La reggia di Versailles festeggia 400 anni, e per l’occasione riapre le porte dell’appartamento privato di Maria Antonietta, nascosto dietro una porta segreta nella sua camera da letto. Si tratta di uno spazio tra i più segreti e raffinati dell’ex residenza reale.
È in questo “rifugio” dove riposava dalla corte, trascorreva il tempo con i figli e pochi amici, da cui la regina fuggì, prima di essere arrestata durante la Rivoluzione francese nel 1789.
Ci sono voluti 10 anni di ricerche, restauri e acquisizioni ma finalmente ora il pubblico potrà ammirare le sue stanze che comprendono un boudoir, una biblioteca e una sala da biliardo, distribuite su due piani e che si affacciano su un cortile interno.
Maria Antonietta, austriaca di nascita, aveva 14 anni quando arrivò in Francia per sposare il futuro Luigi XVI. Iniziò a decorare e arredare le stanze private poco dopo essere diventata regina nel 1774 e continuò fino al 1788. Si dice che le sue richieste di modifiche alle stanze e la sua impazienza nel portare a termine il lavoro abbiano provocato le ire dell’architetto capo del re, Ange-Jacques Gabriel.
“Ci sono voluti molti anni di perseveranza da parte dei curatori del Castello di Versailles per restituirci questa immagine perfetta e tessere i legami tra la vita pubblica e quella privata della regina”, ha dichiarato Catherine Pégard, presidente di Versailles.
Queste stanze, alle quali erano ammessi solo pochi amici e il suo stretto seguito, così piccole da poter essere visitate solo da gruppi di 10 persone al massimo, trasudano “leggerezza”. Ancora una volta, i curatori sono riusciti a dare un senso a queste stanze grazie alla loro attenzione per i dettagli più piccoli. Offrono ai visitatori una nuova visione della vita di Maria Antonietta, un viaggio che solleva mille domande sul galateo e sull’intimità.
Laurent Salomé, direttore del palazzo, ha dichiarato che la ricostruzione è stata complicata dalla mancanza di documenti storici, ma ha detto che l’appartamento privato della regina è uno “spazio affascinante per chi è interessato all’ultimo periodo di gloria della monarchia francese”.
Si ritiene che due delle stanze, tra cui il boudoir della regina, fossero decorate con rivestimenti murali in toile de Jouy con ananas, un frutto portato in Europa da Cristoforo Colombo nel 1493, la cui rarità lo aveva reso un simbolo di ricchezza e potere. Si sa inoltre che li archivisti hanno trovato prove di stoffe e materiali scelti dalla regina per tende e tappezzerie durante i moderni lavori di ristrutturazione.
All’alba del 6 ottobre 1789, dopo che una folla inferocita si era introdotta a Versailles, Luigi XVI e Maria Antonietta lasciarono il palazzo reale con i loro figli per non farvi più ritorno. La coppia tentò di fuggire dalla Francia nel 1791, ma fu catturata, imprigionata e accusata di complottare con potenze straniere per confondere la Rivoluzione. Il re fu mandato alla ghigliottina nel gennaio 1793, seguito da Maria Antonietta nove mesi dopo.
Il palazzo, che attira quasi 7 milioni di visitatori all’anno, risale al 1623, quando il re Luigi XIII ordinò di ampliare un piccolo castello di caccia su una tenuta di 1.976 acri. Gli edifici furono ulteriormente ampliati da Luigi XIV.
“Il risultato sperato è che il visitatore avrà la preziosa illusione di entrare in un luogo che la regina ha appena lasciato”, ha aggiunto Salomé.