Una squadra di calcio, il Galatasaray, entra nel guinness dei primati ma per meriti ecologici e non sportivi. La storica società turca ha conseguito a marzo il primato mondiale di maggior produzione di energia solare dai pannelli solari di uno stadio. Infatti, grazie a un accordo con la società energetica turca Enerjisa, sul tetto del Türk Telekom Stadium sono stati impiantati 10mila pannelli solari su una superficie di 40mila metri quadri che, nel mese di marzo, appunto, hanno prodotto 4,2 megawatt sbalzando dal primo posto l’Estádio Nacional de Brasília Mané Garrincha.
Per il club si è trattato di un grande investimento, l’impianto è costato 2,1 milioni di euro ha una capacità di trasmissione in grado di fornire elettricità a 2mila famiglie e di tagliare l’emissione annuale di CO2 di circa 3.250 tonnellate, il che, secondo gli esperti, permetterà di salvare 200.000 alberi nell’arco dei 25 anni di vita dell’impianto. Ma ci saranno anche degli enormi vantaggi economici, poiché secondo il Galatasaray, l’impianto solare, contribuirà per oltre 1 miliardo di TRY (67 milioni di dollari) al club nei prossimi 25 anni. L’energia solare prodotta dai pannelli, infatti, fornisce tra il 63 e il 65% del consumo di elettricità dello stadio. Mentre i prezzi dell’elettricità sono aumentati, il prezzo dell’energia solare – che il club acquista da Enerjisa – è rimasto invariato, con un risparmio di circa 385.000 euro tra gennaio e agosto.
Il club, inoltre, acquista tutta l’energia prodotta dai pannelli da Enerjisa, ma poiché lo stadio utilizza il suo sistema di illuminazione solo per 150 ore durante 25 partite all’anno, ottiene più elettricità di quella di cui ha bisogno e il resto viene venduto al Comune, producendo ulteriori ricavi. Il Direttore dello stadio Ali Celikkiran ha confermato che si tratta di ingenti guadagni ma non ha voluto rivelare l’importo preciso.
Tra nove anni, il contratto del Galatasaray con Enerjisa terminerà e il controllo completo passerà al club. Da quel momento in poi, il Galatasaray non dovrà pagare nessun altro per l’elettricità, continuando a guadagnare dalla vendita dell’energia extra che lo stadio non utilizza. Si pensava, dunque, che ci sarebbero voluti anni, prima di vedere dei reali benefici, ma l’impennata improvvisa dei prezzi dell’energia elettrica e il conseguente aumento dell’inflazione ha accelerato anche i risparmi considerevoli di una scelta che si è dimostrata molto lungimirante anche dal punto di vista ambientale.