Una fonte di energia antica e con la più bassa impronta di carbonio. Eppure, l’elettricità prodotta dal vento resta inaccessibile a gran parte dei cittadini, così legata alle condizioni ambinetali dei territori. Solo il 15% dell’energia consumata in Europa arriva infatti dal settore eolico e soddisfa i bisogni di circa 87 milioni di famiglie. Per questo il 15 giugno, Giornata mondiale del Vento – il Global Wind Day – è considerata anche un’occasione per ripensare a questa fonte di energia rinnovabile coinvolta nel tema di grande attualità della Transizione ecologica. In Italia al centro degli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Basta pensare che secondo le stime fatte nel 2021 da Irena (l’Agenzia internazionale delle rinnovabili) proprio l’eolico sarà una delle più importanti fonti di energia entro il 2030 arrivando a fornire il 24% del fabbisogno di elettricità.

Dalle montagne liguri a Matera

Per ricordare la Giornata Mondiale del Vento, Legambiente ha presentato la seconda edizione della Guida turistica dei Parchi eolici italiani. Dalle montagne liguri affacciate sul mare a Matera, dalle colline moreniche di Verona al Fortore molisano, seguendo i colli toscani e siciliani, le aree interne e i piccoli paesi abruzzesi, molisani e campani. E ancora alla scoperta dell’innovazione con il primo impianto eolico in mare a Taranto e il primo parco cooperativo a Gubbio (Perugia), fino alle torri e alle installazioni artistiche nell’altopiano dell’Ogliastra (Nuoro): il turismo è spinto dal vento nella guida di Legambiente.

 Nel 2022, spiega la ong ambientalista, arrivano a diciotto i parchi eolici mappati in undici regioni italiane, raccontati in un volume e sul sito parchidelvento.it con cartine interattive e informazioni turistiche. La prima guida al mondo dedicata al turismo eolico. “L’obiettivo è invitare a scoprire territori affascinanti, spesso esclusi dai circuiti turistici più frequentati, osservando da vicino le moderne macchine che producono energia dal vento, indubbiamente tra i laboratori più interessanti della transizione energetica”, spiega Legambiente.

“In questo periodo si parla molto di rinnovabili – osserva Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Su queste bisogna puntare per rendere il nostro sistema energetico libero da carbone, petrolio e gas e da qualsiasi dipendenza dall’estero. Si discute molto anche del tema di come integrarle al meglio nel paesaggio, specie in un paese come l’Italia, ricco di risorse culturali e ambientali. Questa guida – spiega Ciafani – racchiude esempi virtuosi che dimostrano che l’eolico può essere fatto bene e integrarsi perfettamente nel paesaggio, con il consenso delle comunità e diventando un valore aggiunto anche in chiave turistica. Per questo è necessario far crescere gli impianti a terra e in mare, con procedure che premino la qualità e la partecipazione dei territori”.

In Italia

Nel nostro Paese, il 90% delle turbine si trova nelle sei regioni del Meridione: ogni regione ha una capacità superiore a 1GW, la Puglia arriva a 2,7GW. Le maggiori potenzialità per l’eolico sono in Sicilia, Puglia, Sardegna. Secondo l’Anev (l’associazione nazionale energia dle vento) l’Italia proprio grazie alla sua esposizione nel Mediterraneo, con l’eolico potrebbe produrre energia per quasi 2 milioni di famiglie.