Giovani e giovanissimi che fanno ricerca e fanno impresa. Nascono così le cosiddette startup e nascono così, nel contempo, idee e soluzioni per l’impresa tout-court. Soluzioni sostenibili per l’energia, il riciclo, la decarbonizzazione, l’economia circolare…
Queste donne e questi uomini si sono formati nelle nostre università e, a seguire, hanno “studiato” in Joule la scuola Eni per l’impresa. La mission di Joule è proprio quella di supportare la crescita di imprese sostenibili attraverso i percorsi “Human Knowledge” e “Energizer”, dedicati rispettivamente alla formazione di una nuova generazione imprenditoriale e all’accelerazione di startup. Imprese sostenibili; imprese che “camminano” nel presente ma capaci, fin d’ora, di disegnare le mappe, le strade del futuro.
Dicevamo uomini e donne; ricercatori, innovatori ricchi d’immaginazione. Un’immaginazione costruttiva, fatta di idee brillanti e di tecnologia in divenire. Un’immaginazione che poi diventa concreta, quotidiana. E che, quando coglie nel segno, va premiata.
Succede anche questo; succede da circa 15 anni ed è accaduto, l’ultima volta, lo scorso 3 ottobre. Stiamo parlando del premio Eni Award, riconoscimento a livello internazionale per la ricerca e l’innovazione tecnologica nel mondo dell’energia.
Il 3 ottobre al Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato, sono stati premiati i vincitori Eni Award 2022. Nel corso della cerimonia è stata anche attribuita la menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship” ai team AraBat, Sinergy Flow e Ricehouse.
Abbiamo parlato con Raffaele Nacchiero, co-fondatore di AraBat e con Alessandra Accogli, di Sinergy Flow.
Dottoressa Accogli, cosa significa essere donna in campo ingegneristico?
“Sicuramente le donne in questo settore sono ancora poche. La nostra storia e la nostra esperienza possono essere utili per sensibilizzare le ragazze, ma anche tutto l’”ecosistema”, sul fatto che la competenza non ha genere e non ha età ed è solo frutto di impegno, sacrificio, passione”.
Dottor Nacchiero, dopo la fuga dei cervelli oggi si deve parlare del “ritorno” dei cervelli?
“In effetti la nostra startup va controcorrente rispetto al fenomeno delle “fughe”.
Consigli per giovani startupper?
“L’ingrediente fondamentale per rendere possibile l’inimmaginabile è l’entusiasmo”.
Alessandra Accogli, come nasce l’idea per una nuova impresa?
“Può nascere in mille modi; per Sinergy Flow si è avviata con il mio progetto di dottorato: l’idea di un dispositivo, una batteria, in grado di accumulare energia a lungo da potersi abbinare con le fonti rinnovabili si è facilmente incontrata con le esigenze del mercato”.
Ci “racconti” Sinergy Flow
“Sinergy Flow sviluppa sistemi di accumulo a lunga durata, abilitando la penetrazione delle fonti rinnovabili fino al 90%, nel rispetto dei principi di Economica Circolare tramite lo sfruttamento di materiali abbondanti e di sottoprodotti industriali, riducendo così le emissioni di CO2 e favorendo l’indipendenza energetica delle singole comunità. L’adozione su larga scala del nostro dispositivo impatterà in maniera positiva sul benessere, garantendo una migliore qualità dell’aria e, quindi, della vita.
Raffaele Nacchiero, che dire di AraBat?
AraBat ha implementato un processo di riciclo di batterie al litio tra i più economici e sostenibili del mondo, utilizzando un mix di lisciviazione del tutto inedito a base di acido citrico e bucce d’arancia (scarti agrumari). Si punta così a risolvere il problema della gestione delle batterie esauste che sono senza dubbio rifiuti pericolosi e si punta, altresì, al riutilizzo di scarti alimentari e all’approvvigionamento “interno” e a costi assai più bassi dei metalli preziosi, riducendo i rischi di “volatilità” indotti dagli scenari politici internazionali”.
Le ultime due domande sono uguali per entrambi: Esperienza Joule in tre parole; vincere Eni Award in tre parole.
Prima risposta di Alessandra Accogli: Formazione, Supporto, cambiamento. Seconda: Soddisfazione, Ispirazione, Inizio.
Nacchiero: Crescita, Innovazione, Entusiasmo; a seguire: always being disruptive.