Nella piccola spiaggia di Boca Chica, in Texas, gli uccelli migratori fanno sosta prima di ripartire mentre dietro di loro, lungo le dune, cartelli segnalano come l’intera area sia un “habitat da proteggere”. Ma Boca Chica non è una spiaggia come le altre: è un angolo di mondo conteso da chi lo vorrebbe tutto per sé, mentre si allena a portare l’umanità su Marte, e chi invece chiede che rimanga pubblico e protetto. Boca Chica è la spiaggia che vuole Elon Musk. Al confine tra Texas e Messico questa spiaggia è accanto alla base della struttura di SpaceX, di proprietà del multimiliardario americano, a poca distanza da Brownsville dove sorge una statua con il busto di Musk che proprio qualche giorno fa è stata nuovamente sfregiata e vandalizzata. Attorno alla spiaggia ci sono invece edifici e uffici dove SpaceX prepara il lancio di Starship per portare le persone su Marte, rampe di lancio per i test aerospaziali e una grande infrastruttura di proprietà privata che garantisce lavoro a centinaia di dipendenti che vivono nell’area.

Se questa zona è tutta di proprietà di Musk, la spiaggia di Boca Chica – come sancito dalla Costituzione e dalle leggi del Texas – non lo è: si tratta infatti di un bene pubblico aperto a tutti e amministrato dalla contea. Quando però avvengono le prove, i test e i lanci da parte di SpaceX, per un comune accordo la spiaggia per motivi di sicurezza e di privacy viene chiusa: nessuno può accedervi e finora questa chiusura, concordata con l’azienda, veniva attuata direttamente dalle amministrazioni locali. Solo che ora, in vista di sempre più lanci e missioni spaziali per accelerare l’obiettivo Marte, Musk ha dichiarato di voler essere lui ad amministrare e gestire la spiaggia, come se fosse il proprietario anche di questo rifugio naturale di molte specie. Ben presto i lanci potrebbero infatti aumentare anche di cinque volte, raccontano i media texani, e per questo Musk – senza dover passare per autorizzazioni e ok della contea – vorrebbe poter chiudere la spiaggia a suo piacimento quando avvengono le partenze dei razzi. Al suo fianco, pronti ad assecondare la sua richiesta, ci sono già alcuni politici repubblicani, ma dall’altra parte i responsabili delle comunità locali insieme ad ambientalisti ed ecologisti si oppongono, chiedendo che la spiaggia rimanga pubblica e che si aumenti la protezione per le specie di fauna e flora che la popolano. A breve, raccontano media locali come Kut News, l’area dove sorge la base di SpaceX potrebbe diventare una vera e propria città indipendente. Qui, nella contea di Cameron, sono presenti infatti strutture tutte collegate alle attività di Musk e dei dipendenti: una scuola, un bar, un ambulatorio e altri spazi comuni. Il 3 maggio le 500 persone che vivono nella zona o nelle vicinanze voteranno per rendere Starbase una città indipendente e questo potrebbe agevolare la richiesta di Musk di diventare, di fatto, gestore della spiaggia di Boca Chica, un litorale finora frequentato anche da altre persone, un luogo selvaggio dove si pesca, si passa tempo in spiaggia o si campeggia e, come detto, anche una importante area naturale.

Questa spiaggia è infatti ritenuta un prezioso ecosistema per gli uccelli migratori e per specie autoctone che, in alcuni casi, sono stati minacciato proprio dalla presenza di SpaceX tanto che qualche mese fa il governo federale ha multato l’azienda per circa 150.000 dollari per presunte violazioni ambientali. Vicino alla spiaggia attualmente è in costruzione anche una seconda rampa di lancio che potrebbe ulteriormente impattare sulla salute dell’area. L’idea di Musk è ottenere la gestione della spiaggia sfruttando un disegno di legge già approvato da repubblicani di Donald Trump (ma non ancora passato per la Camera del Texas) che darebbe il potere alla futura amministrazione di Starbase di chiudere la spiaggia prima di ogni lancio o test, praticamente in ogni momento durante la settimana ma non nei weekend (quando resterebbe gestita dalla contea). Ma se alcune persone del luogo sostengono l’iniziativa – anche visti gli investimenti economici e i posti di lavoro creati dall’azienda di Musk – altri invece temono che questa sorta di privatizzazione possa impattare ulteriormente sul futuro di Boca Chica. Per esempio il gruppo ambientalista Save Rgv si batte per la protezione, anche se dopo anni di lotta ha il timore che alla fine Musk sarà in grado di “modificare la Costituzione” e ottenere quel che vuole. Il problema però resta e non è solo una questione di aperture o chiusure della spiaggia, ma anche di detriti legati ai lanci che impattano su oceano ed ecosistemi. Lo raccontano per esempio alcuni biologi nel documentario “Shifting Baselines” girato proprio a Boca Chica e che narra la vita intorno alla base di SpaceX dove i ricercatori, mentre turisti e curiosi cercano pezzi di razzi sulla spiaggia, spiegano come le attività per andare su Marte possano portare tra rifiuti e inquinamento acustico gravi danni ecologici, tra cui la scomparsa di numerose specie rare di uccelli e di altri animali.