Finanziamenti il cui tasso da corrispondere può scendere se si raggiungono determinati obiettivi di carattere ambientale o sociale. Sono i sustainability-linked loans, che stanno sempre più prendendo piede sul mercato perché stimolano l’azione delle aziende sul terreno della transizione verso un modello di sviluppo più inclusivo.
L’ultima novità in tal senso arriva da Mundys, che ha convertito in questo modo il contratto di finanziamento da un miliardo e mezzo di euro firmato lo scorso ottobre e la linea revolving dello stesso importo risalente a luglio.
Si rafforza la strategia green
L’operazione si inserisce nell’ambito del progetto di adozione da parte di Mundys, nel novembre 2022, di un Sustainability-Linked Financing Framework, che ha fissato gli obiettivi aziendali e le tempistiche per centrarli in tema di sostenibilità a tutto tondo. Quest’ultimo strumento, costruito con il supporto di Cacib (Crédit Agricole Corporate & Investment Bank) come Esg advisor, contiene obiettivi definiti e misurabili sull’intero portafoglio di attività gestite, per consentire un monitoraggio costante dell’avanzamento di programmi e iniziative industriali per attuare la transizione energetica dei propri asset.
Le caratteristiche dell’operazione
Tornando alla conversione del finanziamento, il tasso d’interesse corrisposto dall’ex-Atlantia sarà aumentato o diminuito in base ai progressi che il gruppo realizzerà sugli obiettivi ambientali e sociali, misurati da tre indicatori di performance definiti nel framework, relativi alla decarbonizzazione delle proprie fonti energetiche, alla velocità di transizione verso l’energia elettrica verde da fonti rinnovabili e ai progressi nella pari opportunità di genere nei ruoli manageriali. Questi obiettivi di breve termine, che creano un legame tra il costo delle linee bancarie e i progressi compiuti sugli obiettivi ambientali e sociali, sono coerenti con l’ambizione a lungo termine del Gruppo Mundys di giungere a zero emissioni dirette entro il 2040 e di aumentare la rappresentanza femminile nei ruoli manageriali al 35% entro il 2030, quota al di sopra della prassi del mercato del settore delle infrastrutture.
In seguito alla conversione, l’intero indebitamento bancario di Mundys è ora legato agli obiettivi di sostenibilità. Così la holding italiana compie un nuovo passo per spiccare sul mercato per le sue iniziative sostenibile. I passi fin qui compiuti nel campo del contrasto ai cambiamenti climatici e a favore della decarbonizzazione sono valsi nei mesi scorsi la promozione da parte di Carbon Disclosure Project (Cdp). Quest’ultima le ha attribuito il rating “A-“ rispetto al precedente “B”, in una scala in cui “D-” rappresenta il punteggio minimo e “A” il massimo.