Una delle letture possibili de Il Signore degli anelli è l’interpretazione in chiave ecologista. Due anni fa, il libro di Lorenzo Pennacchi Oltre il reale. Lovecraft, Machen, Meyrink, Smith e Tolkien: cinque scultori di universi, ha analizzato l’amore per la natura rintracciabile nelle opere di Tolkien. In particolare, nel saggio si sottolineano i tanti elementi che nel fantasy dell’autore britannico rimandano al mondo naturale, come la natura selvaggia, la terra coltivata e soprattutto la rovina stessa della natura operata in luoghi come la fortezza di Isengard e Mordor, il regno di Sauron il signore del male.
Non stupisce perciò che la vulcanologia si cimenti ora nel verificare se uno dei punti cruciali della trama della nuova serie tv Gli anelli del potere, possa avere una validità scientifica. E qui va precisato che se non si è visto l’episodio 6 della serie tv è bene non leggere oltre perché si rivela la trama della storia.
Attenzione, spoiler!
Negli Anelli del Potere, il malvagio Adar devia un fiume nel labirinto di tunnel sotto un vulcano inattivo per innescare un’esplosiva eruzione e trasformare così il paesaggio del Southland nelle desolate terre di Mordor, dando vita al regno degli orchi, cruciale nei film del Signore degli Anelli (di cui gli Anelli del potere è un prequel).
La spettacolarità della scena e il suo impatto drammatico ha portato molti (i forum e gli appassionati di Tolkien sono una comunità attivissima e molto vasta) a chiedersi se dietro a questa trasformazione fantastica di un paesaggio possa però esserci un fondo di verità e se le eruzioni vulcaniche esplosive possano davvero essere innescate.
Come avviene un’eruzione vulcanica
I vulcani eruttano roccia fusa, chiamata magma, a temperature comprese tra 700 e 1.300 °C. Le eruzioni vulcaniche possono essere effusive, formando colate di lava, o esplosive, quando vengono espulsi nell’atmosfera grandi frammenti di magma e roccia, ceneri fini e gas vulcanici. Quella del “Mount Doom”, o Orodruin ne Gli Anelli del Potere, è raffigurata come eruzione esplosiva di tipo idro-magmatico, causata da grande abbondanza di gas vulcanici nel magma. Queste eruzioni si verificano quando il magma entra in contatto con acqua – come le acque sotterranee, gli oceani, i laghi, i fiumi, i ghiacciai o le lastre di ghiaccio – che si surriscalda fino a diventare vapore. L’energia termica del magma si trasforma così in energia meccanica esplosiva nel vapore.
Eruzione del vulcano Hunga-Tonga, la ricostruzione animata dell’esplosione
Un’eruzione vulcanica potrebbe creare un paesaggio come quello di Mordor?
Sono state osservate molte eruzioni idro-magmatiche esplosive, come quella del 1963-1964 del vulcano Surtsey in Islanda, l’eruzione del 2019 del vulcano Whakaari White Island in Nuova Zelanda e quella dello scorso gennaio del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai a Tonga. Per capire cosa succede quando il magma entra in contatto con l’acqua sono state effettuate simulazioni sperimentali in laboratorio, utilizzando piccoli volumi di lava rifusa e materiali simili. Tali esperimenti sono utili anche a comprendere come l’acqua agisca come fluido refrigerante nelle centrali nucleari e di altro tipo.
Per generare la massima intensità esplosiva durante un’interazione combustibile-raffreddante, il rapporto tra acqua e combustibile (nel caso dei vulcani il magma) deve essere ottimale, calcolato dai ricercatori tra 2 e 5, mentre in vulcanologia è compreso tra 0,1 e 0,3. Se c’è troppa o poca acqua, si genera vapore, ma le esplosioni sono locali e di piccola entità, e il magma si raffredda, si frattura e si solidifica. Innescare un’eruzione esplosiva idro-magmatica non è facile. Introdurre una quantità d’acqua sufficiente nel serbatoio di magma di vulcani inattivi o attivi molti chilometri sotto la superficie terrestre è impossibile, perché non ci sono certo tunnel simili a quelli del Mount Doom del fantasy, ma solo roccia densa e altamente compressa.
Quanto alle condizioni che innescano eruzioni idro-magmatiche in natura c’è da dire che i vulcani con un lago di lava attivo nel cratere non hanno un fiume che li alimenta, perché i crateri si trovano sulla cima del vulcano. Ancora: se versare acqua sulla superficie di un lago di lava produrrebbe molto vapore, questo non darebbe il via a forti eruzioni esplosive, perché l’acqua causerebbe la formazione di una crosta solida raffreddata sulla superficie lavica. Le uniche eruzioni idro-magmatiche esplosive di grande portata in natura si sono verificate quando volumi significativi di magma hanno eruttato rapidamente attraverso un corpo idrico, come acque sotterranee, laghi o oceani, e si sono mescolati vigorosamente con esso, innescando un’interazione esplosiva (come appunto nel Surtsey, Islanda; Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, Tonga).
Per produrre artificialmente un’esplosione idro-magmatica vulcanica di questo tipo, sarebbe necessario spostare una grande quantità di magma da un serbatoio in profondità nella crosta terrestre alla superficie, propagando un’enorme rete di fratture a molti chilometri di profondità. Un’impresa quasi impossibile: insomma, se anche un Sauron contemporaneo volesse usare questo metodo per distruggere un territorio nemico, non ci riuscirebbe neppure utilizzando esplosioni nucleari. Per fortuna, o purtroppo, se si ipotizza di creare esplosioni controllate per agire sul clima, il metodo di Adar ne “Gli anelli del potere” è solo una fantasia, o meglio, solo un fantasy.
Geoingegneria e clima
Non ha senso neanche pensare a un metodo alternativo a quello di Adar per innescare un’eruzione vulcanica controllata. È vero che i gas possono formare goccioline di acido solforico, creando una foschia che riflette la radiazione solare in entrata, causando un raffreddamento globale dell’atmosfera, ed enormi volumi di cenere fine sospesi nella stratosfera rifletterebbero la radiazione solare verso lo spazio. Tuttavia le eruzioni storiche di dimensioni moderate hanno avuto un impatto minimo sulla temperatura globale e solo le super-eruzioni esplosive di grandi dimensioni potrebbero potenzialmente causare un raffreddamento atmosferico globale per molti anni, innescando un grande evento di raffreddamento globale.
Le proposte di geoingegneria per cercare di controllare il clima tuttavia presentano enormi problemi. Innanzitutto, come già detto, è fisicamente impossibile innescare eruzioni di grandi volumi di magma. Anche se ci riuscissimo, non potremmo controllare la quantità di raffreddamento causata da una super-eruzione. La copertura globale del paesaggio da parte di ceneri sottili causerebbe la distruzione dei raccolti, la carestia e l’avvelenamento dei bacini idrici. Le ceneri fini si infiltrerebbero anche nei macchinari, comprese le centrali elettriche, causandone il malfunzionamento. Ciò che ci rimarrebbe potrebbe essere simile a Mordor in termini di abitabilità e orrore, non adatto alla Terra di Mezzo o alla Terra.