Il tanto atteso Rapporto Draghi sulla competitività, come anche il Rapporto Letta, considera l’azione per il clima e gli obiettivi di decarbonizzazione funzionali a incrementare la competitività UE. Draghi sottolinea, però, la necessità di sincronizzare le politiche economiche europee con gli obiettivi di riduzione delle emissioni definiti da Bruxelles. Ciò significa integrare la decarbonizzazione nella pianificazione industriale, come la Commissione intende fare nella prossima legislatura europea.
La fase di attuazione delle raccomandazioni del Report sarà essenziale per assicurarsi che gli obiettivi di competitività e decarbonizzazione siano trattati alla pari. Questo per salvaguardare il corpus legislativo sul clima dell’European Green Deal, in modo che le risorse e le regole possano essere semplificate e riorientate in maniera mirata, preservando la prevedibilità legislativa e scongiurando il rischio di arretramenti sulle norme clima esistenti. In queste ore sono fiorite le più diverse interpretazioni delle parole dell’ex premier italiano dedicati alle politiche Green dell’Unione europea: per Draghi lo European green deal è una opportunità da perseguire così com’è? O un piano da riscrivere perché così come è mette in difficoltà le economie dei Paesi Ue?
Nel suo rapporto l’azione di decarbonizzazione dell’European Green Deal viene vista come funzionale alla competitività Europea. Sebbene possa trattarsi di un costo aggiuntivo per il breve periodo, questo deve tradursi in opportunità grazie a costi energetici più bassi e prevedibili, e alla leadership nelle nuove tecnologie verdi. E’ quindi, fondamentale, costruire sul percorso già tracciato, senza cambi di rotta che sarebbero deleteri per la pianificazione degli investimenti e facendo sì che la decarbonizzazione sia pienamente integrata nella pianificazione industriale ed economica.
*(l’autore è Responsabile Programma Europa, ECCO – il think tank italiano per il clima)