L’ondata di calore delle ultime settimane e i bollini rossi lungo la penisola ce lo hanno ricordato fin troppo bene, semmai ce ne fosse stato bisogno. Le città possono diventare dei luoghi invivibili d’estate e capire come renderle meno infernali, specialmente sotto la minaccia costante del cambiamento climatico, è parte del lavoro di chi si occupa di pianificazione urbanistica. Ed è a loro che parla il lavoro uscito nei giorni scorsi sulle pagine di Nature Cities, che conferma il ruolo di condizionatori delle aree rurali disseminate intorno alla città. Questo è quanto emerge da una vasta analisi condotta dai ricercatori della ?University of Surrey e della cinese Southeast University, che invita a valorizzare le aree di campagna, non solo per sostenere la loro economia, ma anche per i benefici che portano alle città.
E’ noto che le aree verdi in città ci aiutano respirare e offrono refrigerio, ma quello che hanno cercato di fare gli autori, come spiega uno di loro, Shi-Jie Cao, è capire quanto pesasse anche la campagna fuori dalle città nel bilancio totale. “Il territorio rurale può anche fungere da elemento per assorbire il calore urbano, rappresentando così un potenziale significativo per mitigare le isole di calore urbane”, scrivono nel paper.
Lo fa, e quanto?
Per rispondere alle domande i ricercatori hanno guardato alla Cina, e questo perché, spiegano, il paese negli ultimi trent’anni è stato testimone di una rapida urbanizzazione. Gli scienziati hanno così scelto 30 città cinesi e analizzato in dettaglio – grazie ai dati satellitari – la distribuzione di terreno rurale (che fossero boschetti, corsi d’acqua. terreni coltivati o superfici impermeabili, come strade), di terreno urbano e le temperature, nel corso di venti anni, dal 2000 al 2020. Hanno quindi cercato di capire se e come tutti questi fattori fossero collegati tra loro, e se alcune caratteristiche in particolare dei terreni fossero migliori di altre nel regolare le temperature cittadine. Procedendo in questo modo hanno sia confermato l’effetto condizionatore della campagna che l’importanza della sua distribuzione, come spiega dall’University of Surrey Shi-Jie Cao: “Abbiamo osservato che il surriscaldamento urbano può essere mitigato più unendo porzioni di territorio rurale, facendo crescere più boschi sparsi intorno a una città e con meno laghi più grandi anziché tanti piccoli specchi d’acqua”. I ricercatori hanno stimato che i massimi effetti – con una riduzione fino al 30% nell’intensità delle isole di calore – si avevano nel raggio di 10/15 km dal confine urbano. Il meccanismo? L’aria che si riscalda in città crea una zona di bassa pressione vicino al terreno e viene trasportata nelle zone rurali per convezione e diffusione da dove invece arriva il fresco, spiegano nel paper gli autori