All’improvviso, dopo aver viaggiato per migliaia di chilometri, si fermano e tornano indietro. Come se nella loro testa ci fosse un gps o un navigatore in grado di suggerire loro, con estrema precisione, la strada da intraprendere immediatamente per arrivare in tempo nella spiaggia dove si sono accoppiate e dove le femmine di elefante marino daranno alla luce il loro cucciolo.
Grazie a un meticoloso lavoro durato anni di ricerca un team di scienziati guidato dall’Università della California ha scoperto una affascinante e straordinaria capacità delle femmine di elefante marino: sono dotate di un senso unico, una capacità di navigazione, grazie a una sorta di gps integrato, che permette loro di compiere imprese inimmaginabili per altre specie.
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Ogni anno infatti le femmine gravide di elefante marino in un certo istante della loro esistenza si fermano e tornano indietro: percorrono un viaggio che dura circa 240 giorni per 10mila chilometri attraverso l’Oceano Pacifico prima di tornare alle loro spiagge e riuscire a partorire entro cinque giorni dal loro arrivo. Ma come fanno a sapere esattamente quando rimettersi in cammino? Cosa le spinge a tornare indietro in un determinato momento ancora così lontano dalla data del parto? Alcuni scienziati, in uno studio pubblicato su Current Biology, hanno provato a fornire risposte a questa impressionante capacità dei mammiferi marini.
“Abbiamo scoperto che gli elefanti marini in migrazione sanno quanto sono lontani dalla loro spiaggia di riproduzione a migliaia di chilometri di distanza”, ha spiegato Roxanne Beltran dell’Università della California Santa Cruz. “Sanno anche approssimativamente quanto tempo ci vorrà per tornare indietro”.
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Per i ricercatori è noto quanto gli elefanti marini siano abili navigatori, ma non era chiaro come riuscissero a tornare sempre in tempo a “casa”, ovvero nelle spiagge dove si riproducono. Grazie a localizzatori satellitari su oltre 100 femmine adulte hanno studiato i movimenti e tracciato i percorsi di questi animali, riuscendo a comprendere anche il momento esatto in cui le elefantesse decidono di girarsi e rientrare. Secondo gli esperti a condizionare il momento del ritorno non sono le condizioni corporee – come magari la mancanza di grasso – o ambientali, ma una sorta di Gps interno in grado di dire loro quando è necessario tornare per il parto, in base soprattutto alla distanza dalle spiagge in cui dovranno partorire.
“Siamo rimasti sorpresi dal fatto che il successo dell’alimentazione o la percentuale di grasso corporeo non fossero strettamente correlati a quando le felefantesse marine iniziano il ritorno dalla migrazione. Ci aspettavamo che quelle più grasse potessero terminare prima i loro viaggi per nutrirsi, ma non è stato così: invece, sembra che siano programmate per girarsi strategicamente in base a dove si trovano e per il tempo necessario a tornare indietro”, spiega ancora Beltran.
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Un senso e una capacità decisamente affascinanti i cui segreti però non sono ancora completamente noti ai ricercatori: non si conoscono gli esatti segnali che influenzano gli elefanti marini nella scelta, ma è chiaro che possono regolare esattamente i loro viaggi in base a una percezione interna del tempo e dello spazio. Questa scoperta per gli esperti potrà aiutare a comprendere alcune implicazioni fondamentali per migliorare la conservazione della specie.