LONDRA – Pappagalli selvatici e altri uccellini tipici di latitudini più calde si vedono sempre più spesso nei parchi delle città inglesi, così come nei boschi di tutto il Paese. Il fenomeno è “un segno inconfondibile” degli effetti del cambiamento climatico, affermano naturalisti ed esperti dell’ambiente sul Guardian di Londra. A riprova dell’ondata di caldo che in questi giorni ha investito il Regno Unito, con il termometro che supera i 32 gradi, al punto che alle corse di Ascot, nella Royal Week agli uomini è stato concesso di non indossare la cravatta.

 

I visitatori alati arrivano dall’Europa meridionale e dall’Africa. Fra le località in cui sono stati avvistati i volatili figurano la contea di Durham, l’Herefordshire, l’isola di Wight, la Cumbria, il Nottinghamshire e anche la capitale. Fra i più notati dagli appassionati di birdwatching sono stati notati vari esemplari di meropidi, uccellini dalle penne colorate appartenenti all’ordine dei Coraciiformi.

 

“Poterli ammirare lungo le nostre coste è certamente eccitante”, commenta Mark Thomas della Royal Society for the Protection of Birds, “ma non dobbiamo dimenticare che la loro presenza in Inghilterra è il risultato del cambiamento del clima e della conseguente pressione su queste e altri specie di animali in tutto il mondo.

 

Perfino nei giardini pubblici e nelle strade di Londra capita con crescente frequenza di vedere volatili che siamo abituati a considerare di casa molto più a Sud: come è successo a chi scrive queste righe, guardando dalla finestra nei giorni scorsi sugli alberi sotto casa. Quei pappagalli verdi che fanno il nido vicino agli scoiattoli non sono scappati da qualche gabbietta, bensì vengono da molto lontano. Perché il clima è cambiato, nel Sud del mondo hanno troppo caldo e nel Nord non fa più freddo come una volta.