Il Comune di Oristano decide di riqualificare il lungomare di Torre Grande e per farlo progetta anche l’abbattimento di 49 pini storici, ritenuti dannosi per le case e per i passanti. In difesa degli alberi, però, si costituisce un comitato e si mobilita l’arte. Mentre i cittadini e gli esperti riuniti nel Comitato “Salviamo i pini di Torre Grande” hanno lanciato una petizione online contro l’abbattimento degli alberi, l’artista Salvatore Garau ha ufficialmente dato vita al MACCAB, Museo d’Arte Contemporanea a Cielo Aperto per Bambini: per salvare i pini l’artista ha dato un titolo a 37 di loro, certificandoli così come opera d’arte.
Garau, che espone in diverse gallerie internazionali, è noto per le sue “sculture invisibili” realizzate in diverse piazze del mondo. La sua iniziativa artistica in difesa degli alberi di Torre Grande ha ufficialmente avuto inizio con la collocazione di targhe sui pini-opere d’arte, che vengono ora identificati come “Danzante”; “Nessuno mi fa paura”; “Ernesto l’imbattibile”; “Educato e timido”; “Celibe” e altri titoli tra il serio e l’ironico (ci sono anche un “Elvis Presley” e un “Fighetto”). Agli alberi reali si aggiunge, nello stile di Garau, un albero invisibile, del quale si vede appunto solo la targa: “Sono immenso eppure non mi vedete”.
“L’idea ha trovato il consenso da parte della comunità”, ha detto l’artista all’Ansa. “Nei prossimi mesi – spiega – se il comune sposerà l’iniziativa, negli spazi liberi tra un albero e l’altro verranno installate le opere di 40 artisti da tutto il mondo: opere dedicate a alberi e bambini, perché entrambi possiedono e vivono la vera purezza della vita. Accorro in aiuto degli alberi in un momento pericoloso per la loro estinzione e per difendere un patrimonio paesaggistico, culturale e di memoria dal valore immenso. Non ci sarà alcun intervento invasivo. La mia vuol essere un’azione poetica, un invito a riaccendere la propria immaginazione. Ognuno può creare, prendendo spunto dal titolo, la propria scultura”.
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Di pari passo con l’iniziativa di Garau va avanti la mobilitazione del comitato, secondo il quale non sono state fatte le verifiche indispensabili a valutare l’effettiva pericolosità dei pini. Uno dei suoi promotori, l’agronomo e direttore forestale Carlo Poddi, sostiene infatti che “l’abbattimento deve essere motivato in estrema ratio solo per pubblica incolumità ed in seguito ad approfondita analisi botanica, fitosanitaria e strutturale, che si basa sulla conoscenza del sistema albero e della specie in questione, che deve essere effettuata da professionista, arboricoltore di comprovata esperienza, così da garantire un adeguata analisi delle reali condizioni delle alberature”. Il rifacimento del lungomare di Torre Grande oltre alla rimozione dei pini prevede la sostituzione degli attuali marciapiedi con strutture in legno.