Prendersi cura della nandina domestica non è così difficile: infatti, questa pianta è considerata robusta e, di conseguenza, ha un apparato radicale che è in grado di adattarsi alla perfezione al clima europeo, incluso quello italiano.

 

Coltivazione in vaso

La nandina domestica o Bambù sacro è una pianta che non è assolutamente infastidita dal freddo invernale: è una pianta ideale anche per la coltivazione in vaso, ma dato che teme i ristagni idrici è sempre preferibile sistemarla in piena terra. La posizione migliore per potersi prendere cura di questo arbusto nel modo corretto è in posizione soleggiata o semiombra nel balcone; infatti, le zone ombrose non sono suggerite, giacché non fanno né fiorire la pianta né crescere nuove foglie. A tal proposito, si suggerisce per la coltivazione in vaso di mettere nel contenitore un terriccio universale con torba. Successivamente, con l’arrivo della primavera è importante sostituire il terreno, travasando la pianta in un vaso di dimensioni maggiori.

Coltivazione all’esterno

Se si desidera collocare questo arbusto all’esterno è ugualmente necessario sistemare la siepe in un luogo soleggiato, evitando quelli all’ombra. È ideale come pianta per realizzare una folta siepe, giacché per la maggior parte dell’anno la nandina domestica trattiene le sue foglie. Inoltre, è molto decorativa, poiché le foglie sono colorate. Solo in aree dove il clima è particolarmente rigido potrebbe succedere che la pianta perda in parte le foglie; ciò, però, non compromette la ripresa della pianta con l’arrivo della bella stagione.

Le bacche

Con l’arrivo dell’estate e dell’autunno i fiori, comparsi con la stagione primaverile, lasciano spazio alle bacche. La nandina domestica si presenta con bacche di colore rosso vivo che permangono sulla pianta fino alla primavera successiva. L’altezza massima raggiunta da questo arbusto con bacche è di 180 centimetri, garantendo così una bella siepe alta in piena terra.

Quali sono le varianti

La nandina nana firepower è una variante della classica nandina domestica: anch’essa presenta foglie colorate che cambiano con il sopraggiungere della stagione invernale. La pianta in questione è ideale per adornare le aiuole, giacché ha un portamento a mo’ di globo e, quindi, è decisamente decorativa. A livello di coltivazione, anche questa pianta non ha timore del freddo, bensì dei ristagni d’acqua. Inoltre, è bene selezionare un’area del giardino dove possa godere della giusta esposizione.

Terreno ideale

La nandina domestica apprezza particolarmente i terreni freschi e ricchi, anche se in linea di massima si adatta a tutte le tipologie di terreno. L’unica accortezza da avere riguarda il drenaggio dell’acqua: è molto importante selezionare un terreno che non trattenga troppo l’umidità.

L’annaffiatura

Per l’annaffiatura, questa pianta è in grado di sopportare anche lunghi periodi di siccità, specie se è stata messa in terra da molto tempo. Gli esemplari più giovani, invece, devono essere annaffiati in estate, soprattutto in presenza di clima troppo secco.

Potatura, come e quando?

La nandina domestica non ha bisogno di potature, a differenza di altre piante, anche se è utile togliere i rami che avevano le bacche, una volta cadute. In questo modo, si ripulisce la pianta dai rami secchi e privi di bacche. È necessario eseguire la potatura all’inizio della primavera, quando l’inverno volge al termine, così che la pianta possa acquisire la giusta energia per tornare a svilupparsi.

Parassiti e malattie

Molto raramente la nandina viene colpita da parassiti o malattie. Quando è presente una forte siccità, è necessario porre molta attenzione poiché potrebbe esservi la comparsa di acari. Quindi, è fondamentale irrigare correttamente la pianta, evitando che il terreno rimanga troppo umido.