Energia pulita per circa 1,4 milioni di case, abbastanza per una città grande quanto Manchester. È quella che sarà in grado di produrre l’impianto eolico offshore più grande del mondo entrato in funzione il 31 agosto nel Mare del Nord, a 89 km dalla costa orientale britannica. Il progetto Hornsea 2 della danese Ørsted conta ben 165 turbine eoliche alte 200 metri (non flottanti come nel caso del parco eolico scozzese Kincardine Offshore Wind) che, assieme alle pale di Hornsea 1, dovrebbero arrivare a coprire la richiesta di circa 2,5 milioni di abitazioni.
Obiettvo rinnovabili. Fino a una decina di anni fa, sottolinea la Bbc, le rinnovabili costituivano l’11% del mix energetico nel Regno Unito, salito al 40% nel 2021 con l’eolico che la fa da padrone. Ora l’obiettivo di Ørsted è di arrivare a 30 GW di eolico offshore entro il 2030. “Solo negli ultimi 5 anni – fa sapere l’azienda – abbiamo stipulato importanti contratti con circa 200 fornitori per 4,5 miliardi di sterline investiti fino a oggi e ulteriori 8,6 miliardi di sterline previsti nel prossimo decennio”.
Come funziona. Le pale grandi 81 metri impiegano 6 secondi a completare ogni singola rotazione ed sono in grado di coprire la richiesta energetica di un’abitazione per una intera giornata. Le turbine sono installate su un’area di 462 metri quadrati, un’estensione pari a 4,5 volte la città di Liverpool, che si stima arriverà a 2mila metri quadrati. L’energia generata raggiunge la stazione elettrica nel Lincolnshire, dove poi l’energia viene distribuita sul territorio, grazie a una rete di 390 km di cavi sottomarini.
La sfida del Regno Unito. Il progetto Hornsea 2 sarà seguito da Hornesea 3 e Hornsea 4 già avviati in quanto ad autorizzazioni e pianificazione. Solo con l’ultima tornata di bandi, a luglio, il Regno Unito ha rilasciato bandi per 11 GW di energia pulita sufficiente ad alimentare 12 milioni di case, accelerando così il suo percorso vero l’obiettivo net zero da raggiungere entro il 2030, con 50 GW dall’eolico offshore.