Cosa c’entrano i pesticidi con i cambiamenti climatici? Esiste un circolo vizioso tra le sostanze chimiche usate in agricoltura e l’aumento delle temperature: con il riscaldamento globale, causato anche dai pesticidi, aumentano i parassiti che a loro volta indeboliscono le colture. A quel punto, si richiede un maggiore uso dei pesticidi che però, si è scoperto, uccidono anche quegli insetti che invece sono importanti per la salute degli ecosistemi.
La conferma arriva da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science e guidato dal Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (Embl), la cui sede principale è ad Heidelberg, in Germania. I ricercatori hanno scoperto che oltre 500 sostanze comunemente utilizzate in agricoltura e ritenute fino adesso non dannose, tra le quali pesticidi, erbicidi ed altri agro chimici, risultano avere conseguenze sugli insetti. Anche se utilizzate in piccolissime quantità. E non c’è dubbio che gli effetti nocivi vengono esacerbati in caso di temperature più elevate, preannunciando quindi un futuro sempre più a rischio per questi animali così importanti per la salute degli ecosistemi.
L’Istituto europeo di bioinformatica
Le popolazioni di insetti sono in declino da diversi anni, con una diminuzione che si attesta in media sul 2-3% l’anno. Per cercare di capire le possibili cause di questo calo, i ricercatori guidati da Lautaro Gandara, docente e autore dello studio, hanno passato in rassegna oltre mille molecole di varietà di prodotti agro chimici contenute nella biblioteca chimica dell’Embl, l’istituto europeo di bioinformatica esponendo sistematicamente in laboratorio le larve di moscerino della frutta, provenienti da varie parti del mondo, ad ognuna di queste sostanze. I ricercatori ne hanno seguito il periodo di sviluppo, il comportamento e la sopravvivenza a lungo termine per tutta la durata del loro ciclo di vita, scoprendo che il 57% delle sostanze chimiche ritenute fino adesso non dannose, alterava significativamente il comportamento delle larve di moscerini della frutta, anche in piccolissime dosi. Non solo. Spiega ancora il professor Gandara: “I cambiamenti sono risultati ingigantiti quando abbiamo aumentato la temperatura di 4 gradi, un’idea nata dal fatto che le temperature globali sono in aumento e potrebbero influenzare il modo in cui i pesticidi influenzano le larve”.
I test alzando le temperature
Gli scienziati hanno iniziato alzato la temperatura prima di due gradi (da 25 C a 27 C). Quando non hanno visto molta differenza, hanno aumentato ulteriormente fino a 29 C, che è considerata rappresentativa del clima in cui si vive durante la stagione estiva in gran parte del mondo. A quel punto, l’impatto sulle piante è stato evidente. “Inoltre, abbiamo mescolato alcune delle sostanze chimiche più comunemente rilevate nell’aria, a dosi ecologicamente rilevanti, esponendo nuovamente i moscerini della frutta fin dalla loro prima schiusa. Abbiamo quindi visto un effetto molto più forte – ha affermato Justin Crocker, Embl Group Leader e autore senior del recente articolo scientifico – abbiamo osservato un calo del 60 per cento nei tassi di deposizione delle uova, prefigurando il declino della popolazione ma anche altri comportamenti alterati, come il piegamento più frequente, un comportamento raramente osservato nei gruppi non trattati”.
Con il Green Deal l’Unione europea ha fissato l’obiettivo di dimezzare i pesticidi che per la verità sarebbero già diminuiti del 6%. Ma è stata chiesta una revisione, soprattutto dopo che sono stati resi noti i risultati delle nuove ricerche scientifiche condotte con test che tengono presente l’aumento delle temperature.