Anche Mattia De Sciglio, 30 anni, difensore della Juventus ha voluto aderire alla petizione “Capitani per il clima” con cui si chiede alla Serie A di far scendere in campo i capitani con una fascia dedicata all’ambiente nella Giornata Mondiale della terra del 22 aprile prossimo.

Aderisce a Sport for Nature, associazione che unisce e premia atleti che si contraddistinguono per le loro azioni per il Pianeta, ed ora ha deciso di unirsi alla petizione “Capitani per il clima”. Quanto è importante che le Istituzioni supportino questi valori e queste iniziative?

“Credo fortemente in iniziative come questa e per noi sportivi avere la possibilità di aderirvi in prima persona ed essere da esempio deve essere un dovere, perché con il potere mediatico che abbiamo possiamo portare sempre più persone a sensibilizzarsi su un tema così delicato e cruciale per il nostro futuro, e per lasciare ai nostri figli un mondo migliore”.

Quanto oltre queste iniziative sono importanti i piccoli gesti quotidiani? I tuoi in particolare quali sono?

“Ognuno deve mettere il massimo del suo impegno per dare il proprio contributo, perciò i piccoli gesti quotidiani sono molto importanti. Io cerco di limitare il più possibile consumo di acqua ed energia, e quando faccio la spesa sono molto attento con all’acquisto di prodotti ecosostenibili”.

Le conquiste da fare sono tante e la partita è sicuramente più lunga di 90 minuti. Il bello è che la si può giocare tutti insieme. Oltre alle Istituzioni, ai capitani, ai colleghi calciatori, ai club e al tuo club, la Juventus che ti sostiene in questa causa, se potessi chiedere un gesto per l’ambiente ai tuoi tifosi e a tutti i tifosi d’Italia quale sarebbe?

“Chiederei sicuramente anche a loro di evitare il consumo eccessivo di acqua, comprare prodotti biologici che possano sostenere una produzione naturale, oppure differenziare i rifiuti, o ancora contribuire a piantare alberi per far sì che l’ossigeno emesso aiuti a combattere il cambiamento climatico che oramai è sotto gli occhi di tutti ed una priorità non più rimandabile”.

Dopo la fascia e un’unica bandiera per il clima cosa vedi nel futuro del binomio tra calcio e sostenibilità?

“A mio parere sarebbe bello se ogni società creasse altre iniziative, o donasse tempo e anche solo una piccola parte di patrimonio in favore di Onlus e organizzazioni che si occupano di sostenibilità perché abbiamo i mezzi per mettere in campo sempre più iniziative concrete per rendere sostenibile il calcio stesso. Noi atleti ci siamo”.