Mia nonna aveva il vizietto: non lasciava mai un albergo prima di avere fatto una bella scorta di penne e matite. Erano a disposizione dei clienti, per prendere appunti sul comodino accanto al letto, ma lei ne approfittava per fare un rifornimento a costo zero di cancelleria da utilizzare, per i figli, con l’inizio dell’anno scolastico. Ancora oggi la cancelleria è una delle voci più significative del budget scolastico delle famiglie, salvo poi scoprire che in casa abbiamo cassetti imbottiti di penne, pennarelli e matite. Non utilizzati e puntualmente sprecati. Complessivamente, secondo i calcoli del Codacons, la media della spesa complessiva (dalla cancelleria ai libri) per ogni studente è di 1.130 euro all’anno, e di questi soldi 500 euro se ne vanno per il materiale scolastico. Comprese penne, pennarelli e matite.

Non sprecare

Fare la spesa è un’arte da insegnare a scuola

di Antonio Galdo

Ma oltre a comprare questi oggetti anche quando non servono, attorno alle penne e ai pennarelli si consuma un secondo spreco, molto grave per i suoi effetti ambientali. L’apparenza inganna: guardiamo una penna e vediamo solo il rivestimento di plastica. Dunque, quando si scarica pensiamo di fare i cittadini diligenti, e infiliamo il rifiuto della cancelleria nel secchio della plastica. Un errore, e da qui il passaggio nella discarica è molto breve. Penne, pennarelli e matite, nei percorsi della raccolta differenziata, hanno invece una sola destinazione: il bidone del secco indifferenziato. La soluzione più semplice, tra l’altro.

Poi, specie se avete figli piccoli e siete a corto di idee per farli giocare, approfittate dell’inizio dell’anno scolastico, recuperate penne e matite sparse per casa e fuori uso, e datevi da fare per evitare entrambi gli sprechi dei quali abbiamo parlato. Piuttosto, divertitevi con le decine di soluzioni per il riciclo creativo di penne, pennarelli e matite. I pezzi ci cancelleria non usati si trasformano così in portavasi, portaoggetti, cornici per fotografie. Ma anche bracciali, collane e fermacapelli. C’è solo l’imbarazzo della scelta,  e il divertimento antispreco non prevede spese.

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