“È dall’epoca di Obama che si parla di open data. Purtroppo c’è stato troppo focus sull’open e poco sui dati. Il governo aperto e la partecipazione costano risorse e fatica”. Così ha detto Maurizio Napolitano, coordinatore del laboratorio Digital Commons Lab della Fondazione Bruno Kessler di Trento, a City Vision Talk Dati, l’appuntamento tenutosi oggi, venerdì 18 marzo, a Milano, negli spazi Phyd. City Vision, iniziativa di Blum. Business as a medium e Padova Hall, ha dedicato il suo primo evento del 2022 al tema dei dati, sia come risorsa sia come argomento sensibile per via della cybersecurity. Pubblici amministratori, esperti e aziende si sono confrontati per capire quali competenze occorrono, prendendo spunto anche dalle iniziative in corso.
Come a Cremona, città per la quale è intervenuto Maurizio Manzi, assessore al Bilancio, Innovazione e Digitalizzazione. “Il patrimonio che ha la Pa è enorme, ma ci sono dati di ogni tipo che non vengono sfruttati”. Nel corso di City Vision è emersa poi una riflessione sulla qualità dei dati. “Spesso abbiamo prodotto quelli che sono dati immondizia, junk data”, ha aggiunto Napolitano. Negli ultimi tempi qualcosa però sembra cambiato: i comuni hanno iniziato a capire l’importanza di questo asset, grazie ad amministratori lungimiranti e ad aziende e Pmi che hanno in pancia tecnologie e servizi in grado di accelerare quel percorso di trasformazione intelligente verso il modello di smart city.
“Il dato è un attivatore dell’economia circolare – ha commentato Carlo Rossi Chauvenet, partner Crclex -. La vera domanda che bisogna porre alle Pa è ‘che dati volete?’, non ‘che dati avete?’. La privacy non è un elemento bloccante di questo processo”. Le smart city – non città futuristiche, ma piccoli, medi, grandi comuni con servizi utili ai cittadini – sono cantieri in fermento dove è importante che gli amministratori formino una rete di contatti con esperti e aziende specializzate.
“Non è ancora matura la cultura di sfruttare il dato – ha aggiunto l’assessore Manzi – Stiamo comunque andando avanti su questa strada: le decisioni basate sui dati. Senza pianificazione non si va lontano”.
Per Cremona è stato fatto l’esempio della tariffa puntuale sulla raccolta indifferenziata. “Consiste nell’educare e aiutare i cittadini a gestire bene il rifiuto – ha spiegato l’assessore – Grazie ai dati, siamo in grado infatti di conoscere il comportamento delle persone per quanto riguarda l’indifferenziato e questo, in automatico, ci dice anche quanto quell’utenza fa la differenziata”. Nei prossimi anni, anche grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr, i dati saranno fondamentali per misurare l’efficacia degli investimenti.
City Vision è un progetto supportato da Enel X, Alperia, Acea, Leitner e in collaborazione con ANFoV, IBIMI, IoTItaly, Living Future Europe, PA Social e Sheldon.studio. I patrocini sono di Città di Alba Adriatica, Città di Palermo, Città di Pescara, Comune dell’Aquila, Comune di Ferla, Comune di Padova, Università Iuav di Venezia, Camera di Commercio di Padova.