Tra Firenze e la Romagna c’è un verde territorio dove la natura ancora selvaggia si sposa con l’arte e con la storia. È il Mugello, bagnato dal fiume Sieve e protetto dai monti dell’Appenino. Una terra da scoprire lentamente, anche in treno, iniziando da Borgo San Lorenzo, città natale di Monsignor della Casa, noto soprattutto come autore del manuale di belle maniere Galateo overo de’ costumi. Qui si possono visitare la Pieve di San Lorenzo, il più grande edificio romanico del contado fiorentino, edificato intorno al 941 su un antico tempio di Bacco, che ospita una Madonna attribuita a Giotto. Da vedere anche il Chini Museo di Villa Pecori Giraldi che raccoglie i lavori usciti da una delle più importanti manifatture di ceramiche e vetrate Liberty d’Italia, attiva soprattutto nella prima metà del Novecento. In località Grezzano si incontra il Muso della Civiltà Contadina di Casa d’Erci che, all’interno di una vecchia casa colonica immersa nel verde delle colline, conserva e valorizza la memoria dell’antico mondo contadino dell’Appennino tosco-romagnolo. Il viaggio prosegue quindi verso Vicchio, la città natale di Giotto e del Beato Angelico.
La piccola casa del grande maestro della pittura italiana si trova in una frazione situata sul colle di Vespignano. Oggi questo antico e semplice edificio di epoca medievale immerso nel verde, più volte modificato nei secoli, è sede di un interessante museo e ospita diversi corsi di acquarello, disegno, arazzo e altre arti. Secondo alcuni studiosi Giotto volle ispirarsi proprio al borgo di Vespignano per alcuni sfondi paesaggistici e arredi architettonici in alcune sue opere, come per esempio nell’affresco nella Basilica superiore di Assisi detto San Francesco dona il suo mantello ad un povero dove spicca, in alto a sinistra, un edificio rosso di forma cilindrica con finestra di avvistamento. Una passeggiata nel centro storico di Vicchio permette di ammirare un ritratto in bronzo con tavolozza e pennelli di Giotto che pare sia stato suggerito dal Carducci in persona, in visita da amici. Del luogo di nascita del Beato Angelico nella frazione di Rupecanina non si ha traccia mentre nel centro storico di Vicchio si trova la casa probabilmente abitata saltuariamente dal 1559 al 1571 da Benvenuto Cellini. Da vedere anche il Museo di Arte Sacra e Religiosità Popolare che conserva opere d’arte provenienti dagli edifici religiosi del territorio, con opere di autori famosi come Francesco Furini, Taddeo Gaddi e Andrea della Robbia. Poco lontano, raggiungibile con una lunga e faticosa camminata o pedalata oppure percorrendo in auto un’impervia strada di montagna, si incontra il borgo isolato di Barbiana, dove visse per 13 anni don Lorenzo Milani, promotore di un’esperienza educativa coraggiosa e particolarmente attenta alle fasce più deboli della popolazione.
Il piccolo cimitero, nei pressi della chiesa e della canonica, ospita la tomba del priore e di alcun dei suoi studenti dell’epoca, mentre un percorso didattico permette di conoscere l’opera di questo coraggioso prete non particolarmente amato dalle autorità civili e religiose del tempo. Oltrepassato Crespino del Lamone – borgo noto per la qualità dell’acqua e le fontane – il treno arriva a Marradi, la cittadina slow appenninica dove nacque il poeta Dino Campana. La visita al bel centro storico inizia dall’incantevole Piazza le Scalelle, su cui si affacciano il Palazzo Comunale, Palazzo Fabroni e la Chiesa del Suffragio, e tocca diversi edifici seicenteschi, il Monastero delle Domenicane, la chiesa di San Lorenzo con opere del Maestro di Marradi, contemporaneo e vicino allo stile di Domenico Ghirlandaio, e il settecentesco Teatro degli Animosi. Nel centro si può ammirare anche la casa dove abitò Dino Campana – quella natale è stata distrutta dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale – e visitare il Centro Studi Campaniani e il Museo Artisti per Dino Campana.
Uscendo dai confini toscani ed entrando in Emilia Romagna ecco Brisighella, Città Slow e uno dei Borghi più Belli d’Italia. Una rilassante passeggiata nel suggestivo centro storico, dominato dalla Rocca manfrediana di origine trecentesca e dalla Torre dell’Orologio, di forme ottocentesche ma di fondazione medievale, porta alla suggestiva Via degli Asini. Si tratta di un’insolita via sopraelevata e coperta che si snoda tra le abitazioni probabilmente costruita nel XVI secolo come baluardo difensivo a protezione del borgo. Brisighella è anche famosa per la produzione di un pregiato olio extravergine di oliva DOP e un interessante Sentiero dell’Olio permette di raggiungere oliveti, frantoi, edifici religiosi, un museo all’aperto all’interno di una ex cava di gesso e altri punti di interesse intorno e all’interno del borgo. A questo punto il nostro viaggio alla scoperta del Mugello termina. Si può decidere di tornare indietro verso Firenze o di proseguire – anche in treno magari utilizzando il convoglio turistico che il sabato e la domenica tocca i luoghi danteschi – verso Ravenna.