutture di accoglienza di Potenza che, inseriti in un progetto sul lavoro, hanno potuto apprendere direttamente in cantiere nuove tecniche di costruzione.
La filosofia di ScamBioLoGiCo sta tutta nel nome: “‘Scambio’ ricorda la stazione, ‘Bio’ indica prodotti di qualità e ‘LoGiCo’ invece sta per ‘locale’, ‘giusto’ e ‘condiviso'”, spiega De Biasi. I prodotti in vendita nell’emporio arrivano soltanto da aziende lucane, un centinaio in tutto, con qualche sconfinamento nelle regioni vicine. I beni necessariamente di importazione, come tè, cioccolato o caffè, provengono invece dalla filiera del commercio equo e solidale e sono tutti biocertificati.
“La frutta e la verdura rappresentano più della metà del fatturato”, sottolinea De Biasi. “Si tratta di prodotti di stagione, freschissimi, raccolti in settimana”. La sostenibilità parte dal prezzo: “Non contrattiamo con le aziende, lasciamo che siano loro a deciderne il valore”. I produttori più vicini consegnano direttamente al magazzino, gli altri invece vengono raggiunti dal furgone di ScamBioLoGiCo.
“Il furgone – spiega De Biasi – è l’unico mezzo che consuma energia che non auto-produciamo, per il resto siamo autosufficienti”. Attraverso un impianto fotovoltaico sul tetto da 16 kilowattora e una pompa di calore per scaldare l’acqua a ScamBioLoGiCo si produce più energia di quella che si consuma. In poco meno di quattro anni nella struttura sono stati prodotti circa 82.600 kWh di energia elettrica, riuscendo a soddisfare l’intero fabbisogno energetico, con un autoconsumo di circa 26.900 kWh di energia e la cessione del restante surplus energetico alla rete.
Riduzione degli sprechi e dei rifiuti sono i valori fondamentali, all’interno di ScamBioLoGiCo, dove molti dei beni sono venduti alla spina, gli imballaggi vengono restituiti alle aziende per essere riutilizzati e i prodotti freschi in scadenza vengono prima smerciati a basso costo come “brutti ma buoni” e poi regalati ad associazioni di beneficenza.
Ivana Olita, Rocchina Colucci e Rosangela Polichiso, le tre dipendenti dell’emporio, sono un volto amico per chi quotidianamente va a fare spesa. Tutte e tre lucane, trentenni, assunte a tempo indeterminato, servono i clienti che hanno trovato in ScamBioLoGiCo il degno sostituto di un mercato rionale, in un quartiere che, con la sua apertura, ha riacquisito prestigio.
Ma ScamBioLoGiCo è anche uno spazio di condivisione. “Al piano superiore ci sono delle sale che affittiamo”, spiega De Biasi, dove si svolgono attività di ogni genere: i convegni di Legambiente, presentazioni di libri, mostre fotografiche ma anche “feste di compleanno, spettacoli teatrali, eventi per scolaresche… nel periodo del lockdown abbiamo anche ospitato alcune riunioni condominiali”. ScamBioLoGiCo diventa così un luogo di incontro, formazione e condivisione.
E proprio seguendo lo spirito di condivisione, verrà inaugurata una compostiera di comunità. “Smaltiremo gli scarti organici del negozio, ma soprattutto potrà essere utilizzata degli abitanti del quartiere”, spiega De Biasi. Il compost verrà insacchettato e distribuito tra coloro che hanno partecipato alla raccolta e in parte verrà regalato ai clienti, così che anche le piante d’appartamento potranno beneficiare dell’iniziativa nata in un ex scalo merci e che alla base ha proprio il principio dello scambio.