Una linea ferroviaria lunga 1.500 km capace di portare nello Yucatan meridionale, una delle zone più povere del Messico, fino a 3 milioni di turisti l’anno. Un’opera fortissimamente voluta dal presidente Andres Manuel Lopez Obrador, che secondo i molti detrattori andrebbe a compromettere in modo forse irrimediabile un territorio che è un impareggiabile eden di natura incontaminata e biodiversità, nonché di memorie del passato precolombiano.
Nella spettacolare giunga di Calakmul, una guida locale cammina dolcemente sulle foglie all’asciutto in una zona umida dell’area che sorveglia, in modo da non allontanare gli animali che vuole mostrare ai suoi ospiti. Mentre il gruppo supera un segnale che avverte della possibile presenza di coccodrilli, Miguel Angel Diaz riesce a individuare, tra alberi del pane e sapodille, un picchio, un tucano, e la coda blu della ghiandaia dello Yucatan. Ha impiegato anni per riconoscere i diversi suoni del suo ambiente. Anche in alta stagione – racconta all’agenzia di stampa Associated Press – fatica a trovare turisti da accompagnare. L’anno scorso, pure una grande annata per il Messico, la vicina Cakamul, che racchiude un’antica città Maya patrimonio Unesco, non ha visto più di 50mila visitatori.
Diaz sa che con la costruzione del treno quelle cifre cresceranno a dismisura. “Ci sarà più lavoro – spiega – ma per la natura sarà un colpo pesante”.
A 20 chilometri circa da queste terre umide abitate dai coccodrilli, i bulldozer stanno letteralmente squarciando la giungla per creare il percorso del Treno Maya. Il progetto patrocinato dal primo cittadino messicano + un’opera da poco meno di 20 miliardi di euro. Richiede la creazione di un “cammino” largo 45 metri. Attualmente, i tronchi abbattuti sono accatastati lungo la stretta stradina che porta al sito archeologico nascosto. Dalle piramidi – pressoché deserte – il verso delle scimmie urlatrici echeggia sopra un mare di verde.
Come spiegato, il Maya Train ambisce di portare benessere in un’area povera del Paese. Fonatur, l’agenzia nazionale del turismo, spiega che questa linea colmerà un deficit di infrastrutture in materia di trasporti che – per il sudest del Messico, è significato “l’impossibilità di sviluppare appieno molte delle sue mete turistiche”. Sul percorso ci saranno 20 stazioni, tutte attorniate da alberghi e centri commerciali. Ci sarà anche una strada, principalmente destinata al trasporto pesante, per convogliare nell’area carburante e prodotti agricoli.
Nel suo tracciato, la nascente ferrovia si insinuerà su un ecosistema unico al mondo, comprese le formazioni calcaree attorno alle quali si creano i famosi cenote, le grotte circondate d’acqua dolce che sono una peculiarità della riviera Maya. Un dettaglio, questo, che ha contribuito a sollevare indignazione, proteste e azioni legali contro il progetto, rallentandone almeno temporaneamente il decorso.
Ora, il focus si è spostato sulla sezione che attraversa appunto la giungla di Calakmul, che è parte della più vasta giungla Maya, la più estesa foresta tropicale americana, Amazonia escusa. “Non sono contro il treno in sé, ma normalmente un megaprogetto di simile portata richiede tempi di progettazione superiori ai 10 anni – spiega la primatolpoga britannica Kathy Slater, che lavora nell’area di Cakamul da dieci anni con l’organizzazione Operation Wallacea – “Ma tutto questo accade senza la minima pianificazione: sono folli, non pensano all’impatto”.
Il presidente vuole vedere il treno in funzione entro la fine dell’anno, scadenza del suo mandato, e descrive il progetto come una “questione di sicurezza nazionale”, in modo da accelerare su tutto quanto ha a che vedere con i vincoli di natura ambientale e in generale di audizioni pubbliche sull’opera. IN certe sezioni, compresa quella che attraversa Calakmul, è stato mobilitato l’esercito. Un consiglio regionale indigeno ha presentato una denuncia per l’assenza di consultazioni adeguate, ottenendo la sentenza favorevole di un giudice, che si è tradotto nello stop ai lavori in prossimità della vicina Xpujil.
“Hanno parlato soltanto dei benefici del megaprogetto, trascurando l’impatto o i possibili danni” – spiega Jesus Leon Zapata, membro del consiglio indigeno di Xpujil. L’ufficio dei diritti umani delle Nazioni Uniti ha avvertito, a dicembre, che il decreto sulla sicurezza nazionale minaccia i diritti delle etnie locali.
Secondo AP, che ha seguito i lavori a gennaio, il presidente ha ribadito più volte che lo status di progetto inerente la sicurezza nazionale consente legalmente di portare avanti i lavori. “Non si sono attenuti alle decisioni della corte – dice Gustavo Alanis, direttore esecutivo del Centro messicano di diritto ambientale – E’ una questione seria”.
Slater, la primatologa dell’università di Liverpool, racconta che per anni, i funzionari del ministero dell’ambiente e varie organizzazioni non profit si sono impegnati per convincere la popolazione affinché smettesse di allevare animali di grossa taglia, e si indirizzasse semmai all’apicoltura, in modo da preservare l’ambiente. “Triste vedere questi sforzi vanificati”.
Per il biologo Rodrigo Medellin, che lavora nell’Unam, la più grande università messicana, la ferrovia, da quell’area, non dovrebbe proprio transitare. “Finirà per frammentare in modo irreversibile una delle più importanti roccaforti di biodiversità nel Paese”.
La regione è dimora di una delle più importanti popolazioni di giaguari della Mesoamerica, oltreché di 350 specie di uccelli, un centinaio di specie di mammiferi, oltre ad altre in pericolo, come il tapiro, il puma e il tacchino ocellato. “Ho visto con i miei occhi branchi di scimme ragno attraversare la foresta, e improvvisamente trovarsi di fronte allo spazio ‘ripulito’, e a quel punto non sapere più dove andare”, racconta. Al riguardo, Fonatur aveva proposto di installare 126 “attraversamenti” decicati alla fauna selvatica, ma ne saranno costruiti soltanto 6.
Tra le altre unicità dall’area, la grotta di Volcan de los Murcielagos, abitazione di 3 milioni di pipistrelli. Un beneficio per l’agricoltura dell’intero Yucatan Sud. I mammiferi volanti ogni notte uccidono 30 tonnellate di insetti, il che tiene sotto controllo le possibili malattie delle piante di granoturco, piselli e peperoncino. Una prima versione del progetto prevedeva che il treno passasse a 700 metri dalla grotta. Il manager di Fonatur interpellato da AP non ha commentato in proposito. In 2100 pagine di resoconto dell’impatto ambientale del progetto, la grotta non viene menzioata. Dice che la costruzione avrà “grave impatto” sulle specie protette e causerà “frammentazione dell’habitat”. Ma conlcude che il progetto è “praticabile” perché tali effetti possono essere mitigati. L’idea + di riforestare 74 ettari, appena più del 10 per cento dei 730 che verranno abbattuti nel complesso.
Qualcosa del genere è già accaduto, in anticipo, nei terreni agricoli comunali di Gomez Farias, dove i residenti hanno creato, 9 anni fa, un progetto di ecoturismo, dove i turisti dimorano in tende coperte da tetti di palme intrecciate. Gli ospiti attraversano la laguna su kayak, camminano e osservano la fauna anche in postazioni mimetizzate. Con l’avvento del Maya Train, e soprattutto con la componente di strutture dell’ospitalità che farà seguito, il timore è che Calakmul possa diventare una nuova Cancun o Tulum. “Stiamo ancora cercando di evitare che cià accada, spiega José Antonio Guzman Hernandez – che guida il progetto – Ma con quello che vediamo ora, ci sembra di essere come in una bomba che sta per esplodere”