Letizia Palmisano, giornalista ambientale, saggista e divulgatrice televisiva, nel suo ultimo libro Il Rigiocattolo, edito da Città Nuova e illustrato da Anna Curti, narra una fiaba ecologista ispirata ai principi dell’economia circolare. I protagonisti della storia sono giocattoli un po’ malconci, ai quali il destino però riserva una straordinaria seconda opportunità. “Questo libro – racconta Palmisano – ha preso vita inconsapevolmente due anni fa, mentre stavo lavorando al saggio Sette vite come i gatti, una raccolta che esplora storie di economia circolare e di eroi dell’ambiente spesso poco conosciuti. Avevo dedicato il secondo capitolo di questo libro ai giocattoli perché, avendo all’epoca un figlio di nove anni, come capita a molti genitori, mi sono trovata a gestire un’incredibile quantità di giochi, spesso superiore a quella realmente utilizzabile e che, in alcuni casi, non potevano essere regalati o venduti perché danneggiati. Mi sono quindi chiesta se esistessero realtà che si dedicavano alla riparazione dei giocattoli. Questa riflessione mi ha spinto a cercare, all’interno di un gruppo social focalizzato sull’economia circolare e del quale sono amministratrice, se ci fossero realtà che si occupavano della riparazione dei giocattoli. È così che sono entrata in contatto con Daniele Leo e con il team di volontari di Rigiocattolo di Campobasso, scoprendo una meravigliosa realtà. Questo gruppo ha recentemente celebrato dieci anni di attività nel corso della quale sono stati riparati circa 20 mila giocattoli, salvandoli dalla discarica e rendendo felici molti bambini. Così ho pensato che fosse arrivato il momento di scrivere una fiaba gioiosa che avesse come “colonna sonora” di sottofondo l’economia circolare”.

L’autrice narra infatti, con testi e immagini adatte ai bambini, le vicende di tre giochi ovvero l’orsetto di peluche Bruno, la pianola giocattolo color arcobaleno Nola e il coraggioso Tuffolino. Guidati dal robot Milo, un veterano del luogo, i tre protagonisti scopriranno che l’arrivo al laboratorio di Rigiocattolo non sarà per loro la fine, ma l’inizio di una nuova avventura. “Il Rigiocattolo – continua Palmisano – è dedicato ai bambini dai 5 anni in su, ma, in maniera nemmeno troppo ironica, ritengo che sia adatto fino ai 199 anni. È un libro che può essere letto attraverso le parole e vissuto grazie ai meravigliosi disegni di Anna Curti. È una fiaba davvero per tutti con un messaggio che spero aiuti a far capire quanto sia importante guardare il mondo intorno a noi attraverso lenti verdi, ma anche quanto siano fondamentali realtà come Rigiocattolo che, ad oggi in Italia, sono davvero troppo poche e dovrebbero invece essere prese a modello. Riuso e riparazione sono concetti fondamentali dell’economia circolare e dovrebbero essere attuabili in ogni settore. Parliamo spesso dell’importanza dell’educazione ambientale, ma talvolta abbiamo difficoltà a trasmettere questi valori ai nostri figli attraverso gli oggetti che più amano e che fanno parte del loro quotidiano”.

Letizia Palmisano
Letizia Palmisano 


L’economia circolare può essere trasmessa con i giochi dei più piccoli, soprattutto in prossimità della corsa all’acquisto dei regali di Natale. “Ai bambini – sottolinea Palmisano – interessano le novità e un giocattolo che può regalare loro un sorriso potrebbe essere uno già appartenuto ad un altro bimbo anzi questa caratteristica potrebbe rappresentare un valore aggiunto. Mio figlio ha ben compreso ciò fin da piccolo. Insieme a mio marito, lo abbiamo abituato a frequentare i negozi dell’usato dove non solo poteva consegnare i giochi che non utilizzava più, ma anche cercare qualcosa di interessante tra le offerte second hand. Per lui questa pratica è sempre stata normale, così come è abituato ad utilizzare giocattoli che prima erano appartenuti ad altri bambini come suo zio o alcuni dei miei amici. Nel periodo natalizio vengono organizzate molte raccolte solidali di giocattoli: mantenere i giocattoli in buono stato, recuperare tutti i pezzi e donarli al momento giusto non solo libera spazio in casa, ma consente anche di fare beneficenza. Consiglio quindi di adottare queste pratiche insieme ai nostri figli, coinvolgendoli e spiegando loro l’importanza di qualunque oggetto, anche di un semplice giocattolo: quando non lo usiamo più può e deve essere messo in circolazione per essere dato a chi può attribuirgli nuovo valore”.

Attraverso il contributo di tutti, possiamo davvero fare la differenza nel proteggere il nostro pianeta.

Sono convinta che se incentiviamo le persone a praticare la sostenibilità, una parte significativa di loro lo farà. Pensiamo, ad esempio, all’uso dei veicoli in modalità sharing o all’acquisto diretto dai produttori durante i mercati contadini: le possibilità sono numerose. Tuttavia, oggi, sul fronte del tempo libero anche dei più piccoli, le opportunità per esercitare pratiche ecologiche sono sporadiche e disomogenee. Le azioni più semplici, laddove disponibili, possono includere il prestito dei libri nelle biblioteche pubbliche, la compravendita di giochi nei negozi dell’usato o donare ciò che non ci serve, magari attraverso i numerosi gruppi social specializzati. Ciò che manca, però, sono iniziative come Rigiocattolo o i Repair Café per la riparazione. Inoltre, sarebbe utile avere delle ‘oggettoteche’, vere e proprie biblioteche di oggetti, che permetterebbero di prendere in prestito giochi che i bambini tendono a non utilizzare per più di una stagione.