La comunità energetica di Magliano Alpi, la prima in Italia, promuove una nuova iniziativa per diffondere la sua filosofia di transizione ecologica e far sì che le CER non perdano il loro carattere originario di “modelli di business che creano valore e lo lasciano sul territorio”. Oggi a Roma, in occasione del convegno Comunità Energetiche e Cittadini: stato dell’arte, opportunità e sostenibilità, organizzato da Consumers’ Forum in collaborazione con Ensiel ed Ecpe (che si può seguire in streaming a questo link), Marco Bailo, sindaco del comune cuneese, annuncerà la nascita di ASSOCER Network, il primo sindacato delle CER.
L’Associazione nazionale comunità energetiche rinnovabili, nata appunto su iniziativa delle comunità di energia rinnovabile di Magliano Alpi e Carrù è “un ente senza scopo di lucro, aperto e inclusivo per tutelare gli interessi di tutte le CER esistenti e di quelle che saranno costituite ai sensi del Dlgs 199/2021 non appena saranno emanati i decreti attuativi” spiega Sergio Olivero, presidente del Comitato Scientifico della CER “Energy City Hall” di Magliano Alpi, al quale abbiamo chiesto quali saranno le iniziative del neonato sindacato e qual è lo stato dell’arte delle CER in Italia.
Professor Olivero, perché c’è l’esigenza di un sindacato delle CER?
“Le CER sono il catalizzatore dei processi di transizione energetica a livello territoriale e sono in grado di creare valore da distribuire a livello locale, per promuovere lo sviluppo e combattere la povertà energetica: non mi riferisco solo agli incentivi sull’autoconsumo, ma a tutte le potenzialità legate ai nuovi meccanismi di governance energetica, quali il trading, i servizi ancillari, le sinergie con la mobilità elettrica, le economie di scala nell’acquisto degli impianti di produzione rinnovabile, il matching sistemico fra aggregati di domanda e offerta di energia, i vantaggi fiscali. Insomma, le CER abiliteranno processi di redistribuzione della ricchezza generata dalla transizione energetica e diventeranno una fonte di liquidità per i territori. Oggi una molteplicità di soggetti privati (utilities, investitori, fondi, aziende) offrono i propri servizi per costituire e gestire le CER, ma è ora di puntare alla creazione di una capacità di autogestione per le CER, favorendo la loro funzionalità in maniera coordinata, per aumentare la quota di valore aggiunto che resta sul territorio e abilitare una capacità di interlocuzione ‘alla parì con chi si propone di fornire supporto”.
Quali allora gli obiettivi principali di ASSOCER Network?
“Prima di tutto vorremmo rappresentare e tutelare le CER, in modo da abilitare una vera democrazia energetica dal basso, favorendo modelli di business che creino valore e lo lascino sul territorio. Per fare questo, puntiamo a sostenere gli interessi delle CER rappresentandone le istanze presso le Autorità pubbliche, supportarle nell’interlocuzione con gli enti normatori e regolatori, anche elaborando istanze, interpellanze e richieste di chiarimento. Infine, ma non meno importante, vogliamo perseguire il riconoscimento a livello legislativo di politiche per il sostegno e lo sviluppo della ricerca nel settore delle fonti rinnovabili di energia, finalizzate alla massimizzazione dell’autoconsumo e alla circolarità”.
Ci sono già adesioni?
“Puntiamo a coinvolgere tutte le CER costituite e costituende a livello nazionale. Insieme a Magliano Alpi e Carrù c’è già la rete di Comuni “Magliano&Friends” – promossa dal Comune di Magliano Alpi e premiata a novembre 2022 da ANCI per il contenuto di innovazione – che rappresenta un insieme di contesti territoriali che supporteranno la promozione di ASSOCER Network. Potranno aderire tutte le CER che vorranno condividere questo cammino per costruire una capacità di rappresentanza nazionale, che dia ai cittadini la reale opportunità di essere al centro della transizione energetica”.
A questo proposito, qual è lo stato dell’arte, dopo la consultazione pubblica sul decreto di erogazione incentivi?
“La consultazione pubblica del Ministero ha stimolato il dibattito sulle CER e tutte le categorie di attori pubblici e privati hanno espresso commenti, suggerimenti, riserve e raccomandazioni. Vedremo quale sarà l’effetto sui decreti attuativi del Dlgs 199/2021. Speriamo siano pubblicati presto, la recente pubblicazione del TIAD, Testo integrato autoconsumo diffuso, da parte di Arera fa ben sperare. Ma c’è un altro tema da monitorare con attenzione: i 2,2 miliardi di euro della Misura M2-M2C2-I 1.2 nel Pnrr a beneficio delle CER localizzate nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Sembra che saranno finanziamenti a fondo perduto, cosa potenzialmente positiva, ma anche possibile fonte di utilizzi impropri e di una proliferazione di interventi scoordinati ed inefficaci. ASSOCER Nerwork potrà contribuire a dare voce alle CER per individuare problematiche procedurali e supportare la vigilanza “etica” sull’utilizzo di questa tipologia di fondi Pnrr”.
Quali saranno le prime iniziative?
“Organizzeremo alcuni momenti di promozione e comunicazione sui media, e puntiamo ad organizzare in tarda primavera una prima conferenza nazionale delle CER che avranno aderito”.