Con 280 vetture circolanti (provincia compresa) Palermo non è ancora una città per auto elettriche. A queste, secondo i dati Aci più aggiornati (2020), si aggiungono altre 4.166 auto ibride su un parco totale di 771mila in tutta la provincia, di cui 395mila nel capoluogo. Si fa presto a capire il perché: nei confini amministrativi della quinta città d’Italia, basta ricorrere alla app Nextcharge, che mostra le colonnine di ricarica più vicine, per contare appena 23 icone sulla mappa. Allargando lo spettro ai comuni limitrofi ce ne sono altre 69. Ancora troppo poco per garantire i rifornimenti a chi si sposta in città, i pendolari o chi raggiunge i comuni costieri e dell’entroterra.
Palermo: solo 23 punti ricarica
Nella città – che secondo il Tom Tom Index è la più trafficata d’Italia e sessantesima nel mondo – ci sono dunque 23 punti di ricarica e soltanto alla fine del 2020 il Comune di Palermo ha pubblicato un bando pubblico per 430 stalli e 233 impianti di ricarica elettrica. A febbraio del 2021 sono stati aggiudicati i primi 80 stalli, 40 siti ciascuno divisi tra i due big del settore Enel X e Be Charge che ancora però devono essere installati e messi in funzione. “Negli ultimi due anni stiamo recuperando il tempo perduto dell’ultimo decennio – dice l’assessore alla Mobilità Giusto Catania – ma già dalle prossime settimane avremo il quadro completo dei punti assegnati agli operatori privati”. Tra le zone individuate ci sono alcuni snodi nevralgici della città, come la circonvallazione, ma anche i parcheggi dei centri commerciali, lo stadio e le borgate marinare di Mondello e Sferracavallo. Al momento, il mercato è in mano a Enel X, che ha 18 punti ricarica a doppia postazione, di cui 11 con potenza di 22 chilowatt all’ora e altri 7 da 50 chilowatt.
In campo le startup
Nella mancanza di infrastrutture e servizi si inseriscono le soluzioni private. Come quella ideata dalla startup locale Electrigo, che installa colonnine di ricarica nei garage a pagamento e offre in cambio l’utilizzo del monopattino. “Per percorrere cento chilometri – dice Daniele Calabrese di Electrigo – un’auto ha bisogno mediamente di un’ora o un’ora e venti di ricarica e noi, mentre l’auto si ricarica, offriamo un servizio sostitutivo green ed elettrico come il monopattino. Palermo sconta ancora un deficit infrastrutturale, appena 23 punti di ricarica, non sempre tutti funzionanti, per questo speriamo di aumentare le convenzioni con garage e B&B per avere venti punti di ricarica entro l’estate”.
La Sicilia è in ritardo, ma cresce
Non va meglio alla Sicilia. Secondo l’ultimo report di Motus-E sono poco meno di 1.100 le colonnine di ricarica nell’Isola, distribuite in 552 infrastrutture e 444 località. Una piccola parte dei 26mila punti di ricarica dell’Italia. Ma ci sono dei segnali positivi: con una crescita del 9 per cento la Sicilia è la regione tra quelle che nell’ultimo anno sono cresciute di più per la rete di ricarica.
A dicembre la Regione Siciliana ha stipulato una convenzione con Enel X per realizzare altri 320 punti di ricarica entro la fine del 2023, quasi raddoppiando le infrastrutture del colosso da 361 a 681 nei prossimi due anni. Nel mercato si muove anche Be Charge, che nell’Isola ha già 600 punti ricarica. Ma l’altro segnale positivo arriva dalle vendite: 266 immatricolazioni nel 2021, con un balzo in avanti del 25 per cento rispetto al parco auto di 1.057 vetture elettriche censite da Aci nel 2020.