Il mondo della moda impatta in maniera fortemente negativa sull’ambiente, soprattutto a causa delle logiche del fast-fashion: questa industria è responsabile del 10% delle emissioni di CO2 a livello globale. Non solo. Ogni anno una persona getta 34 chilogrammi di vestiti usati e il 95% di questi va negli inceneritori e in discarica. Come intervenire per abbassare queste percentuali? Come recuperare in particolare gli scarti tessili? Per rispondere a queste domande ad aprile 2019 è nata Nazena, startup fondata a Vicenza (dove c’è la sede operativa: produzione e laboratorio. A Trento c’è la sede legale) da Giulia De Rossi, 34 anni.
Nazena è una delle tre aziende italiane finaliste del Green Alley Award 2021-2022: la call internazionale dedicata alla sostenibilità promossa da Landbell Group e sostenuta dal Consorzio ERP Italia, tra i principali Sistemi Collettivi senza scopo di lucro che si fanno carico sull’intero territorio nazionale della gestione a norma dei Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dei Rifiuti di Pile e Accumulatori.
“Sul fine vita dei tessuti e in particolare dei capi di vestiario sul mercato della moda tre anni fa c’era molto poco: di recuperato insomma non c’era granché”. Era aprile 2019 quando Giulia De Rossi, dopo un viaggio in Giappone, ha iniziato a fare ricerche nel settore del fashion e della sostenibilità ambientale. A oggi l’azienda dà nuova vita agli scarti tessili, mettendo in atto un processo di upcycling che trasforma il materiale di scarto in nuovi prodotti a maggior valore aggiunto (packaging, oggettistica, mobili). In che modo? Si interfaccia con le aziende tessili e propone loro la gestione degli scarti di produzione, che vengono lavorati per diventare nuovi prodotti fruibili dall’azienda stessa o che vengono rimessi nel mercato, creando una vera e propria economia circolare.
“Il materiale che abbiamo brevettato – ha spiegato Giulia De Rossi – è composto dal 90% di scarti tessili e collanti naturali per il 10%. L’idea iniziale era sostituire gli imballaggi in plastica, poi ci siamo concentrati su porta accessori per negozi, complementi di arredo, pannelli di rivestimento“.
Dopo la sua costituzione nel 2019, appena pochi mesi dopo, Nazena si è piazzata seconda a Startcup Trentino, competizione tra progetti imprenditoriali allo stadio iniziale di sviluppo (aggiudicandosi un un grant di 10mila euro e 12 mesi di insediamento presso gli spazi di Progetto Manifattura a Rovereto). “È stato il premio più importante, quello che ci ha permesso di aprire il laboratorio”. Nel 2021 Nazena poi è stata selezionata per il Global Start Up Program, programma di accelerazione internazionale, organizzato da Agenzia ICE su indicazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Il prodotto cui sono più legata? Una seduta e in genere i pezzi di arredamento fatti con il nostro materiale”.