Il lilium è uno dei fiori simbolo dell’estate, che fa bella mostra di sé in piena terra o nelle fioriere. La coltivazione del giglio non è particolarmente difficile: basta seguire alcune regole, soprattutto nell’irrigazione e nella scelta del terreno.
Il lilium: le origini e il significato del fiore
Le origini del lilium sono da ricercare tra il Medio Oriente e l’Asia, sebbene questa pianta bulbosa sia diffusa anche in Europa ed America Settentrionale. Grazie ai suoi fiori particolarmente eleganti, di dimensioni generose e dalla caratteristica forma a stella, il lilium è un dono floreale molto apprezzato. Al lilium si attribuisce più di un significato, cioè: la purezza, il candore, la nobilità e la modestia.
Il terreno, la concimazione e l’annaffiatura del lilium
Il terreno ideale per la coltivazione del lilium è prima di tutto profondo, fresco e neutro. Per favorire la crescita, si possono usare lo stallatico stagionato e, nel corso del periodo vegetativo, un fertilizzante. L’annaffiatura del lilium dev’essere regolare e nella misura tale da non inzuppare il terreno, né mantenerlo umido troppo a lungo: la pianta bulbosa detesta infatti il ristagno idrico.
La fioritura del lilium
Il periodo ideale per la messa a dimora del lilium è la primavera: se si rispetta questa esigenza della pianta bulbosa, la stessa ci regalerà una splendida fioritura già nel corso dell’estate. Per rendere migliore la fioritura del lilium, prima di sistemare i bulbi sottoterra dobbiamo vangare adeguatamente il terreno, fino a una profondità di circa 20-25 centimetri. Potremo quindi sistemare i bulbi a circa 15 centimetri, in modo tale da favorirne una solida radicazione. La distanza tra un bulbo e l’altro dovrebbe essere di almeno 10 centimetri, da incrementare nel caso di varietà che crescono più alte. Al termine della fioritura, prestiamo attenzione a tagliare il fiore ormai appassito: in questo modo non stresseremo il bulbo affinché produca dei semi. Nel caso di messa a dimora nel vaso, per favorire una buona fioritura scegliamo i vasi profondi almeno 30-40 centimetri.
Qual è la migliore esposizione per il lilium?
L’esposizione ideale del lilium è quella in un luogo caratterizzato dalla mezz’ombra: ciò permette di assicurare una buona quantità di luce tale da favorire una crescita rigogliosa e un’abbondante fioritura. L’eccessivo soleggiamento, infatti, provoca l’appassimento precoce dei fiori: al contrario, la troppa ombra non promuove una fioritura soddisfacente dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Qualora coltivassimo il lilium in vaso, dovremmo avere l’accortezza di scegliergli una posizione ombreggiata: gli eccessi di luce e calore fanno seccare molto velocemente la pianta bulbosa. Non dimentichiamoci quindi di annaffiare il giglio in vaso con la giusta regolarità e senza eccessi, giacché non tollera l’aridità del terreno né i ristagni idrici. Infine, alla conclusione della stagione vegetativa, ricordiamoci di estrarre i bulbi dal vaso: li potremo far svernare in un luogo fresco e ventilato, per poi ripiantarli la primavera seguente.
Le tipiche avversità che rovinano il giglio
Il lilium può essere colpito da un particolare coleottero, cioè la criocera del giglio. Quando le foglie sono infestate dagli esempi adulti e dalle larve, il giglio ne risulta particolarmente indebolito e, in alcuni casi, può anche morire. Per il trattamento di questo fitofago possiamo utilizzare un insetticida specifico. Il ristagno idrico può invece favorire l’attacco da parte dei nematodi, che colpiscono la base del lilium. Durante la stagione primaverile, soprattutto nei periodi piovosi, anche le lumache o le chiocciole possono rovinare i gigli: in questo caso possiamo usare un’esca oppure rimuovere manualmente questi animali. L’umidità elevata può anche favorire la comparsa del botrytis: in questo caso, il rimedio più comune è l’uso di un anticrittogamico ad hoc.