Scovare una vecchia bicicletta e rimetterla sulla strada, oppure estrarne i pezzi ancora funzionanti per assemblarne una nuova. L’idea è di Ciclofficina popolare-Incontropedale, associazione che dà una seconda vita alle vecchie bici togliendole dal degrado urbano e rimettendole in circolo. Riuso, riciclo, risparmio: i criteri dell’economia circolare applicati alle due ruote, a pedali.

Ciclofficina popolare

Livio Lanni è il presidente dell’associazione Bike4City che incorpora Ciclofficine che è a Roma. “È riduttivo descrivere il nostro come uno spazio dove ripariamo gratis la bicicletta. Questo è un luogo condiviso e noi siamo volontari. Qui diamo una mano ai soci per ripararsela da soli la bici: gli forniamo strumenti e il supporto tecnico. In pratica, insegniamo come affrontare la manutenzione di una bicicletta, come ripararla in caso di emergenza, come sostituire un pezzo di ricambio”.

Il tutto a titolo quasi del tutto gratuito: basta fare la tessera dell’associazione che si autofinanzia organizzando pedalate e qualche volta mettendo all’asta gloriose bici ritrovate e risistemate. Al centro dell’attività di Ciclofficina popolare è infatti la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto “che passa anche attraverso una maggiore conoscenza del suo funzionamento – spiega ancora Lanni – per questo non solo organizziamo corsi di autoriparazione, di ciclomeccanica, ma aiutiamo anche a capire come affrontare i pericoli in mezzo al traffico, come pedalare senza rischiare. C’è chi porta a Ciclofficine vecchie bici ritrovate in cantina o abbandonate sul marciapiede. Aiutiamo chi le trova, a smontarle, troviamo da altre vecchie bici i pezzi di ricambio e le rimontiamo. Per tutte c’è una seconda vita”.  

La Ricicletta

A Ferrara, prima che le vecchie bici abbandonate lungo i marciapiedi o legate ad un palo, si trasformino in un rottame vengono recuperate dai volontari di Officine Ricicletta e rimesse a nuova vita. Vengono affidate ad alcuni ragazze e ragazze che partecipano ad una progetto per il reinserimento di persone svantaggiate. Ad aiutarli nello smontaggio e riassemblaggio sono gli educatori meccanici che ridanno vita alla bici riciclando parti ancora recuperabili e trasfromandoli appunto in una Ricicletta. Queste bici composte da pezzi interamente recuperati  possono essere anche date a noleggio.

REcicli

A Milano, due fratelli, Jacopo e Valerio, hanno iniziato ad appassionarsi alla seconda vita delle bici seguendo quella che era solo una passione per la ciclomeccanica. Così hanno trasformato quasi per gioco la loro cantina in piccola officina ciclistica e chiedendo ai vicini di casa di poter recuperare le biciclette abbandonate nel cortile. Le hanno smontate e con i pezzi usati ed altri nuovi le hanno poi restituite, completamente rinnovate e funzionanti agli stessi proprietari. Ma quella iniziativa nata per gioco in garage è diventata un lavoro artigianale e hanno dato vita a REcicli, un ciclo caffè. Tra le varie iniziative è rimasto lo spirito iniziale: dare una nuova vita a tutte quelle biciclette abbandonate nelle soffitte, cantine, legate ai pali o alle ringhiere nei cortili di Milano.