Lo zoologo Filippo Zibordi ha collaborato al progetto Life Ursus nell’Adamello Brenta e ha potuto seguire la fase di dispersione degli orsi reintrodotti in Trentino e osservare i comportamenti di varie orse con i cuccioli. La sua esperienza aiuta a capire in che modo l’aver avuto con sé i cuccioli, sia durante l’incidente che ha portato alla morte di Andrea Papi, sia oggi quando è stata catturata, può aver infuenzato il comportamento di JJ4.
Zibordi, si è sempre parlato di due cuccioli al seguito dell’orsa, oggi invece con JJ4 ce n’erano 3. Una cucciolata più grande ci dice qualcosa di più del suo comportamento?
“No. Le orse fanno i cuccioli ogni due o tre anni, perché le cure parentali sono piuttosto lunghe. JJ4 era stata avvistata con i cuccioli nel 2022, ma non è strano che non ci fosse certezza sul loro numero, perché restano animali elusivi. Le cucciolate arrivano fino a quattro piccoli”.
Il Dipartimento protezione civile, foreste e fauna della Provincia di Trento ha fatto sapere che i cuccioli sono stati liberati e che sono autonomi. A che punto dello svezzamento sono?
“I cuccioli nascono in tana tra gennaio e febbraio e – ricostruendo la loro età rispetto agli avvistamenti – quelli che sono stati liberati sarebbero più dei giovani che dei cuccioli in senso stretto, poiché dovrebbero essere nati a gennaio o febbraio 2022. JJ4 li ha nutriti di solo latte materno fino a marzo o aprile 2022, poi hanno incominciato ad entrare e uscire dalla tana perché inizia la fase dello svezzamento, in cui si alimentano anche con altro cibo. Lo svezzamento in genere è completo nei mesi successivi”.
Il periodo in cui stanno con la madre, che comprende anche l’apprendimento, quando finisce?
“Direi che adesso i giovani di JJ4 erano in procinto di abbandonare la madre e diventare solitari, come è nella natura degli orsi. Se ripercorriamo ancora le fasi della loro crescita, hanno passato l’inverno 2022-23 con la madre in tana, sono usciti dalla fase di ibernazione a marzo e di sicuro hanno ottime chance di sopravvivenza”.
Il fatto che l’orsa fosse mamma di 3 cuccioli, una grande cucciolata, può aver influito sul suo comportamento?
“Difficile rispondere, gli orsi sono animali e non macchine, hanno una spiccata individualità. In senso generale, nella media l’istinto di protezione diminuisce con il crescere dell’età. È chiaro che un’orsa con cuccioli appena usciti dalla tana fa di tutto per difenderli, se invece sono in grado di scappare, perché più grandi, può valutare che possano scappare con lei”.
In ogni caso, l’essere mamma ha influito sul suo comportamento durante l’incidente?
“Senz’altro il fatto che avesse figli, anche se non cuccioli, può avere influito dal punto di vista etologico”.
Ha influito anche sulla cattura? Può averla rallentata o resa meno diffidente rispetto alla necessità di cibarsi?
“Non credo, le orse sono più stanziali dei maschi, sono meno erratiche in genere e lo sono ancora meno con i cuccioli. Però i figli di JJ4 hanno una mobilità paragonabile alla madre, quindi non l’hanno rallentata: se avesse avuto l’istinto di spostarsi di dieci chilometri avrebbe potuto farlo. Quando seguivamo l’orsa Jurka, che aveva un radiocollare, abbiamo rintracciato i suoi spostamenti con i cuccioli attraverso il ghiacciaio dell’Adamello”.
Vista la sua grande esperienza nel tracciamento degli orsi, che cosa le dice il comportamento di JJ4?
“Avendo lavorato per il Parco Adamello Brenta e seguito le fasi della dispersione degli orsi, ho capito che sono caratterizzati da una spiccata individualità. L’orsa Kirka si è spostata pochissimo dal punto in cui era stata rilasciata, al contrario, l’orsa Vida probabilmente proprio perché era stata traslocata dalla Slovenia aveva poi percorso decine e decine di chilometri, fino a quando abbiamo perso il suo segnale in Austria. Dopo la traslocazione il comportamento degli orsi è strano, la radiotelemetria mi ha insegnato che ogni orso ha una storia a sé”.
Anche per questo il valore scientifico del progetto Life Ursus è enorme?
“Sì, in Europa e in tutto il mondo ci hanno considerato i fautori di un grandissimo progetto per la biodiversità . Mi spiace davvero sentire le voci di chi vorrebbe gettare alle ortiche questo grande risultato. Una via per la convivenza esiste, sta nel compromesso, ma non c’è bisogno di dimezzare la popolazione di orsi”.