Al vertice c’è Granada. L’incantevole città andalusa è la più economica da visitare per un city break di pochi giorni. Lo ha stabilito Omio, la piattaforma europea per le prenotazioni di treni, autobus e voli, che ha messo sotto la lente un centinaio di città europee fra le più popolari per capire appunto dove ci si possa concedere un breve viaggio cittadino nel modo più innocuo possibile per le proprie tasche. Non poco in tempi di rincari su ogni fronte quando ci si mette a organizzare una trasferta: dai biglietti aerei agli hotel passando per trasporti, musei e attrazioni anche una visita di tre o quattro giorni può infatti spesso trasformarsi in una bella spesa, specialmente se si gira in famiglia.

I parametri valutati da Omio sono anzitutto il numero di musei e attrazioni che è possibile visitare senza dover pagare un biglietto. Poi la disponibilità di tour cittadini a costi ragionevoli e anche di visite guidate a tariffe decenti. Infine, la classifica ha preso forma considerando anche il costo di una cena per due persone e di un biglietto dei trasporti pubblici della durata di 24 ore. Scoprendo diverse, inattese curiosità.

A Granada le attrazioni gratuite sono una sessantina, le attività 112 e dieci i musei a libero accesso: fra questi c’è il sito Unesco dell’Alhambra ma solo in alcuni giorni e orari della settimana. Un tour cittadino costa 7 euro e una visita guidata 25. Infine, una cena per due circa 38 euro e un biglietto appena 1,5 euro. Seguono un po’ a sorpresa la belga Bruges e Venezia. In laguna le attrazioni censite come gratuite sono ben 136 e i musei ben 22, per un totale di 293 attività. Se è vero che si sale in modo spesso stratosferico con i costi di pasti e trasporti – e dall’anno prossimo bisognerà pagare da 3 a 10 euro per le visite giornaliere mordi e fuggi senza pernottamento – l’enorme patrimonio veneziano, spesso sconosciuto ai più oltre i luoghi obbligati, frutta appunto il terzo gradino della top ten. A Bruges, la gemma medievale delle Fiandre occidentali, i posti d’interesse liberi sono infatti solo una cinquantina e sei i musei gratuiti. Ma i trasporti costano appena 7,50 euro al giorno.

Venezia
Venezia 

Ancora Spagna al quarto posto con Valencia seguita dalla scozzese Edimburgo, da Innsbruck, capitale del Tirolo, da Cambridge e da Siviglia e Malaga. Chiude la top ten Firenze, dove 113 luoghi liberi e 17 musei gratuiti fruttano appunto la decima posizione anche se un tour costa almeno 23 euro e una visita guidata una cinquantina: al solito, l’Italia perde punti su ristorazione e servizi ma ne guadagna per l’incredibile patrimonio che offre, spesso appunto anche senza pagare biglietti.

 Omio lancia anche alcuni suggerimenti per risparmiare mentre si è in giro. I tour cittadini possono a volte essere un’alternativa per avere un’idea senza spendere molto, anche se congestionano le città e per molti sono l’emblema del turismo di massa senz’anima. Meglio per le tasche, la salute e il traffico è ovviamente acquistare un biglietto giornaliero per i trasporti pubblici: molte città censite dallo studio ma escluse dai primi posti della classifica hanno tariffe davvero basse, da Pamplona (1,30 euro) a Bari (2,50 euro) passando per Bregenz, in Austria (1.60 euro). E se sul cibo le opzioni, in fondo, non mancano sia per qualità che per quantità, vale la pena cercare le fontanelle pubbliche per evitare di acquistare bottiglie di plastica e spendere spesso cifre notevoli specie su più giorni. A Zurigo, per esempio, ce ne sono ben 949. Un’app molto interessante per scoprirle mentre si è in giro è Closca Water. E infine, se anche le tariffe nazionali consentono di navigare su internet alle stesse condizioni in tutti i paesi europei, non tutti dispongono di piani con traffico dati illimitato. Le reti Wi-Fi diventano quindi essenziali: Parigi dispone del più ampio numero di Wi-Fi hotspot pubblici (10.663) insieme a Barcellona (7.437). Occhio infine anche ai musei gratuiti (ce ne sono 93 a Londra, 35 a Berlino e 34 a Roma) e, come detto, ad attività e luoghi d’interesse aperti o accessibili gratuitamente sempre o in alcuni giorni della settimana o in certe ricorrenze.