Il mondo respira aria inquinata: in alcune località i livelli di polveri sottili sono davvero allarmanti e soltanto 13 località del Pianeta hanno una qualità dell’aria accettabile secondo gli standard dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Il dossier elaborato da IQAir, una società svizzera che produce strumenti per la rilevazione della qualità e per la purificazione dell’aria, sottolinea che nel 2022 l’inquinamento medio annuo dell’aria in circa il 90% dei Paesi e dei territori analizzati supera le linee guida dell’OMS, che hanno lo scopo di aiutare i governi a elaborare regolamenti per proteggere la salute pubblica. Proprio l’agenzia dell’Onu ha più volte sottolineato che sono da attribuire all’inquinamento 13 milioni di decessi all’anno e anche l’Agenzia europea per l’ambiente ha lanciato l’allarme per quanto riguarda il nostro continente e l’Italia.

 

C’è però chi sta peggio, pur se di poco, dell’Europa, perché il Rapporto di IQAir indica che Lahore, in Pakistan, è la città più inquinata, mentre il Ciad, in Africa, è il peggiore tra i Paesi. A questo elenco gli scienziati di IQAir sono arrivati analizzando i dati di oltre 30.000 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria in 7.323 località di 131 Paesi, territori e regioni. Questi i punti fondamentali del rapporto.

  • Sei Paesi hanno rispettato la linea guida dell’OMS per il PM2,5 (media annuale di 5 µg/m3 o meno): Australia, Estonia, Finlandia, Grenada, Islanda e Nuova Zelanda.
  • I primi cinque Paesi più inquinati nel 2022 sono stati:  Ciad ( più di 17 volte superiore alla linea guida annuale dell’OMS per il PM2,5);  Iraq (più di 16 volte superiore); Pakistan (più di 14 volte superiore); Bahrain (più di 13 volte superiore); Bangladesh (più di 13 volte superiore)
  • Un totale di 118 (90%) dei 131 Paesi e regioni ha superato il valore guida annuale dell’OMS per il PM2,5 di 5 µg/m3
  • Sebbene il continente africano sia passato da 13 Paesi rappresentati nel 2021 a 19 Paesi inclusi nel rapporto di quest’anno, l’Africa rimane il continente più sottorappresentato. Solo 19 Paesi su 54 dispongono di dati sufficienti sulla qualità dell’aria.
  • La regione dell’Asia centrale e meridionale ospita otto delle dieci città del mondo con il peggiore inquinamento atmosferico.
  • Lahore è l’area metropolitana più inquinata del 2022. Nel 2021 era al 15° posto. Segue la città cinese di Hotan
  • Secondo il rapporto, a livello globale una persona su 10 vive in un’area in cui l’inquinamento atmosferico rappresenta una minaccia per la salute.
  • Il territorio statunitense del Pacifico Guam ha registrato l’aria più pulita di tutti i Paesi, con una concentrazione di PM2,5 pari a 1,3, mentre Canberra ha registrato l’aria più pulita per una capitale, con 2,8.

IQAir sottolinea che “Mentre il numero di Paesi e regioni con monitoraggio della qualità dell’aria è aumentato costantemente negli ultimi cinque anni, in molte parti del mondo permangono significative lacune nella strumentazione normativa gestita dai governi. I monitoraggi della qualità dell’aria a basso costo, sponsorizzati e ospitati da cittadini scienziati, ricercatori, sostenitori delle comunità e organizzazioni locali, si sono dimostrati uno strumento prezioso per ridurre le enormi disuguaglianze nelle reti di monitoraggio dell’aria in tutto il mondo, fino a quando non sarà possibile creare reti di monitoraggio della qualità dell’aria sostenibili e regolamentate”.

 

“Nel 2022 – rileva ancora il rapporto -, più della metà dei dati sulla qualità dell’aria a livello mondiale è stata generata dalle iniziative delle comunità di base. Quando i cittadini vengono coinvolti nel monitoraggio della qualità dell’aria, si assiste a un cambiamento di consapevolezza e lo sforzo congiunto per migliorare la qualità dell’aria si intensifica. Abbiamo bisogno dei governi per monitorare la qualità dell’aria, ma non possiamo aspettarli. Il monitoraggio della qualità dell’aria da parte delle comunità crea trasparenza e pressione, porta ad azioni collaborative che migliorano la qualità dell’aria”, ha detto l’amministratore delegato di IQAir Frank Hammes.

 

Aidan Farrow, scienziato che si occupa della qualità dell’aria per Greenpeace International ha così commentato i dati del rapporto: “Troppe persone nel mondo non sanno di respirare aria inquinata. I monitoraggi dell’inquinamento atmosferico forniscono dati concreti che possono ispirare le comunità a chiedere un cambiamento e a chiedere conto agli inquinatori, ma quando il monitoraggio è frammentario o diseguale, le comunità vulnerabili possono rimanere senza dati su cui agire. Tutti meritano che la loro salute sia protetta dall’inquinamento atmosferico”.