La pianta del caffè ammalia con il suo portamento leggero e il suo meraviglioso fogliame ed è nota per le sue bacche nelle quali sono racchiusi i preziosi chicchi da cui si produce il caffè, bevanda amata e bevuta in tutto il mondo. Originaria dell’Africa orientale, in particolare dell’Etiopia, si tratta di una pianta sempreverde, che può essere coltivata sia per la produzione del caffè, ma anche a scopo ornamentale.
Dove posizionare la Pianta del caffè
Chiamata a livello botanico Coffea arabica, la pianta del caffè fa parte della famiglia delle Rubiaceae, è presente in numerose varianti ed è contraddistinta da un portamento arbustivo. Coltivata a scopi produttivi nelle zone tropicali e subtropicali, in altre aree è impiegata come pianta decorativa in giardini, terrazzi e appartamenti.
Dalla coltivazione semplice, essendo un arbusto tropicale, il freddo è il suo nemico numero uno e, pertanto, bisogna evitare di collocare la pianta in ambienti con climi sotto i 14 gradi, prediligendo temperature tra i 18 e i 21 gradi. Durante il periodo estivo, resiste alle alte temperature, potendo essere posizionata all’aperto in un luogo ventilato e con un buon ricambio d’aria, per scongiurare l’attacco di eventuali parassiti. Bisogna anche sottolineare come la pianta del caffè richieda un alto tasso di umidità e una buona illuminazione, evitando tuttavia i raggi del sole diretti che potrebbero bruciarne le foglie. In caso di sole diretto, durante la stagione estiva la pianta soffre e sulle foglie possono comparire delle macchie marroni.
Coltivazione in vaso e in giardino della pianta del caffè
Se si coltiva la pianta di caffè in giardino è necessario posizionarla in una zona soleggiata oppure in mezz’ombra, controllando che il terreno sia acido, ricco e nutriente. Le piantine dovranno essere posizionate a mezzo metro di distanza tra loro, per garantirne uno sviluppo veloce, e a una profondità di semina tra un centimetro e un centimetro e mezzo. La pianta può essere moltiplicata anche per talea. Solo in determinate condizioni può fiorire, ma questo accade dopo 3 anni dalla sua messa a dimora.
Grazie alle sue splendide foglie lucide e al portamento leggero, la pianta del caffè è molto ornamentale: in appartamento l’arbusto mantiene piccole dimensioni, raggiungendo un’altezza massima di 120 centimetri, e non produce né frutti, né fiori. Per coltivare in vaso la pianta del caffè è necessario ricorrere a un contenitore di circa 25 centimetri, evitando quelli troppo grandi, in quanto le sue radici tendono a rimanere strette, senza espandersi troppo. All’interno del recipiente va inserito del terriccio drenante con pH acido e del fertilizzante. I semi, dodici ore prima di essere piantati in vaso, vanno lasciati in ammollo in acqua a temperatura ambiente, aumentando così la loro capacità di produrre germogli ed evitando che si gonfino. Dopo questo passaggio, vanno posizionati nel terriccio a un centimetro di profondità per poi collocare il vaso in un ambiente luminoso e caldo.
Per far crescere al meglio la pianta del caffè, il terreno va mantenuto umido, evitando però di bagnarlo eccessivamente, in quanto in caso di ristagni d’acqua le radici tendono a marcire: durante il periodo estivo può essere conservata all’esterno, mentre da settembre in avanti è cruciale riportarla in casa. La pianta del caffè può essere anche piantata in una tazza da posizionare vicino alla finestra, ma evitando la luce solare diretta: quando l’arbusto cresce è necessario travasarlo in un vaso più grande.
Quanta acqua richiede la pianta del caffè
Per quanto riguarda la cura della pianta del caffè l’irrigazione è un aspetto a cui prestare particolare attenzione: infatti, l’arbusto richiede molta acqua, ma gli stress idrici sono suoi nemici. Il terreno va mantenuto sempre umido, controllando che non diventi arido. Quando risulta asciutto è necessario annaffiarla con dell’acqua non troppo fredda, inoltre, nel momento in cui le foglie appaiono appassite e abbassate significa che c’è la necessità di darle da bere.
La concimazione della pianta del caffè deve essere eseguita regolarmente durante la primavera e l’estate, stimolando così la crescita delle foglie. L’arbusto richiede una potatura periodica, che è più che altro un’operazione di pulizia volta a rimuovere le parti secche e quelle diventate troppo lunghe, consentendo di garantire la corretta ventilazione all’interno del fogliame e di mantenere la sua chioma compatta. La pianta del caffè è molto sensibile e potrebbe essere attaccata da parassiti come afidi, ragnetto rosso e cocciniglia, dovendo intervenire con prodotti ad hoc per contrastarli in modo tempestivo. Tra i problemi più comuni che possono colpirla spiccano la ruggine, l’antracnosi e la clorosi, dettata da microelementi carenti.
Pianta del caffè: fioritura e semi
La fioritura della pianta del caffè coincide con la primavera, periodo in cui presenta meravigliosi fiori bianchi a forma di stella. In seguito fanno la loro comparsa i frutti, chiamati drupe: si tratta di bacche dapprima verdi che, con la maturazione, diventano di un rosso intenso. Simili alle ciliegie, al loro interno sono custoditi dei semi che una volta lavorati e tostati si trasformano nel caffè. Per far sì che i suoi semi vengano generati è necessario un clima caldo e umido, tipico delle zone tropicali ed equatoriali.