Il giorno dello sciopero globale per il clima è arrivato. Ragazze e ragazzi di Fridays for Future in tutto il mondo sono in piazza per chiedere pace e giustizia climatica al grido di Persone, non profitti. Sono 679 i cortei previsti, 78 solo in Italia: da Udine a Palermo, passando per Alessandria, Schio, Vicenza Siena, Torino, Taranto, Rimini, Sanremo, Salerno e Reggio Calabria. Migliaia i ragazzi coinvolti, ma non solo: a tre anni dalla prima manifestazione, il global climate strike vuole coinvolgere persone di tutte le età e professioni, anche scienziati.

A Roma, i manifestanti si sono concentrati a piazza della Repubblica, a Napoli, in piazza Garibald, a Milano in largo Cairoli, a Firenze in piazza Santa Annunziata, a Palermo, in piazza Politeama, a Cagliari, invece, prevista una azione e cineforum alle 17.15 in via Trentino. Gli attivisti dell’onda verde rivendicano la necessità di un futuro legato alle rinnovabili e non più a gas e petrolio per mettere fine alle guerre legate ai combustibili fossili, come quella in Ucraina, e risarcimenti climatici sotto forma di finanziamenti verso le popolazioni più colpite dai disastri della crisi climatica da parte dei Paesi del Nord del mondo. “Torniamo in piazza per la giustizia climatica e ambientale, contro ogni guerra e contro la crisi climatica – scrivono in una nota – scendiamo nelle piazze di tutto il mondo poiché crediamo che il capitalismo sia il filo rosso che tiene insieme pandemie, guerre e crisi climatica. Questo modello di sviluppo capitalistico estrattivista ed ecocida non fa altro che dividerci mentre continua ad avvelenare e devastare i nostri territori”.

La voce dei Fridays for Future si è levata dalle strade di Melbourne o di New South Wales in Australia e Matarbari e Feni in Bangladesh con cartelloni di protesta contro le industrie dei combustibili fossili che danneggiano l’ambiente e le comunità locali, contro i politici che promettono ma non passano all’azione. Dall’Artide e dall’Antartide è arrivata anche la protesta degli scienziati di Scientists for future.

18.58 – Il ministro Giovannini: “Noi adulti dobbiamo cambiare paradigma”

Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, intervistato da Riccardo Luna durante l’evento Green Day, per una cultura per la transizione ecologica, ha commentato lo sciopero: “I ragazzi ci dicono da tempo che non c’è più tempo. È vero. E se negli ultimi 50 anni avessimo preso sul serio gli scienziati del Club di Roma, che avevano avvisato sui rischi a cui stavamo andando incontro, non avremo la crisi climatica e non ci troveremo davanti a una situazione così drammatica e devastante. I ragazzi hanno una configurazione di base diversa dalla nostra, noi adulti siamo stati formati in modo diverso, dobbiamo essere forattati, ricondizionati. Non è semplice perché a chi è cresciuto nella cultura del mercato non viene facile dire che la crisi climatica è il più grande fallimento nella storia dell’umanità. Non è facile cambiare i presupposti sui quali la tua vita è stata costruita. Questa formattazione richiede un cambio di praradigma, necessario quando la visione dominante non è più in grado di spiegare le troppe anomalie che non dovrebbero esistere. Qualche anomalia è normale, ma quando sono tante deve andare in crisi il modello e un nuovo paradigma si deve affermare”. Alla domanda se la politica sta cambiando il ministro ha risposto: “Sì, decisamente. Ma la domanda è: in modo sufficiente? Sufficientemente veloce? Sufficientemente pervasiva? Non sempre si va nella direzione giusta ma la politica è cambiata”.

18.39 – La ministra Messa: “La formazione dei ragazzi è importantissima”

“I ragazzi sono i portatori più forti e più credibili della necessità di dedicarci in maniera più seria a prevenire quello che temiamo succeda al Pianeta”. Con queste parole al ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, intervistata da Riccardo Luna durante l’evento Green Day, per una cultura per la transizione ecologica, commenta lo sciopero globale per il clima. “Loro sono naturalmente più portati a fare attenzione ad aspetti che cui non facevamio caso. Ma non devono dimenticare la competenza scientifica. Capire che cosa vuol dire green, cambaimento climatico, capire il cambiamento dal punto di vista sociologico, economico e tecnologico. L’aspetto formativo è importante”. E sulla politica ha aggiunto: “Io non so se la politica sta cambiando, ma c’è maggiore consapevolezza della politica verso scienza e ricerca. Per apprezzarle bisogna capire che possono non essere esatte, ma è il metodo scientifico che conta. Non possiamo andare avanti senza usare quello che la ricerca fa”.

13.36 – Salerno chiede “una vita migliore”

Chiedono “una vita migliore” i rappresentanti salernitani di Fridays For Future. Il corteo, partito da piazza Vittorio Veneto, ha attraversato le strade del centro cittadino. Ad aprire la protesta lo striscione “People not profit” dietro il quale hanno marciato un centinaio di giovani. In marcia con gli studenti anche i rappresentanti del comitato Salute e Vita che da anni portano avanti la battaglia per la chiusura delle Fonderie Pisano di Salerno.

13.29 – A Napoli occupata sala del Consiglio comunale

Il corteo ha attraversato le strade della città senza creare particolari disagi e si è concluso in via Verdi davanti alla sede del Consiglio comunale. Alcuni manifestanti sono riusciti a entrare nel palazzo e a esporre da un balcone al primo piano uno striscione. Dopo poco meno di un’ora i ragazzi sono usciti dal palazzo, liberando la stanza.

12.53 – Migliaia i ragazzi in piazza

Sono 10mila a Torino, 5mila a Milano e Napoli, 20mila a Roma. “Ancora una volta siamo decine di migliaia a scendere per le strade d’Italia. I nemici della transizione ecologica hanno provato a fare passare la crisi climatica in secondo piano sfruttando la guerra in Ucraina. Ma le persone hanno capito che si tratta di un inganno, queste due crisi hanno la medesima causa e la medesima soluzione: fermare la nostra dipendenza tossica dai combustibili fossili e far pagare i costi di questa transizione a chi ci ha condotto in questa situazione per i propri profitti, le grandi aziende inquinanti”, dice Filippo Sotgiu, uno dei portavoce nazionali dei Fridays For Future.

(agf)

12.39 – A Torino imbrattate con la vernice le vetrine di una banca

Le vetrine di una banca e alcuni tram sono stati imbrattati per le strade del centro di Torino. “Assassini, i vostri soldi, il nostro sangue” è una delle scritte realizzate con vernice spray di colore nero. Affissi anche manifesti contro la guerra e per l’emergenza climatica.

12.28 – Bolzano rivendica “il diritto al futuro”

Qualche centinaio di giovani si è radunato sui prati del Talvera a Bolzano. Sul palco sono intervenuti molti giovani, come anche, in rappresentanza dei sindacati, la segretaria generale della Cgil-Agb Cristina Masera che ha ricordato che i giovani che scendono in piazza per l’ambiente e la pace “non fanno altro che rivendicare il loro diritto al futuro”.

11.30 – Bologna: “Blocchiamo il sistema che produce la guerra e la devastazione ambientale”

Un migliaio dalle scuole di Bologna e provincia sono in piazza per lo sciopero globale. “Blocchiamo il sistema che produce la guerra e la devastazione ambientale”: è uno degli slogan della manifestazione.

Bologna, gli studenti in corteo per la pace e il pianeta: “Effetto serra, effetto guerra”

11.10 – Anche l’ex sindaca Appendino in piazza a Torino

Oltre duemila persone sono partiteda piazza XVIII dicembre a Torino. “È il primo sciopero per il clima del 2022 e cade in un momento molto particolare per l’Europa, nel mezzo di questo conflitto – spiega Luca Sardo, il responsabile torinese del movimento ambientalista – Con questo sciopero vogliamo sottolinaere le cause comuni tra la guerra in Ucraina e la crisi climatica”. Tra i manifestanti alcuni consiglieri comunali della maggioranza e l’ex sindaca Chiara Appendino, con il secondogenito nel passeggino. “Sostenevo questi ragazzi da sindaca e oggi sono qui da privata cittadina – spiega Appendino – sono contenta di vedere finalmente una piazza di ragazze e ragazzi che reclamano attenzione per l’ambiente”. In piazza con i giovani anche il sindacato degli insegnanti di Cgil.

(ansa)

11.05 – Genova: “Ci avete rotto i polmoni”

Sono tornati a sfilare anche sotto la Lanterna i giovani genovesi. Al corteo, partito dalla zona di Piazza Principe, c’erano circa 300 persone, soprattutto studenti e anche alcuni adulti dietro al cartello ‘Parents for future’, con l’obiettivo di unire le generazioni per chiedere un futuro sostenibile. Tramite due docenti, L’università ha consegnato ai ragazzi il documento relativo alla Strategia Climatica dell’Ateneo già approvata dal consiglio di amministrazione.

Genova, Friday for future in piazza: “Quel pieno più costoso finanzia i bombardamenti”

11.00 – A Roma va in scena la lotta della terra contro gli interessi industriali

Fridays for future, studenti della Lupa, Extintion Rebellion, i collettivi dell’Università La Sapienza, gli studenti medi hanno marciato da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni. A introdurre il corteo è stata una ragazza con il corpo dipinto da globo terrestre che, danzando in coppia con un giovane in giacca e cravatta, ha rappresentato la lotta della terra contro gli interessi industriali. Infine il flash mob con i manifestanti che si sono seduti in modo da formare la scritta 99% che in base a uno degli slogan dei Fridays for future è “afflitto dall’1% che si sta mangiando la terra”.

La performance di Wwf YOUng durante lo sciopero globale per il clima a Roma
La performance di Wwf YOUng durante lo sciopero globale per il clima a Roma (afp)

10.51 – Wwf Young manifesta con Fridays for Future

Insieme agli attivisti di Fridays for Future ci sono anche i giovani di Wwf YOUng: “Il disagio legato alla crisi climatica riguarda tutti: basta con le fonti fossili, le rinnovabili sono uno strumento di pace”.

10.44 – A Firenze in migliaia in piazza

Il corteo fiorentino è partito da piazza santissima Annunziata e si snoderà per le vie del centro cittadino fino ad arrivare in piazza del Carmine. Circa un migliaio di giovani e giovanissimi chiedono un cambio di marcia nella tutela dell’ambiente. In piazza nessuna bandiera di partito, ma alcune bandiere della pace e striscioni contro la guerra in Ucraina. In fondo al corteo anche sigle sindacali e una rappresentanza dei lavoratori di Gkn.

10.33 – Napoli: “Veniamo a prenderci il futuro”

“Non vi stiamo chiedendo il futuro. Stiamo venendo a riprendercelo”. È il grande striscione che apre il corteo che vede in piazza i ragazzi di Napoli . In centinaia si sono dati appuntamento in piazza Garibaldi e si dirigeranno, attraversando il centro, in piazza Municipio. “Ci ribelliamo – spiegano i manifestanti – a un sistema che allarga la forbice tra ricchi e poveri e faremo nomi e cognomi di chi compie crimini di guerra, crimini contro l’umanità. Lo diciamo da tre anni che bisogna cambiare paradigma e stravolgere il sistema e che la crisi va risolta con gli stessi soldi di chi ci ha portato in questa crisi”.

10.27 – Gli studenti in piazza a Palermo

“Vogliamo spingere i governi a interessarsi alla crisi climatica mettendo in campo soluzioni vere che mettano al centro le persone e non più le tasche e i portafogli di pochi”, afferma Adele Furnari, di FFF Palermo. Gli studenti manifestano “contro un modello produttivo predatorio che sfrutta le risorse senza preoccuparsi delle conseguenze sulle qualità di vita delle persone. Un sistema che contrappone lavoro e salute, un sistema economico basato su estrazione e uso di combustibili fossili che, come abbiamo visto, causa guerra e conflitti”.

10.19 – Legambiente al fianco di Friays for Future

Anche Legambiente in piazza per il clima e per la pace in Ucraina. Mattia Lolli: “Questa guerra ha portato in primo piano la grande dipendenza energetica di Europa e Italia dalle fonti fossili. Servono più fonti rinnovabili”.

10.18 – A Milano cori contro Draghi e Cingolani

Il corteo milanese è partito attorno alle 9.30 da largo Cairoli. In testa una grande bandiera della pace. Secondo il programma la manifestazione terminerà a Porta Venezia intorno alle 12. Disagi sono stati registrati stamani anche per i mezzi di trasporto pubblico. L’Atm ha deviato il percorso di alcune linee proprio per consentire il passaggio della manifestazione. Lungo il percorso i giovani hanno urlato più volte slogan contro il Comune di Milano e Confindustria, contro il premier Mario Draghi e il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

Fridays for future, i ragazzi in piazza contro la guerra e per l’ambiente: “Non c’è più tempo”

Germania

L’attivista ucraina Ilyess El Korbi ha manifestato a Berlino: “Oggi chiedo ai governi della Germania e dell’Europa: come potete dire ‘sto con l’Ucraina’ e continuare a comprare carbone, gas e petrolio dalla Russia? È ipocrisia”.

“Today I am asking the German and European governments: How can you say you stand with Ukraine but continue buying coal, gas and oil from Russia? That’s hypocrisy. You need to stop financing this war and stop importing fossil fuels from Putin.” – @ilyess_ek beim #Klimastreik pic.twitter.com/qqxFsQU9V6

— Fridays for Future Germany (@FridayForFuture) March 25, 2022

Cuba

Anche a L’Avana i ragazzi sono scesi in piazza al grido “Non abbiamo un Pianeta B”.

Stati Uniti

Centinaia di ragazzi hanno manifestato davanti al Borough Hall di New York, ma le manifestazioni sono state tantissime in tutto il Paese.

Kenya

“Il cambiamento climatico sta uccidendo i nostri coralli, eppure noi contribuiamo con la minor quantità di emissioni di gas serra. Chiediamo un risarcimento per le perdite e i danni. Abbiamo sofferto abbastanza”, dicono i ragazzi di Mombasa.

??Mombasa, Kenya.

??Climate change is killing our corals and yet we contribute the least amount of greenhouse emissions. We demand loss and damage reparations. We have suffered enough.

??It time for #PeopleNotProfit #FFFKe pic.twitter.com/K03k7YU2I7

— Fridays For Future Kenya Official (@fridays_kenya) March 25, 2022

Corea del Sud

I giovani coreani chiedono azioni concrete al governo e un mondo che pensi prima alle persone che al profitto.

Artide e Antartide

Gli scienziati Scientists for future dall’Artico hanno postato su Twitter una foto della loro manifestazione: “Forniamo i fatti. È tempo di agire”.

Dall’altro lato del globo, alla stazione di Neumayer, gli studiosi avvisano invece che “il ghiaccio dell’Antartide occidentale si sta sciogliendo troppo velocemente, dobbiamo dire basta ai combustibili fossili, pace e giustizia”.

Australia

A Sydney centinaia di ragazzi delle scuole si sono radunati sotto casa del primo ministro australiano Scott Morrison per chiedere un’azione concreta contro il cambiamento climatico. I giovani sono scesi in piazza anche a Melbourne.

Giappone

Gli attivisti giapponesi protestano contro la Sumitomo Corporation che sta costruendo centrali a carbone in Bangladesh.

Bangladesh

Il corteo a Cox’s Bazar contro l’impianto a carbone del porto di Matarbari, finanzato anche dalla giapponese Sumitomo Corporation.

Indonesia

Fridays for Future Indonesia e il gruppo di attivisti Jeda Iklimprotestano contro l’industria del fossile che sta mettendo in pericolo le loro comunità.

Indonesia joins the Global Climate Strike with Fridays for Future Indonesia and Jeda Iklim! They’re fighting against fossil fuel industries that harming the environment and their local communities!#PeopleNotProfit pic.twitter.com/2b4O17weG0

— Fridays For Future (@Fridays4future) March 25, 2022

Filippine

Gli attivisti filippini scendono in piazza per il clima e per dire no alla canidatura alle prossime elezioni di che vede come candidato alla presidenza Ferdinand Marcos Junior, unico figlio maschio e omonimo dell’ex dittatore, e come vice Sara Duterte, figlia dell’attuale presidente.

— ????Youth Advocates for Climate Action Philippines (@YACAPhilippines) March 24, 2022