La passione per ago e filo unita alle materie prime 100% biologiche attraversa ben tre generazioni fino ad arrivare a Michela Chereches. È una ragazza rumena di trentadue anni che crea e realizza capi d’abbigliamento con tessuti di altissima qualità prodotti in Italia come canapa, seta, cotone biologico, cashmere, bamboo, lino, ortica e altre fibre naturali. Quattro mesi fa ha deciso di creare un suo progetto dal nome SartorElla in cui vende online le sue creazioni.
“Quando sento il profumo della canapa – spiega Michela Chereches – mi sento a casa. Da piccolina ricordo mia nonna e poi mia mamma che lavoravano questo materiale per produrre indumenti. Amo quel profumo perché sa di natura. Quando arrivano nel mio laboratorio mi sento inebriata da quella fragranza. Fin da piccola creavo vestiti per le mie bambole usando gli scarti degli abiti realizzati dalla mia famiglia”.
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Dopo il diploma in Romania, Michela si trasferisce a Milano e lavora come sarta modellista. Vive lì per dieci anni ma sente la mancanza della natura. Dopo una breve vacanza con il marito ad Aosta decidono nel giro di pochi mesi di trasferirsi e da cinque anni vivono lì. “Ho un mio laboratorio – continua Michela – e lavoro solo materiali a basso impatto ambientale. Realizzo capi termoisolanti che non provocano irritazioni, non trattengono l’umidità, non emanano cattivo odore e si asciugano velocemente. E poi durano nel tempo se vengono lavati con detergenti naturali”.
Sono proprio le materie prime naturali ad ispirare le creazioni di Michela. “Toccando i tessuti – aggiunge Michela – mi immagino come diventeranno. Il bamboo è morbido e delicato. La canapa è adatta ai capi di uso quotidiano e sarà ancora più resistente se viene unita alla lana e al cashmere. L’ortica è indicata ad abiti casual da giorno. Con il cotone bio realizzo invece abiti eleganti, a volte unendolo al cashmere. Collaboro con l’azienda milanese Maeko che mi fornisce le materie prime”.
Ad oggi Michela ha creato ventisei capi d’abbigliamento e sono tutti online. Ogni prodotto è descritto accuratamente: ci sono la composizione, in quale periodo andrà indossato e i consigli per il lavaggio. “Prima li faccio, poi – conclude Michela – li provo e cerco di migliorarli, ad esempio vedendo se serve qualche modifica. Mio marito mi aiuta con le foto da mettere sul sito. Per le misure preferisco l’oversize così non faccio scorte inutili. Sono contro ogni spreco. Vado anche su prenotazione e produco l’abito al massimo in due giorni. Adesso sono tutti per il consumismo del “prendi tre e paghi due” e fin dall’inizio non è stato semplice creare questo progetto. Pensiamo al bio soprattutto per i prodotti alimentari ma dovrebbe aumentare l’attenzione alla sostenibilità anche e soprattutto nel nostro settore, ancora troppo impattante per l’ambiente”.
Tra i progetti futuri di Michela c’è quello di aprire un negozio ad Aosta e realizzare nuove creazioni. “Sono contenta – conclude Michela – di ciò che sto realizzando perché non è facile partire da zero come ho fatto. In futuro voglio sicuramente continuare a vivere e a lavorare immersa nella natura e nel rispetto di essa. Per il resto lascio che il tempo mi indichi la strada che devo percorrere”.