E se all’improvviso tra Putin e Zelensky, tra Netanyahu e Khamenei, spuntasse Diana? Non la dea della caccia, non sarebbe il caso, ma Diana Zagarella. In un momento in cui i droni non sono più il sogno di chi immaginava un futuro diverso per il traffico, rider che volano invece di fare le consegne in bicicletta, e sono diventati invece l’incubo di chi vede il ritorno della guerra anche alle porte di casa nostra, Diana ci ricorda che il problema non sono i droni ma l’uso che se ne fa. Lei, studi in ingegneria aeronautica, e un album pieno di ricordi con le confessioni della nonna, olivocultrice, ha fondato Olivair. Prodotto di punta un drone gentile che produce sopra gli alberi una nuvola d’aria tale da far cadere a terra, senza rovinarle, le olive, rendendo migliore, e in alcuni casi finalmente possibile, la raccolta in un Paese come l’Italia in cui il 60% dei terreni è scosceso, dunque non adatto al transito di mezzi tradizionali, e fonte di rimpianti per chi ha avviato la tradizione di famiglia.
Si parla di Diana, perchè in questi giorni è partita l’edizione 2024 del premio che lei ha vinto nel 2023. Promosso da Eit Food, una organizzazione della Comunità Europea che si occupa di Innovazione e Tecnologia, sviluppato in Italia dal Future Food Institute, il premio EWA è dedicato letteralmente alla creazione di opportunità per le donne nell’Agrifood ( Empower Women in Agrifood ), dunque è un censimento delle start up al femminile che spaziano dalla produzione di alimenti alla ristorazione. E nel dare spazio finalmente alla creatività femminile EWA si prende carico anche di aiutare a realizzare in un settore tanto importante per l’economia europea la parità di genere. Le ragazze e le donne interessate a partecipare, il gruppo con l’Italia è allargato anche a Grecia, Portogallo, Spagna e Turchia, necessariamente maggiorenni, devono presentare la loro idea iniziale al sito dedicato. Poi comincia un percorso di sei mesi di training e di mentoring, ovvero di affiancamento, in cui vari esperti accompagnano le partecipanti nella definizione del loro progetto. Iscrizioni aperte fino al 24 maggio, premiazioni a fine ottobre.
Diana l’anno scorso si è aggiudicato il primo premio del valore di diecimila euro, ma si è portata a casa anche tante lezioni, comprese quelle imparate dalle altre partecipanti perchè davvero ogni progetto era un’idea: possibile, da migliorare,sicuramente non da scartare e infatti il Future Food Institute allarga la sua squadra a tutte le candidate al premio, obbligato dal fatto che la presidente, Sara Roversi, è lei stessa un manifesto di cosa significa Ewa (è appena stata nominata commissaria della Kofi Annan Foundation per la sicurezza del cibo). Green&Blue e Italian TEch seguiranno lo sviluppo del concorso perché di questo hanno primariamente bisogno le startup: di trovare una ribalta, e un incoraggiamento.
L’Agrifood ha un perimetro largo in Italia, ma non sempre è rispettoso delle giuste ambizioni delle donne, e il merito principale di questo premio è proprio quello di premiarne comunque creatività e impegno, anche sociale. Restituendo ai droni un ruolo nei sogni invece che negli incubi.