L’alta Valtellina incanta anche senza neve. Ne sono convinti a Bormio che, in attesa dell’apertura della stagione sciistica prevista per fine novembre, invita i turisti a scoprire il suo volto autunnale, iniziando dal centro storico, un unicum nell’arco Alpino. Già perché grazie alla collocazione nel cuore delle Alpi, in un punto strategico per il passaggio delle vie commerciali e militari tra il nord e il sud Europa, Bormio vanta eleganti edifici storici, simbolo della sua antica autonomia. La visita può iniziare da piazza del Kuerc, il luogo dove veniva amministrata la giustizia e sulle cui colonne venivano affissi decreti e sentenze, dominata dalla torre civica. Passeggiando tra vicoli e stradine del centro storico, sulle quali si affacciano case nobiliari con pregevoli portali in pietra e inferriate in ferro battuto, si incrociano l’affrescata chiesa sconsacrata di Santo Spirito e la vicina chiesa di San Vitale, dove si ammira l’affresco che rappresenta il “Cristo della Domenica” circondato dagli attrezzi da lavoro che durante la domenica non si dovevano utilizzare, ambedue edificate nel Duecento. Da vedere anche la Torre degli Alberti, risalente al XIII secolo e costruita in pietra grigia a vista come le altre 32 torri che una volta proteggevano i signori del borgo, e la chiesa gesuita di Sant’Ignazio, pregevole esempio di barocco alpino del Seicento. Per comprendere un po’ di più la storia, l’arte, l’etnografia e gli usi di questo paese di montagna vale poi la pena di visitare il Museo Civico.
Nel centro storico si trova anche la bottega del celebre amaro Braulio, creato 140 anni fa dal farmacista di Bormio e ancora oggi prodotto nel rispetto della formula originale. A breve dovrebbero anche riprendere le visite guidate al piccolo stabilimento, attualmente gestito da un discendente del dottor Peloni. Una breve passeggiata conduce infine al rione Combo, dove si conserva ancora l’anima contadina di Bormio con le antiche case con stalle, i fienili e la chiesetta del Sassello, edificata nel 1398. Poi ci sono le nove fonti di acque calde che alimentano i tre centri termali della cittadina. I Bagni Vecchi affascinano con la vasca panoramica a picco sulla conca di Bormio e la grotta secolare, che conduce a una delle sorgenti millenarie. I più centrali stabilimenti di Bormio Terme, accessibili anche ai bambini, si distinguono per i prezzi contenuti, i trattamenti curativi, la calda accoglienza e la varietà delle proposte.
Prima che la neve copra sentieri e vallate vale poi la pena partire per un’escursione ( meglio se accompagnata da una delle 7 guide alpine di Guidebormio) nelle vallate vicine a Santa Caterina Valfurva che anche quest’anno, con un po’ di ritardo, offrono il loro colorato foliage autunnale. Tra le più belle la Val Zebrù e la Valle dei Forni, ai piedi del massiccio Ortles-Cevedale, dove si possono incontrare stambecchi e cervi. Altre escursioni portano nei luoghi della Guerra Bianca, come era definita in montagna la Prima Guerra Mondiale. Di quel periodo, nell’area del Parco Nazionale dello Stelvio, restano numerose tracce: trincee, postazioni d’artiglieria, resti di rifugi, villaggi militari, strade e mulattiere. Tra gli itinerari più interessanti il percorso del Filon del Mot, dove è possibile visitare due villaggi militari ancora ben conservati, e quello del Monte Scorluzzo, dove è stato recuperato un ricovero austro-ungarico in caverna, rimasto intatto grazie ai ghiacciai. Sempre in alta Valtellina, in Valdidentro, si può andare alla scoperta della Val Viola, che grazie al primo tratto asfaltato è percorribile anche con il passeggino, e dei laghi artificiali di Cancano, un’escursione ideale per tutti trattandosi di un itinerario semi-pianeggiante.
Una quarantina di chilometri separano Bormio da Livigno.. Oltrepassato il passo del Foscagno si scende ai 1800 del piccoli Tibet lombardo, dove visitare il Mus! Museo di Livigno e Trepalle, ospitato in un’ antica abitazione, dove si illustra la vita quotidiana di un tempo degli abitanti del paese. Nella latteria si scopre come nascono i formaggi di alta montagna mentre nel “miglio shopping” si possono ancora fare acquisti a vantaggiosi prezzi duty free. Per i più sportivi c’è la comoda ciclopedonale che porta al lago di Livigno da dove si può proseguire per la Val Alpisella, dove si trovano le sorgenti dell’Adda. L’ultima tappa di questo nostro girovagare autunnale nell’alta Valtellina è il Parco delle Incisioni Rupestri che si trova fra i comuni di Grosio e Grosotto, la più importante testimonianza del passaggio delle antiche popolazioni in Valtellina. Scoperta nel 1966, la Rupe Magna risulta essere una delle più grandi rocce incise dell’arco alpino con oltre 5.000 raffigurazioni, databili tra la fine del Neolitico e l’età del Ferro (I millennio a.C.).