Una inaspettata soluzione per curare la solitudine del pesce luna. Vi ricordate durante la pandemia da Covid-19 tutte quelle notizie sugli animali che, senza più la presenza dell’uomo, si riprendevano all’improvviso i loro spazi naturali? In mezzo ad informazioni talvolta vere e talvolta esagerate, c’era anche un punto di vista contrario: quello degli animali in cattività, rinchiusi negli zoo. Alcune specie infatti, dai primati sino a vari mammiferi della Savana custoditi nelle gabbie, trovandosi improvvisamente senza la presenza dell’uomo e dei gestori degli zoo erano apparsi improvvisamente “tristi”, dando segnali di voler mangiare meno cibo oppure isolandosi ulteriormente all’interno dei recinti.
L’acquario di Kaikyokan
Ora in Giappone, anche se per altre ragioni, si è verificata una condizione simile che ha trovato una risposta al problema davvero brillante. L’acquario giapponese di Kaikyokan a Shimonoseki, nella prefettura di Yamaguchi, a inizio dicembre è stato chiuso per lavori di ristrutturazione e sarà riaperto la prossima estate. Ovviamente la cura degli animali – dai leoni marini alle focene, da un centinaio di pinguini sino ai pesci palla – è garantita dallo staff dell’acquario. Quando però la struttura ha chiuso al pubblico un bellissimo esemplare di pesce luna, anche chiamato mola mola, ha iniziato a mostrare segni di debolezza, smettendo di mangiare.
Un’icona amata dai visitatori
Il pesce, arrivato nell’acquario a febbraio del 2023, lungo allora 80 centimetri e pesante una trentina di chili, inizialmente ha retto bene all’arrivo in cattività: nel tempo è cresciuto ed è diventato un’icona dell’acquario, molto amato dai visitatori. Quando però l’acquario giapponese ha chiuso, senza più persone e con l’unico suono di sottofondo fatto di vibrazioni e rumori legati alle operazioni di ristrutturazione, il pesce luna ha smesso improvvisamente di mangiare meduse, di cui andava ghiotto, e ha iniziato a strofinare spesso il corpo contro le pareti della vasca. “Sembrava triste” dicono gli operatori del Kaikyokan. L’animale dava segnali di insofferenza che inizialmente gli operatori dell’acquario hanno associato a una possibile infezione o un problema all’apparato digerente. Ma un membro dello staff, ricordando anche quanto il pesce fosse solito avvicinarsi con curiosità ai visitatori, ha suggerito che invece potesse soffrire di solitudine.
Un rimedio alla solitudine
Anche se “all’inizio tutti dicevano che era impossibile al 99%” ha spiegato il membro dello staff che ha proposto una soluzione inusuale al problema, alla fine i responsabili dell’acquario hanno accettato di tentare un rimedio decisamente curioso: sono state stampate gigantografie di persone e immagini di volti e, attraverso l’uso di appendini, sono state anche posizionate davanti alla vasca delle divise che ricreavano la silhouette degli umani. Incredibilmente, già dal giorno dopo il pesce luna ha ripreso a mangiare meduse.
Grazie alle decorazioni con le foto di volti umani e le uniformi del personale, confermando la tesi della possibile solitudine, l’animale ha infatti dato immediati segni di miglioramento. Probabilmente al mola mola mancava la consueta presenza dei visitatori, una mancanza colmata attraverso la soluzione creativa ideata dallo staff. Come ha spiegato Miyazawa Moe, portavoce dell’acquario: “Quando c’erano i turisti, il pesce luna si avvicinava, ma avevamo notato che da quando è stato chiuso è diventato triste. Forse il cambiamento ambientale ha influenzato l’umore”.
Sui social
Grazie alle immagini attaccate contro la parete di vetro forse il pesce luna “si è sentito meno solo” e ha ripreso dunque a mangiare, mostrando segni di buona salute, tanto che in un successivo post sui social visualizzato da milioni di utenti è stato mostrato un video in cui l’iconico pesce mangia nuovamente le adorate meduse. Ora, per gli operatori dell’acquario, la speranza è che quando i lavori di ristrutturazione saranno terminati e a luglio la struttura riaprirà al pubblico, “molte persone tornino a visitare il mola mola e a salutarlo davanti alla vasca, un piccolo gesto di interesse che potrà fargli molto bene”.